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Nocciolo della questione
il mietitore:
Sto pensando da circa un annetto a questa questione che mi attanaglia. Anzi: in realtà ci ho già pensato bene: sto solo pensando al modo migliore per esprimerla. Comincio a scrivere questo thread circa una volta a settimana, poi lo chiudo perchè sembra flame, ma stavolta credo di averlo scritto bene.
Venendo al dunque...
...la domanda fondamentale è: che cosa rende certi giochi* dei giochi di ruolo?
*certi giochi = principalmente giochi narrativisti, direi, ma sono sicuro che pure fuori da questo insieme ci siano altri giochi che dovrebbero far parte del gruppo, che magari esentano da divisioni in classi. Fondamentalmente, mi riferisco a quei giochi il cui scopo esenta dal vivere un'avventura non creata dai giocatori, mentre magari si parla di costruire una storia.
Il fulcro della questione è che sono sempre stato dell'idea che la maggior parte delle incomprensioni relative ai giochi di nuova concezione derivassero dal fatto che venissero considerati non "giochi di ruolo diversi", ma proprio "giochi di ruolo". Davo la cosa per scontato, ma tempo fa dissi che io certi giochi* non li consideravo giochi di ruolo, e mi fu risposto "problemi tuoi".
Tra l'altro, stiamo qui a gingillare sulla difficoltà di definire univocamente il termine "gioco di ruolo", eppure è proprio questo il problema: in questa categoria ci sbattiamo qualunque cosa che sia idealmente derivato dal gioco di ruolo normale, perchè magari è da Dungeons & Dragons e giochi simili che le teorie new wave hanno preso piede... dieci anni fa, discostandosi ora assai dal risultato originale. E mica "gioco di ruolo" è quel gran titolo, visto che attira sguardi di giornalisti che parlano di satanismo (in realtà quello è un po' fuori moda, oggi si parla di lavaggi del cervello e tentativi di omicidio).
Secondo me riordinare un po' le idee (e i giochi) è il primo passo per arrivare a mettere una fine alle incomprensioni e agli squadrismi...
Michael Tangherlini:
La contro-domanda è: ma che cce frega? Dopo che io so che CnV è un gioco di ruolo e non un gioco di piplosatura losangata quadridirezionale con scappellamento a destra, mi cambia qualcosa?
-MikeT
Francesco Berni:
e soprattutto il metodo migliore si è per ora visto essere dire:"chiamali bomboloni alla crema, basta che giochiamo"
il mietitore:
il problema è che poi da una parte la gente dice che Cani nella Vigna è il gioco definitivo (gioco preso a titolo di esempio), mentre dall'altra i fan della Masquerade scuotono le teste dicendo che fa schifo perchè il master non ha potere decisionale. Ettelocredo che poi la gente non si ritrova in uno dei due, neanche sono la stessa cosa.
Chiama i giochi narrativista & co. "giochi di narrazione", non citare mai i giochi di ruolo nelle introduzioni, evita discorsi sull'evoluzione del gioco e toh, hai risolto il problema...
Matteo Suppo:
Giochi di narrazione è già stato usato per parlare di quei giochi in cui le regole non contano.
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