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AiPS e Bambini

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Moreno Roncucci:

--- Citazione ---[cite]Autore: Rafman[/cite][p]Non volevo essere d'effetto e nemmeno offensivo. Dico solo che più un sistema è mirato e più... beh, si "concentra" su determinati aspetti. Oppure no?[/p]
--- Termina citazione ---


Per la questione è molto più semplice. C'è un sacco di gente nei forum italiani che si arrovella e si contorce incartandosi in strampalate comparazioni secondo cui il Solar System, per esempio, sarebbe più "concentrato" e "limitato" di, per esempio, Paranoia, Toon, Elfquest e Pendragon (veri esempi di giochi universali...  ;-).

Sono tutte baggianate.

Come dicevo, la questione in realtà è semplicissima. Ogni gioco ha scopi più o meno precisi. Se compro Monopoli è perchè voglio giocare a Monopoli. Le pippe sull'universalità dei giochi sono, appunto, pippe per polemiche da forum. Quello che importa è semplicemente se un gioco FUNZIONA, cioè se è adatto agli scopi dichiarati (o se almeno, proprio come minimo, ha scopi dichiarati: il gioco "con cui fai tutto" è un gioco che non serve a niente, se fosse vero sarebbe neutrale e inutile)

Il problema di questi concetti, nell'ambito dei gdr, è che manca totalmente l'autocoscienza di quello che si fa. Altro che cultura dell'actual play, la cultura dei gdr è una cultura mitologica basata su quello che vorresti giocare, quella che giocherai un giorno, o che giocavi in passato, mai su quello che giochi.

Matteo Suppo:
Scusate ma fluffy bunny... l'ho letto...

...

Iacopo Frigerio:
Levity, o meglio, tutta la conoscenza intorno a levity, è una strada totalmente differente rispetto a un problema dato, cioè come fa divertire efficacemente un gruppo di persone attraverso la modalità del roleplaying (sottolineo non roleplaying game).

The forge, e alcune persone qui si pongono in merito alla questione rispondendo in base a un presupposto, che funta molto alla focalizzazione esclusiva rispetto ad un'obiettivo fissato e dato e alla massimizzazione dei risultati ottenibili (in termini di coerenza, rispetto delle premesse, grado di coesione degli intenti dei singoli nel gruppo etc.). Inoltre lo fa con qualche presupposto che in sede di analisi è utile sottolineare. Tra i tanti quello di dare all'utente finale un pacchetto completo e non ulteriormente da definire e quello che tutto questo è per portare a pacchetti di gioco cioè ad un presupposto meramente ludico.
Rispetto a quello che ho studiato, a quello che ho fatto mio nei lunghi anni di studi epistemologici una delle cose che mi sento di riscontrare in questo approccio è una certa attinenza al comportamentismo.

l'universo Levity (appunto non solo il manuale di gioco, ma la guida, le faq e le varie miniforme che prense da OSOK TRUE a AUREOLA e FORCONE) risponde seguendo una strada del tutto differente. Mira a fornire un corpus di conoscenze e una cassetta degli attrezzi variegata con qualche tecnica scelta, giusto per evitarne milioni. Da questo punto di vista all'utente finale arriva non un pacchetto completo ma una scatola dei lego. Con essa ci si può costruire il gioco vecchio o un gioco nuovo, democratico o autocratico. Però è mirato, perchè Levity mira a quello e sicuramente si sofferma molto sugli aspetti che servono per gestire ed esplicitare gli aspetti di gruppo specifici per quel gruppo. Dal punto di vista epistemologico per quello che ho visto levity afferisce all'approccio costruzionista.

Per questo trovo abbastanza semplice che due approcci differenti tra loro siano spesso incomunicabili, le strade sono davvero troppo diverse per poter essere confrontate.

Aips è figlio di the forge. Ludicamente parlando si tratta di un successo. è stato testato su adulti. Obiettivamente ho esperienze educative abbastanza elevate nel settore, ma non si sbilanciarmi sul dire se applicare il gioco senza cambiare una virgola possa essere funzionale. Perchè non esistono dati a mia disposizione che lo possano confermare né posso fare affidamento sull'esperienza diretta. Così sbilanciandomi direi che può funzionare per ragazzi delle medie, se il contratto sociale che lega quel gruppo è stabile ed equilibrato, difficilmente credo alle elementari, dove invece la conduzione da parte di un adulto è fondamentale.

Levity invece non è ne più ne meno come tre o quattro manuali per formatori che ho a casa. In questo senso è estremamente funzionale se il presupposto esce dall'ambito ludico per entrare in uno un po' più spurio, dove si accostano interessi ludici, educativi, formativi e (perché no) terapeutici. Siccome è volutamente creato per essere distorto, cambiato, alterato nel suo scorrere, diventa uno strumeto ideale per il formatore/educatore di turno, che ha sempre la necessità di qualcosa di fluido che possa adattarsi a seconda di come gli scopi cambino durante l'evoluzione della situazione.

In definitiva quindi se il presupposto è ludico e con persone adulte i giochi forgiti sono estremamente funzionali. Capolavori.
Se il presupposto non è più ludico allora, teorizzazioni maggiormente vigenti adesso nel campo educativo formativo portano ad far preferire strumenti che l'educatore stesso crea e adatta (mettendo mano lui stesso o facendoci mettere mano dai suoi utenti) a seconda dell'evoluzione intra/extra gruppale. (infatti secondo me Levity come prodotto è un prodotto non da vendere al giocatore standard, ma a persone diverse come insegnanti, giocatori-designer, giocatori-educatori, che a differenza di un giocatore che vuole solo avere un prodotto con cui giocare, vogliono poterlo toccare e giocarci).
Se le condizioni sono con bambini o ragazzi, allora i giochi forgiti possono dare qualche risultato inaspettato (positivi o negativi) perchè non sono stati creati per loro e spesso neanche testati per loro. Ma a questa categoria sfuggono (come da giusto presupposto) quei giochi forgiti che sono stati creati (come scopo dichiarato) apposta per loro. Quelli ovviamente gireranno che è una bomba :-)

Ezio:
Bella, Iacopo, molto interessante.

Davide Losito - ( Khana ):

--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]Continuo a non vedere tutti questi cambiamenti nel metodo per AiPS che Barbara ha usato.
--- Termina citazione ---


Cito Barbara:


--- Citazione ---[cite]Autore: Glenda[/cite]beh, innanzi tutto ho dovuto accettare un po' di pre-narrazione al tavolo: per i ragazzi infatti è difficile dichiarare semplicemente la posta senza dire nulla del "come" vorrebbero raggiungerla. Cominciano a fare proposte, a inventarsi strategie e a volte è brutto bloccarli perché vedi che si entusiasmano tanto. Quindi, molte volte, pur vincendo la narrazione ho seguito la trama che avrebbero voluto loro.
Secondo: sparito il set personale, per esempio. E sparite anche le scene di approfondimento del personaggio, perché tutto ciò che è flash back ed anche spingerli all'introspezione per loro è difficile. Contate che coi ragazzini delle medie c'è da fare i conti con un'alta dose di imbarazzi.
Ho dovuto guidare molto il pitch: tendono a disperdersi e a mettere troppa carne al fuoco, creando scenari ingestibili.
--- Termina citazione ---


Se avessi scritto io una cosa del genere, ci sarebbe stato un Domon qualsiasi che mi avrebbe risposto "e usare le regole di AiPS invece no? lolz".
Non voglio chiaramente togliere nulla al lavoro fatto da Barbara, ma leggendo quello che riporta, sta usando AiPS come framework di tecniche per narrare storie. Che è quello che si fa con Levity.


--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]Racchiudere la creatività nella "gabbia" delle Scene non può essere un buon modo per incanalarla costruttivamente verso una sintesi dei desideri e dell'immaginazione dei singoli partecipanti?
--- Termina citazione ---

Per bambini di questa età, racchiudere la creatività in una gabbia anche solo temporale, rischia di far diventare tutto una noia mortale, perché gli stai imponendo quell'unico paletto che gli censura l'idea che avevano in testa. Quindi di disinteressano e non partecipano.
I bambini non sono adulti-bonsai, riuscire a destreggiarsi in un contesto di "costrains foster creativity" è una cosa da adulti.
Per un bambino, che ancora sta imparando ad esprimersi, "costrains sucks".
Non è mai chiaro se un bambino che segue una "traccia" stia creando o stia ripetendo, molto spesso sta ripetendo, infatti si usano le "tracce" e i "vincoli espressivi" quando si vuole far raccontare ad un bambino quello che ha visto, tipo nelle sedute di analisi o negli interrogatori...
Se si vuole la sua creatività, gli si lasciano grandi spazi bianchi.
E' dopo la pubertà che questi spazi bianchi ricevono "internamente" delle forme e dei costrain auto-imposti sulla base della esperienza di ognuno.


--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Il problema è che anche dire "uso Levity" vuol dire poco o niente, visto che si può "usare Levity" allo stesso grado praticando il più bieco Parpuzio così come la narrazione più distribuita...
--- Termina citazione ---

Con la differenza che Levity può modificare il suo utilizzo in gioco.
In termini prettamente BModelliani, il System di Levity è composto da una serie di tecniche che mutano per adattarsi al gruppo di gioco e alla sua CA e addirittura arriva a modificare le ephemere con cui le tecniche sono composte.
Con Levity si deve "decidere chi decide", prima che prendere la decisione in se. Questo quindi consente un'adattabilità immediata tra Giocatore Sistema e la strada di questa adattabilità è data dai Vincoli.
E' un concetto assai difficile da spiegare a parole perché, che sappia io, è unico.
Va provato, non c'è molto altro da fare. Tutto appare molto più chiaro una volta che si è capito lo schema dietro Levity e lo si è provato sul campo.


--- Citazione ---[cite]Autore: El Rethic[/cite]Se le condizioni sono con bambini o ragazzi, allora i giochi forgiti possono dare qualche risultato inaspettato (positivi o negativi) perchè non sono stati creati per loro e spesso neanche testati per loro. Ma a questa categoria sfuggono (come da giusto presupposto) quei giochi forgiti che sono stati creati (come scopo dichiarato) apposta per loro. Quelli ovviamente gireranno che è una bomba :-)
--- Termina citazione ---

Questo, chiaramente... ovvio che se esiste un gioco forgita specifico fatto per i bambini, funzionerà alla perfezione. Per quello nella mia frase avevo scritto "in generale".

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