[cite] Gabriele Pellegrini:[/cite]banalizzando il fatto con un "e' più semplice dire ad un nuovo giocatore fai 2+2 +2 +2 +2 che non spiegare concetti + semplici ma + astratti... "
C'è un'altra considerazione da fare, a mio parere: quando in D&D hai spiegato come fare 2+2+2+2+2, il giocatore non conosce tutto il sistema (le magie, il calcolo dei punti abilità, le regole per cadere, ecc.); quando in
Cani nella Vigna hai spiegato quei concetti piú astratti (come risolvere i Conflitti), il giocatore conosce tutto il sistema; quindi la maggior semplicità di D&D rischia di essere solo apparente, nascosta dietro al fatto che i giocatori non sono tenuti a conoscere tutto il sistema, purché il master lo conosca a sufficienza ("a sufficienza" basato anche sul fatto che, grazie alla regola zero, se non sa basta che inventi).
[cite] Rafman:[/cite]Premettendo che i GdR sono giochi atipici rispetto la concezione comune italiana di "gioco di società", che non mi si venga a dire che per un novizio sia la stessa cosa leggersi un manualone di 300 pagine o un gioco stile cani o aips
Io penso che la questione sia in un certo senso duplice: da un lato un gioco come D&D è matematico: ha mille regole, ma grosso modo tutte si riducono a "Somma X a Y, e/o tira WdZ, e/o confronta il risultato con X+Y", oppure a tabelle (incantesimi a livello, ecc.); di per sé il sistema rende matematica persino l'interpretazione: "Voglio convincerlo" "Fammi un test di Carisma"; "Voglio informazioni, spendo due monete d'oro" "Fammi un test di Raccogliere Informazioni".
Giochi come
Cani nella Vigna, invece, hanno manuali corti, e quindi piú facili da memorizzare; di per sé penso siano anche relativamente facili da capire, se li si legge attentamente; possono risultare meno immediati nell'applicazione, perché non è tutto ridotto a un qualcosa di matematico, si deve interpretare. Non solo, si deve interpretare persino laddove nel gioco classico non è mai (o quasi) richiesto: durante il combattimento. Devi dire cosa fai, come reagisci, cosa succede all'azione del tuo avversario, e questo pure con un po' di ragionamento sui dadi tuoi e del tuo avversario. Sotto questo punto di vista, penso si possa dire che per esempio il combattimento base è piú immediato in D&D: tira 1d20, sommaci il tuo bonus di attacco base, fai almeno X. Piú facile, ma penso meno avvincente. Inoltre, lo sottolineo per chiarezza, magari si impiegherà del tempo per capire il sistema di Rilanci e Vedute, ma se ne impiegherebbe ancora di piú per leggere e memorizzare i manuali di D&D.
Allargando un po' il campo, arriviamo a giochi come
Avventure in Prima Serata,
Non Cedere al Sonno,
10.000, in cui il Conflitto si riduce a "un tiro di dado" (virgolette perché possono essere dadi, carte, o altro, il concetto è che viene meno il sistema stile
Cani nella Vigna): in questi giochi cade la difficoltà (grande o piccola che sia) di entrare nell'ottica dei Rilanci e delle Vedute. Prendendo questi giochi, le difficoltà potrebbero essere due: capire come fare il master (
La Mia Vita col Padrone, per esempio), e abituarsi alle Scene; ma, se partiamo dal presupposto di darlo in mano a uno che non abbia mai giocato a giochi di ruolo, non essendoci la necessità di passare dalla figura del master classico a un'altra; dal sistema "continuo" a quello a Scene; non vedo motivi particolari per cui uno dovrebbe essere piú difficile dell'altro.
Il problema di fondo, quando questi giochi vengono presi in mano da chi ha giocato (non necessariamente masterato, basta averci giocato un po') a quelli classici, è proprio lo "stravolgimento" cui ci si trova di fronte (ovviamente, non tutti gli esempi sono validi per tutti i giochi): azioni? No, Conflitti. Regola zero? No, sistema coerente. Master onnipotente? No, si arriva quasi al giocatore come gli altri. I PNG sono mossi solo dal master? No, anche dai giocatori. Punti Ferita? E che sono? Ecc. È un'altra mentalità: un mio amico, diciotto anni di D&D, è entrato in crisi perché "Ho 4d6 di Acutezza: se tiro 4 devo giocarmi un idiota, se tiro 24 un genio". Giustissimo, secondo un'ottica da D&D; ma non è quella da usare.
Ora, qualunque master/giocatore che io conosca/di cui abbia letto ha iniziato a pensare a modifiche, è stato perplesso per la poca autorità del master, ha visto male che i giocatori possono muovere PNG e inserire elementi di scena, ecc. Mi pare, se non altro, indicativo: magari il problema non sarà solo l'abitudine ai giochi classici, ma penso che faccia decisamente la sua parte.
Sperando di non aver detto troppe idiozie :lol: