inCONtriamoci > InterNosCon 2010
[INC'10] Venerdí pomeriggio: Poison'd
Matteo Stendardi Turini:
Sì, modifico il messaggio precedente.
Mauro:
--- Citazione ---Io sono Lorna "Puttana" Dalzell, una piratessa, e questa è la mia confessione.
Ho servito come mozzo sulla Dagger, sotto il capitano Jonathan Pallor, detto Jack Zolfo.
Ho peccato…
Ammutinamento
Blasfemia
Latrocinio
Ho subito violenza…
Arresto
Arruolamento Forzato X
Fustigazione
Stupro X
Pestaggio
Sono ambiziosa…
Ottenere Vendetta Contro "tizio" (giocatore)
Ottenere vendetta contro comandante Hector
Sputare in faccia a Dio
Vado armata…
Pistola
Coltello
Spada
Stiletto
Piccola ma Bastarda
Ho stretto accordi…
-
Diavolo: 3
Anima: 5
Brutalità: 5
Ambizione: 3
Profilo: 4
Fegato: 5
X: 2
--- Termina citazione ---
Sono nata da una coppia di contadini in Scozia e ho trascorso la giovinezza tra gli stenti e le fatiche di una vita estremamente povera e semplice. Attirata dalle possibilità offerte dalla città, sono fuggita in cerca di una vita più felice.
Arrivata a Leith mi accorgo ben presto che l'unica dote apprezzata è il mio corpo ma, non volendo accettare il destino delle altre "lavoratrici" che incontro, inizio a vivere di piccoli furti.
Un giorno, incrociando il reggente della città e notando il suo borsellino rigonfio ed "esposto platealmente", decido che è arrivato il momento di cambiare vita. Derubo il nobile senza essere notata dallo stesso ma, a distanza di pochi metri, vengo fermata dal capitano delle guardie Hector che m'arresta e mi consegna alla "clemenza" del nobile. La sentenza viene emessa immediatamente e, considerato l'ardire dimostrato, risulta esemplare. Morte all'alba successiva.
Vengo condotta alle carceri della città ma, durante la notte, un uomo incappucciato apre la porta e mi intima perentoriamente di seguirlo. Vista che l'alternativa è la morte faccio come dice e, attraverso alcuni tunnel, fuggo dalle prigioni. Ma quella che pensavo essere la salvezza si rivela un'ennesima beffa e, dopo diversi minuti, sbuco in un altro sotterraneo dal quale alcune rudi guardie mi conducono, salendo diverse scale, ad una camera da letto. Qui le guardie mi perquisiscono a fondo e mi rendono più "malleabile" per il successivo incontro. Appena usciti gli armati entra il nobile che, senza troppe parole o modi gentili, ottiene quello che avevo sempre rifiutato di dare.
L'alba mi sorpende dolorante e stordita, confusa dalle emozioni del giorno prima e della notte. Mi ritrovo nuovamente, senza quasi accorgermente, nella cella, dalla quale vengo condotta sul patibolo. Lungo il tragitto però una nave inizia a cannoneggiare la città. Un'esplosione molto vicina è l'ultima cosa che ricordo.
Quando mi risveglio sono su una nave, attorniata da uomini sporchi e dallo sguardo truce. Tra loro un uomo che si presenta come Jack Zolfo, capitano. Unica cortesia mostratami prima di condurmi nella sua cabina tra le risate e le battute dei suoi uomini.
Scossa e furiosa per le ultime esperienze e i ricordi fin troppo freschi rievocati da quello che stava per accadere, reagisco con estrema violenza e, dopo una breve lotta, riesco a sfilare uno dei pugnali del capitano e a ferirlo a un braccio.
Alla fine la forza e l'esperienza di Jack mi sopraffaggono e vengo disarmata e bloccata. Con sguardo crudele Jack afferma che visto che non apprezzo la sua compagnia, avrei apprezzato quella dei suoi uomini. Mi gettò tra di loro e trascorsi la più lunga notte della mia vita. La mattina, come ricompensa per averlo ferito e probabilmente per ripristinare la sua autorità, Jack mi lega all'albero maestro e mi fustiga.
Trascorsero diversi giorni prima che mi riprendessi, periodo durante il quale mi furono dati solo acqua ed una specie di brodaglia. Infine venni ricondotta dal capitano che, con sorriso malizioso, mi avvertì che la prossima volta che lo avessi rifiutato non sarebbe stato così clemente.
Fu così che entrai nella ciurma di Jack Zolfo. Odiata dall'equipaggio in quanto donna e in quanto intoccabile compagna del capitano. Usata da Jack per ogni suo capriccio. Sfruttata come ultima ruota del carro da tutti per i lavori più umili.
Infine, desiderosa di vendetta e per dare sfogo alla rabbia e frustrazione accumulata, membro effettivo negli arrembaggi, diventando una dei più crudeli "uomini" della ciurma. Ma, nonostante questo, continuarono a chiamarmi con il soprannome affibiatomi quella prima, lunga, notte. Puttana. Anche se con un briciolo di "rispetto" in più per l'abilità sviluppata con lo stiletto, sottile quanto letale, e la ferocia dimostrata.
Mauro:
Ancora quattro giorni per definire i personaggi, fare i giuramenti, la nave e la ciurma; chi si fa avanti col prossimo pirata?
Francesco Berni:
Io sono Stinkin Bart, un pirata, e questa è la mia confessione.
Ho servito come Navigatore sulla Dagger, sotto il Capitano Jonathan Pallor, detto Jack Zolfo.
Ho peccato di:
Blasfemia X2
Idolatria
Omicidio
Stupro
Ho subito violenza di:
Arresto
Prigionia X
Tentato Omicidio
Marchiatura X
Sono ambizioso:
Ottenere vendetta contro Arthur Willingsford Roughsrock che aiutò il comandante a marchiarmi a fuoco
Sputare in faccia a Dio
Sputare in faccia al diavolo
Vivere per sempre
Scopare la figlia del Sinsaco Marie Braslock
Vado armato…
Spada
Coltello
Pistola
Una coppia di pistole
Non è un'arma, ma il tuo pirata è, benché minuto, veloce, robusto, e brutale
Diavolo 5
Anima 3
Brutalità 4
Ambizione: 5
Fegato:5
Profilo: 4
X: 2
Mauro:
Ottimo; decidi pure tu chi sono la figlia che ti vuoi scopare e suo padre, e perché proprio lei.
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa