[cite]Autore: Antonio[/cite]ho finito di leggere il manuale (escluso la parte di Ezio perché sono lento e prima volevo vedere regole e consigli)
Hai fatto benissimo!
Tutto giusto quello che ti han detto gli altri.
Una sola nota.
[cite]Autore: Antonio[/cite]- posso permettermi di cambiare qualcosa dei pg?
posso far finta che una domanda non ci sia? posso ad esempio fare una filippa molto amica della madre? datemi una risposta sia per i pg principali che secondari
Cerca di non farlo.
Sono già appena abbozzati così come sono e anche se non sembra il sistema C'È. Le domande non sono messe a caso, e sono perfette per generare la serie di "terremoti sociali" che sono il cuore del gioco. Una partita in qui Phillipa e Corba si parlano perderebbe MOLTO mordente.
Non aver paura per la longevità del gioco. È incredibile come i personaggi cambino e come le risposte a quelle domande cambino di volta in volta.
Allo stesso modo il manuale "consiglia" di rispondere alle domande.
Ecco... personalmente ho sempre trovato quel "consiglio" molto vincolante. Non riuscire a rispondere a quelle tre domande significa che, da qualche parte, c'è qualcosa di profondamente sbagliato nell'analisi che si sta facendo dei personaggi.
Quelle domande sono il cuore del personaggio, sono i presupposti che accetti implicitamente di analizzare quando lo scegli. Se non lo stai facendo allora c'è qualcosa che non va.
Sono piuttosto radicale, su questo aspetto del gioco.
[cite]Autore: Luca Veluttini[/cite]Allora, io sempre presuppongo di mettermi al tavolo con gente adulta e matura. Sempre. Alla prima crepa sono diplomatico. Solo alla prima.
In TUTTE le partite che finora ho fatto (e sono 4) sempre è venuto naturale a TUTTI attorno al tavolo, chiedere il permesso per prendere la scena. Sempre.
A me è capitato anche di non chiedere il permesso, ma sempre in un clima sereno. O aspettando che l'altro avesse finito quello che doveva dire (e quindi di fatto rubandogli semplicemente il diritto di tagliare per aggiungere qualcosa) o per dare un colpo alla storia verso una direzione che magari io vedevo e gli altri no.
Mai, mai e poi mai, però, per narrare qualcosa che gli altri non erano disposti ad accettare. In quei casi mi aspetto sempre il "Vaffanculo, non ho finito!" e sono pronto a ritirare la mano e la carta e, se necessario, la narrazione.
Una sola volta ho rubato la narrazione "di prepotenza" per salvare un compagno di gioco dal pantano in cui si era infilato, ma lì era evidente che aveva bisogno di una mano e mi è stato grato ;-)
Quindi anche se non c'è la richiesta formale l'accordo deve sempre regnare sovrano.