Gente Che Gioca > Sotto il cofano

AiPS e il contratto Sociale

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Claudia Cangini:

--- Citazione ---[cite] vertigo:[/cite]
--- Citazione ---[cite] Claudia Cangini:[/cite]Se volete approfondire il discorso sul contratto sociale, perchè non aprire un nuovo thread sull'argomento? :)
(in effetti il richiamo di Moreno era condivisibile, no?)
--- Termina citazione ---


certo anche se [...].
--- Termina citazione ---


Scusa ma se sei d'accordo, perchè non lo fai? :shock:
Voglio dire, il tuo post non ci azzecca un tubo con "Spesa e rientro fan mail", mentre potrebbe essere un buon inizio thread.

E allora io dico "Andate e moltiplicatevi (i thread)".
Uhm... si nota che sto rivedendo i testi di Cnv? :P

Dai fate i bravini. Mattia da' il buon esempio!

mattia somenzi:
forse parlavado di diversi richiami di moreno.. tra i tanti uno si sbaglia  :D
effettivamente c'è stata una deriva non da poco :roll: .. claudia credo che tu possa spezzare il thread (moltiplicandoli)  la dove iniziano i voli pindarici

Claudia Cangini:
ok, Michele ha splittato il thread, proseguite pure :)

mattia somenzi:

--- Citazione ---[cite] Claudia Cangini:[/cite]ok, Michele ha splittato il thread, proseguite pure :)
--- Termina citazione ---


parlavamo della posta in AiPS, giusto?  :lol:  :twisted:



grazie per la splittata

è tardissimo e non sono completamente lucido ma vedo di riprendere il filo del discorso


--- Citazione ---[cite] Domon:[/cite]però "stiamo giocando di ruolo ad AiPS" dovrebbe essere sufficente, se tutti hanno capito cos'è AiPS...
--- Termina citazione ---

non credo basti .. o meglio penso di possa approfondire sopratttto con AiPS che per sua natura puo' adottare canoni narrativi differenti
nelle poche esperienze che ho avuto con questo gioco si è sempre parlato del "taglio" da dare alle immagini o ai dialoghi.. nulla che non sia previsto dalla pagine 17 del manuale  :)

edit: noto che sto parlando di un caso particolare all'interno del contratto sociale.. l'ho fatto solo per chiarire una mia affermazione precendete, spero di non aver sviato il thread

Moreno Roncucci:
Il "contratto sociale", nel big model, è onnicomprensivo. Comprende TUTTO.

Ma forse si vede meglio con una figura. Avete mai visto che faccia ha il Big Model?

Eccolo, nel diagramma "ufficiale" di Edwards:

http://indie-rpgs.com/_articles/bigmodelpic.pdf

[E' un pdf, e quindi non posso farlo vedere direttamente nel post. Ma se Michele potesse farci un jpg, ospitarlo nel sito di Narrattiva, in maniera che sia inseribile direttamente nei post sarebbe molto utile!]

Di cosa consiste il "contratto sociale" nei dettagli? Dal diagramma: "Courtesy, Food, Transportation, Communication, Friendship, Hosting, Romance, and more"

"romance"? ma... cos'è allora il contratto sociale? Beh, nel campo nei gdr e nel Big Model (in altri ambiti la definizione è diversa, tipo nelle scienze politiche):

Social Contract
All interactions and relationships among the role-playing group, including emotional connections, logistic arrangements, and expectations. All role-playing is a subset of the Social Contract.

TUTTO quello che fate quando giocate, dal più insignificate tiro di dado fino alla decisione sui salatini o sull'orario e il giorno in cui si gioca, è una funzione (un effetto, una parte) del contratto sociale.

Vista questa definizione, è ovvio che dire "è meglio avere tutto chiarito esplicitamente ne contratto sociale" è una ovvia impossibilità. Voi quando iniziate a giocare specificate prima che numero dovrà venir fuori da ogni tiro, e chiarite bene che fra esattamente quattro mesi e cinque giorni proverete a conteggiare la giocatrice che si è appena unita al gruppo?

A che serve quindi avere quella scatola "esterna" a tutto quanto, che ingloba tutto il Big Model, e che chiamiamo "contratto sociale"? Non potevamo chiamarla "tutto" e basta?  No, perchè quella casella con quel nome serve a ricordare che tutto quanto, tutto quello che facciamo quando giochiamo, è un attività sociale che va concordata a livello sociale ne più nè meno che se ci trovassimo per mangiare una pizza o per andare al cinema.

Se andiamo al cinema insieme, ci si aspetta che il film lo si decida insieme. Che se ne discuta, e poi si commenti il film.

Come mai allora una certa idea del "gioco di ruolo" che andava (e va) per la maggiore (anche se, bisogna riconoscerlo, non è mai stata seguita ciecamente da tutti i gruppi. C'è sempre stato chi giocava diversamente) cercava di minimizzare al massimo gli aspetti sociali? Con le chiacchiere fra amici ridotte al minimo "per non disturbare il gioco", con le comunicazioni ridotte al minimo, con le scelte prese in solitudine dal master, con l'evitare di commentare mai le partite, dopo.

E' una cosa stranissima. "E' un attività sociale". Sembra una cosa banalissima, chiara. Pare quasi offensivo doverlo ribadire. Molte critiche a Big Model contenevano anche l'insofferenza per il fatto che dicesse questa cosa "ovvia"....  e poi allo stesso tempo questa è la parte del Big Model che ha provocato le maggiori polemiche, le maggiori chiusure preconcette, i flames piu' ferici. Spesso proprio da parte delle stesse persone che dicevano che era "ovvio" e poi quando qualcuno gli faceva notare qualche "ovvia" conseguenza (del tipo "ma normalmente gli amici che si trovano in un ambito sociale si comportano così, non cosà") sbroccavano e davano fuori di matto come se qualcuno volesse "obbligarli a smettere di giocare come gli pare".

In realtà, la resistenza anche solo al discutere del gioco di ruolo come di un attività sociale, così radicata e feroce che se ne può discutere solo in spazi un minimo "tutelati" come questo forum, deriva secondo me dal fatto che storicamente il gdr è stato associato ad una certa fascia di giovani che avevano grossi problemi a comunicare. Che non riuscivano a gestire le altre attività sociali, o comunque lo facevano con difficoltà. Da qui l'associazione (completamente casuale, e immotivata) dei giochi di ruolo con un tipo di "socialità senza bisogno di socializzare". Molti (non saprei dire quanti, ma sul fatto che siano molti credo non ci siano dubbi) giocano con persone con cui non sono interessati ad avere alcun rapporto fuori dal gioco, con cui non uscirebbero mai insieme per una pizza, con cui non hanno alcun _piacere_ a passare del tempo insieme. Con cui si incontrano per "poter giocare" ma con cui non hanno alcun rapporto di amicizia. (mentre invece magari evitano anche solo di parlare di gdr con i loro veri amici, come se fosse qualcosa di cui vergognarsi)

E, dualmente, questa cultura del "riunirsi senza socializzare" attira come le api sul miele tutti quelli che per vari motivi (anche per colpe loro specifiche - tipo il non lavarsi mai, l'essere volgari e insopportabili, l'avere comportamenti passivi-aggressivi che arrivano alle ripicche infantili, etc.) avrebbero forti difficoltà a socializzare in maniera "normale".

Da qui, al clichè del "tipico giocatore di ruolo" dei film e dei fumetti, il passo è breve.

Voi siete immuni a tutto questo? OK, riguardo ai casi piu' gravi, è probabile che lo siate. Sono sicuro che vi lavate tutti (ma, d'altronde, i casi limite sono appunto quei casi rari che però mettono in luce la presenza di problemi che si solito si manifestano in forma più lieve e benigna). Ma ditemi, se incontrate un giocatore di ruolo che non conoscete e si è appena trasferito a 200 metri da casa vostra e che è in cerca di un gruppo con cui giocare, gli dite che giocate anche voi? Non avete "paura" che si voglia unire al gruppo, e voi non lo conoscete abbastanza da volerlo?

Beh, pensate alla stessa situazione se parlaste di mangiare una pizza. Vi aspettereste che un estraneo si auto-inviti perchè non sa con chi andare a mangiare la pizza? E voi vi sentireste in colpa a dirgli di no?

Perchè considerate il gdr una cosa diversa? Che non è soggetto alle comuni regole delle attività sociali?

Beh, sin dall'inizio su The Forge hanno cercato di proporre una maniera diversa, non solo di giocare, ma anche di vedere il gioco all'interno della propria vita.  Anche se non mancano comunque i giochi ponderosi da 300 pagine per gli appassionati quasi "professionali" che dedicano molto tempo e impegno al gioco, molta della produzione degli autori che si rifanno al Big Model parte da un idea di gdr diversa.

Il gdr come un gioco che proponi al tuo gruppo di amici. Come potresti proporre un Monopoli o un Risiko. Senza doversi impegnare per sempre, senza doversi studiere dei volumi, senza dover imparare formule astruse. Sono giochi che puoi insegnare in breve tempo, iniziare subito a giocare, e l'impegno è per un numero limitato di serate (anche una sola, in alcuni casi). Un divertimento per un gruppo di amici che magari non ha più la possibilità per lavoro/famiglia etc di impegnare tutte le settimane una serata + tutto il tempo per studiarsi e leggersi un sacco di ponderosi moduli.

E così come il Contratto Sociale viene prima del gioco vero e proprio, il gruppo di amici c'è prima del gioco e ci sarà anche a gioco finito. Il gioco non deve essere l'unico collante di un gruppo di persone che altrimenti non avrebbe motivo per vedersi e si perderebbe di vista se si smettesse di giocare.

[questo non significa che non si deve giocare durante conventions o fare comunque del gioco un hobby molto più impegnativo cercando anche altri gruppi con cui giocare. Non c'è nulla di male in questo, se sono attività che un giocatore fa quando è veramente appassionato del gioco. Ma NON deve essere un requisito indispensabile per giocare!]

Il primo e principale "segreto" per avere buone esperienze di gioco è : "non giocare con qualcuno con cui non andresti a mangiarti una pizza".

Il secondo è "non sei obbligato a giocare con persone con cui non ti diverti. Puoi giocare con chi ti pare. Chiunque può giocare a questi giochi, non richiedono di essere giocati da una segreta casta di iper-appassionati!"

OK, finita la spiegazione e disgressione...  allora, cosìè che deve essere esplicitato prima di giocare?

Beh, cosa esplicitereste se giocate a Monopoli?

1) "A che gioco giochiamo?", "dove?", "quando?", cioè tutte le comunicazioni che servono per organizzare il gioco ed essere tutti sulla stessa lunghezza d'onda (tipo, non basta dire che ci si trova al campo con la palla: è meglio sapere se si gioca poi a calcio o pallavolo).
2) richieste particolari, tipo "devo andare via per mezzanotte" o "niente violenza sugli animali, per favore, non la sopporto nemmeno nei fumetti"
3) Poi, durante il gioco, ciascuno avrà il suo stile e ci si armonizza giocando. Eventualmente ci si mette d'accordo in maniera esplicita, se necessario.

Ma vi immaginate il doversi mettere d'accordo prima di giocare a Monopoli sul formato di comunicazione che verrà usato per comunicare e mettersi d'accordo fuori dal gioco? Questo sarebbe un totale equivoco sulla natura del "contratto sociale", visto non come un "questa è una normalissima attività sociale", ma ridotto ad un "questo è un foglio che scriviamo per evitare di socializzare al tavolo, come al solito"

(il principale problema nell'esposizione del Big Model è sempre lo stesso: gli interlocutori riducono quello che sentono in termini che gli sono familiari, stavolgendone spesso il senso perchè non riescono ad uscire da una cercata visone "fissa" di cos'è un gdr o altre cose che danno per scontate)

Esistono poi casi particolari di cosa che (1) devono essere sempre decide prima, e altre che (2) non devono MAI essere decise prima, ma queste è necessario vederle una per una, gioco per gioco, man mano che si trattano, o facciamo solo una gran confusione)

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