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Ambientazioni: meglio un manuale o le fonti originali?
Alessandro Piroddi (Hasimir):
credo il "problema" stia nel fatto che io facevo UN discorso, e l'ho spiegato nel post precedente a questo.
e però mi si è andati a rispondere su UN ALTRO discorso, che col mio c'entrava solo tangenzialmente ... ovvero "meglio romanzo o setting del manuale"?
siccome però le posizioni finali dei due discorsi mi trovano bene o male sulla stessa posizione, ecco che si genera ulteriore confusione :P
il mio esempio di SLA e Masquerade e altro è molto pratico e specifico, ed ha senso nel mio discorso.
per quanto riguarda l'ALTRO discorso rispondo specificamente a Moreno...
--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]1) fra l'opera originaria (film, libro, fumetto) e il setting che ne viene tratto per un gdr, quello che rende meglio l'atmosfera, lo stile, la fedeltà, all'opera originaria, è l'opera originaria.
--- Termina citazione ---
io mi domando: rende meglio PER CHI.
è disarmantemente ovvio che per catturare lo "spirito" di un'opera la fonte migliore è l'opera e non un qualsivoglia sunto derivato :P
la mia obiezione è: nell'universo dei gdr l'accesso a tale fonte NON E' un'opzione disponibile!
Giochiamo al gioco di Dune, Dragonlance, Cthulhu, whatever ... l'ordine (in)naturale delle cose è:
- i giocatori giocano senza conoscere una cippa
- giocando i giocatori entrano in contatto col pallido riflesso riassuntivo del setting
- avendo giocato i giocatori apprezzano il setting
- avendo apprezzato il setting i giocatori vanno (a volte) a ricercare approfondimento nelle fonti originali
Se PER giocare, se PRIMA DI giocare, io mi devo leggere/visionare qualsiasi cosa ... spesso e volentieri la gente non giocherà nemmeno!
Senza una passione pre-esistente la gente non muove il culo!
Quindi ribadire quanto sia figo un romanzo/film/fumetto rispetto al setting-gdr da esso tratto è certo veritiero ma anche del tutto inutile :P
I giocatori non leggono nè il romanzo nè il manuale, questa è la (triste) posizione di partenza reale!
Per cui è COMODO avere tutto il materiale rilevante di un setting riassunto in maniera che un singolo individuo (il giocatore pre-interessato) possa facilmente inserire gli elementi caratterizzanti del setting NEL GIOCO ... spiegando qualcosa a voce, facendo apparire in gioco elementi evocativi come luoghi, personaggi, oggetti, nomi, etc
Già se l'appassionato avesse solo la fonte originale come riferimento dovrebbe smazzarsi a fare DA SE' il suddetto lavoro di distillazione del materiale, spulciando romanzi, puntate televisive, etc.
E già una simile cosa non è da tutti farla ... non tutti i giocatori con una passione hanno la dedizione per muovere il già citato culo e tradurre la suddetta passione in un gioco.
Un setting già pronto, anche solo nella stupida forma adottata dai tradizionali, permette di superare questo ostacolo che le sole fonti originali non risolvono!
PER QUESTO manuale > romanzo/film/altro
solo e soltanto nel fortuito caso in cui TUTTI i membri del gruppo abbiano visionato il materiale originale, o siano disposti a farlo prima di giocare ... allora si, buttiamo al cesso l'inutile manuale :P
in tutti gli altri casi no.
CoC ne è un esempio.
E la storia di Moreno trovo mi dia ragione...
Il gruppo basato sulle fonti aveva ignorato il setting proposto dal manuale, auto-regolandosi a braccio in base al bagaglio letterario comune.
Giunti nuovi giocatori privi di tale bagaglio, e privi dei riferimenti dati dal manuale (che forniva una sintesi dei diversi elementi del setting, in questo caso anni '20 + storie lovecraftiane) si sono attaccati ad un diverso riferimento: le nozioni storiche sugli anni '20.
ed ovviamente i due diversi riferimenti si sono scontrati ed hanno fatto a pugni :P
Alessandro Piroddi (Hasimir):
domenticavo...
--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]2) se i giocatori non apprezzano l'opera originaria, non ne apprezzeranno il setting (se non in maniera diversa dall'opera originaria - il classico caso di quelli che giocano a CoC per far fuori Cthulhu)
--- Termina citazione ---
il punto non è che i giocatori non apprezzano ... è che in genere PRIMA vogliono giocare per provare a vedere SE apprezzano, e se si POI andranno a cercare l'opera originaria
Davide Losito - ( Khana ):
--- Citazione ---[cite]Autore: Hasimir[/cite]il punto non è che i giocatori non apprezzano ... è che in genere PRIMA vogliono giocare per provare a vedere SE apprezzano, e se si POI andranno a cercare l'opera originaria
--- Termina citazione ---
Quoto solo questo dei due post di Hasimir, ma sono d'accordo anche con (l'ennesima) spiegazione che ha dato in quello prima.
Il quote serve per dire che io, con Dragonlance, ho fatto così. Ho letto i romanzi -dopo- aver giocato la trilogia delle Cronache.
Niccolò:
--- Citazione ---[cite]Autore: Hasimir[/cite]Giochiamo al gioco di Dune, Dragonlance, Cthulhu, whatever ... l'ordine (in)naturale delle cose è:
- i giocatori giocano senza conoscere una cippa
- giocando i giocatori entrano in contatto col pallido riflesso riassuntivo del setting
- avendo giocato i giocatori apprezzano il setting
- avendo apprezzato il setting i giocatori vanno (a volte) a ricercare approfondimento nelle fonti originali
--- Termina citazione ---
ma questo caso... è semplicemente un "cancro" del vecchio modello di gioco. è il caso del master intrattenitore che spinge il proprio setting preferito sui giocatori nella speranza che se lo facciano piacere. quando parti con una tabula rasa del genere, è un modo di giocare ENORMEMENTE inferiore a giocare con un setting "in sviluppo"
--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite]Il quote serve per dire che io, con Dragonlance, ho fatto così. Ho letto i romanzi -dopo- aver giocato la trilogia delle Cronache.
--- Termina citazione ---
il che, considerando l'infima qualità, è praticamente un punto a sfavore del modello ^^
--- Citazione ---
I giocatori non leggono nè il romanzo nè il manuale, questa è la (triste) posizione di partenza reale!
Per cui è COMODO avere tutto il materiale rilevante di un setting riassunto in maniera che un singolo individuo (il giocatore pre-interessato) possa facilmente inserire gli elementi caratterizzanti del setting NEL GIOCO ... spiegando qualcosa a voce, facendo apparire in gioco elementi evocativi come luoghi, personaggi, oggetti, nomi, etc
--- Termina citazione ---
e tutti i discorsi sull'ambiente sociale sano? per quale motivo far giocare a delle gante un gioco che non si sognerebbero di imparare, quando puoi fargli giocare un gioco che possono imparare?
Davide Losito - ( Khana ):
--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite]il che, considerando l'infima qualità, è praticamente un punto a sfavore del modello ^^
--- Termina citazione ---
Era il 1994.
Io avevo 19 anni e mi sembrava tutto (GDR e relativi romanzi) così "nuovo" e "incredibile".
--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite]e tutti i discorsi sull'ambiente sociale sano? per quale motivo far giocare a delle gante un gioco che non si sognerebbero di imparare, quando puoi fargli giocare un gioco che possono imparare?
--- Termina citazione ---
Perché non tieni in considerazione il fatto che un gioco si può imparare "giocandolo" e che la stragrande maggioranza delle persone non accetta di associare "gioco" (quindi svago, divertimento, spensieratezza) all'azione di "leggere" e/o "studiare".
Considerato che si sta dialogando qui su GcG e che Hasimir è "abbastanza" (:P) aggiornato sulle teorie, è chiaro che sta parlando di una ambientazione che serva da punto di partenza e non da "macchina di veto estetico" o da "gabbia d'orata dello stupore", quindi non siamo neanche nella situazione master intrattenitore.
Semplicemente, come dice anche Edwards, in qualsiasi gruppo c'è un "leader naturale" a seconda delle situazioni che si creano e può essere, senza per questo far perdere la "sanità" del contesto, che Hasimir abbia svolto quel ruolo nel suo gruppo quando ha presentato SLA Industries e gli altri lo abbiano seguito in modo socialmente sano, perché inseguivano li divertimento che si ha giocando di ruolo insieme.
Se SLA Industries non fosse piaciuto, non penso che Hasimir l'avrebbe imposto.
Esiste anche il caso in cui uno si approccia ad un gioco senza conoscerlo minimamente e mentre gioca scopre che gli piace.
Poi, DOPO, qualcuno gli dice anche che quel gioco è ispirato a libri/fumetti/flim/videogiochi e ci si interessa anche.
Ma magari anche no. Si diverte a giocare e basta.
Non è che c'è sempre e solo il caso del giocatore che ama una data fiction e allora gioca ai GdR che parlando di quello...
Non mi pare che le persone che giocano a Polaris in Italia siano tutte patite di elegie norreane...
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