Ma porca pupazza, ragazzi, stiamo giocando a non capirci? (tirate 1d% sotto "Comprensione Emiliani" :-P)
Eppure stavolta mi sembra di non essermi spiegato così male.
[cite]Autore: Aetius[/cite][p]Ragazzi, rileggetevi i miei post. Io non ho mai sollevato la questione del tempo, se non in termini di "ragionevolezza".
Non direi mai che Mario tende a giocare safe o che glie ne frega nulla del gioco perché non trova subito un nome. A lui piace approfondire a lungo quell'aspetto. Se il suo gruppo accetta questa sua peculiarità... fighissimo (e mò mi segno anche questo feticismo dei nomi, dato che giochiamo assieme potrò sfruttarlo :-P)[/p][p]Non è "ragionevole" far arrivare gli altri a iniziare la partita mentre ancora stai cercando un nome (nonostante gli aiuti che, di solito, vengono dati), non è "ragionevole" non trovare il titolo per una serie di AiPS durante il pitch, non è "ragionevole" rimanere più di 5 minuti sulla lista di Polaris.[/p]
Non parlo di metterci del tempo, non parlo di approfondire l'aspetto onomastico.
Parlo, magari, del contrario. Nel non considerare quest'aspetto, nel non dare un'identità al personaggio. Parlo di non essere in grado di scegliere un nome da una lista o da una valanga di suggerimenti, parlo di dare nomi come "Sblindo il Nano Blindo" in una campagna fantasy di Annalise, parlo di "Chi se ne frega del nome, intanto giochiamo".
In particolare quest'ultimo atteggiamento, insieme alla totale incapacità di scelta (_totale_! "Puoi chiamarlo X! Oppure Y! Oppure Z! Te ne piace uno?" "Boh, non saprei... fa tu").
Non sentitevi colti nel vivo, per favore. Non sto rimproverando voi o criticando vostri presunti difetti.
Sto solo facendo delle osservazioni su quello che ho _osservato al tavolo in anni_
Io ho _sperimentato_ come la difficoltà onomastica e a conseguente poca importanza data al nome di un personaggio sia spesso presente insieme al gioco non motivato o totalmente safe.
Mi viene da pensare che una cosa sia sintomatica dell'altra.