Autore Topic: Ma che me ne frega del tradizionale?  (Letto 15311 volte)

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Ma che me ne frega del tradizionale?
« Risposta #60 il: 2010-02-24 13:28:07 »
Comincio a chiedermi se leggiate quello che scrivo...

Per comodita' rispondo all'ultimo che ha parlato, ma spero che sia chiaro che non ce l'ho con lui.

Citazione
[cite]Autore: Aetius[/cite]
Citazione
[cite]Autore: p[/cite][p]"Bel gioco, CoC. Peccato che sia un po' impegnativo prepararsi le avventure."[/p]
[p]Con l'unica differenza che CoC NON È un bel gioco, che non è un po' impegnativo ma MOLTO, e che sia OGGETTIVAMENTE DANNOSO per tutto il cucuzzaroa.


Ecco, per esempio questa stessa osservazione me l'avete fatta in due.

Sono d'accordo che l'impegno richiesto per la preparazione delle avventure sia ben lungi dall'esaurire i difetti di CoC.
E lo sapevo mentre lo scrivevo, senza bisogno che veniste a dirmelo voi magari con l'uso delle maiuscole e il tono di chi corregge.

Vai a rileggere il post originale. Stavo spiegando cos'e' per me fare "un'osservazione negativa" su qualcosa. E' rilevarne un difetto.
Opposto (nel contesto) a demolirlo totalmente definendolo in sostanza una merda irrecuperabile e che avrebbe fatto meglio a non essere mai esistita.

E questo NON per discutere sul "significato corretto" del lemma "un'osservazione negativa" (prima che qualcuno incominci a farlo, tanto per deragliare ancora di piu' su cose pretestuose), ma per dire, in risposta a te, che se per te fare "un'osservazione negativa" sulla passione di qualcuno e' menzionare uno dei magari tanti difetti di qualcosa, come ho fatto io nella frase esemplificativa di CoC, posso essere d'accordo con te nel dire che reagire male richiede una dose di immaturita' superiore alla media, ma se invece per te "fare un'osservazione negativa", consiste nel dire per esempio quello che hai detto sopra su CoC, trovo normale che un appassionato dell'oggetto della frase possa risentirsi, come trovo normale che si possa risentire un frequentatore di questo forum a sentirlo dire dei giochi nuovi.

Cose che ho detto mi sembra chiaramente nel post che citi. Forse l'errore espressivo che ho fatto e' stato non attaccare il primo caso al secondo, ma pensavo che in un post cosi' corto non avrebbe creato problemi.

Citazione
[p] Dire diversamente non sarebbe diplomatico, sarebbe mentire.
Perché dovrei mentire?[/p]


Come ripeto per la terza volta nel thread, non so gli altri, ma io non sto chiedendo a nessuno di mentire o essere diplomatico.
Ne' di considerare il sistema-0 bello. Sto consigliando di prendere le cose un po' piu' cum grano salis, e vedrete che vi verra' spontaneo non essere offensivi, oltre a stare meglio voi. Si', perche' francamente mi sto facendo l'idea che tu sia del numero che avrebbe bisogno di farlo.

Citazione
[p]Ah, e stiamo parlando di giochi di ruolo, non di tennis. Invito tutti a uscire dalla metafora prima che vada del tutto a male e ci si ritrovi a teorizzare di giocare a tennis con due racchette in mano e una su per il... ;-)[/p]


Il dirty hippie tennis.

Comunque non mi sembra che nessuno sia mai entrato nella metafora del tennis, abbia cioe' usato il tennis per trarre conclusioni riguardanti i giochi di ruolo.
Io ho usato il tennis per mostrare come certe frasi possano suonare offensive. Avrei potuto usare l'uncinetto e gli hobby di lavorazione della lana, o il calcetto e il calcio come qualcuno ha suggerito (sostituisca pure se gli piace di piu', a me va bene), o semplicemente le variabili X e Y dotate di proprieta' e relazioni ignote (se non al piu' che Y in qualche modo contiene X).

"X infesta come l'erbaccia l'ambiente di Y" e' offensivo per X per quasi ogni X che mi vengono in mente (eccezioni: "l'erbaccia" :) )

Indipendentemente dal fatto che io o te riteniamo la frase vera o falsa (cosa che andra' ovviamente a dipendere da X e Y).

"Il tennis infesta come l'erbaccia l'ambiente dello sport"

"Il boffer-larp infesta come l'erbaccia l'ambiente dei live"

"Il Jeepform infesta come l'erbaccia l'ambiente dei live"

Sono tutte frasi che non faranno piacere, se prese sul serio, agli amanti del tennis, del boffer, del jeepform.

Spero di essere stato piu' chiaro.

Matteo Suppo

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Ma che me ne frega del tradizionale?
« Risposta #61 il: 2010-02-24 13:31:43 »
La violenza negli stadi infesta come l'erbaccia l'ambiente del calcio.

Cavoli, non posso dirlo, gli hooligans potrebbero offendersi.
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Ezio

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Ma che me ne frega del tradizionale?
« Risposta #62 il: 2010-02-24 13:32:14 »
Citazione
[cite]Autore: p[/cite]Come ripetoper la terza voltanel thread, non so gli altri, ma io non sto chiedendo a nessuno di mentire o essere diplomatico.
Ne' di considerare il sistema-0 bello. Sto consigliando di prendere le cose un po' piu' cum grano salis, e vedrete che vi verra' spontaneo non essere offensivi, oltre a stare meglio voi. Si', perche' francamente mi sto facendo l'idea che tu sia del numero che avrebbe bisogno di farlo.


Ok, grazie per essere venuto a dirci come comportarci meglio e non fare attacchi personali.
Grazie, ciao.
« Ultima modifica: 2010-02-24 13:34:02 da Aetius »
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

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Ma che me ne frega del tradizionale?
« Risposta #63 il: 2010-02-24 13:38:06 »
Citazione
Ok, grazie per essere venuto a dirci come comportarci meglio e non fare attacchi personali.
Grazie, ciao.


Grazie a te per il charitable reading.

P

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Ma che me ne frega del tradizionale?
« Risposta #64 il: 2010-02-24 14:00:50 »
Citazione
[cite]Autore: triex[/cite][p]La violenza negli stadi infesta come l'erbaccia l'ambiente del calcio.[/p][p]Cavoli, non posso dirlo, gli hooligans potrebbero offendersi.[/p]


Ma no, ma no, puoi dirla.

Solo che non devi stupirti se gli hooligans si incazzano.

E non devi stupirti se a dire "la religione infesta come l'erbaccia la societa'" si incazza anche un prete nonviolento.

Era questo che dicevo. Poi ognuno fa quello che vuole.

Ezio

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Ma che me ne frega del tradizionale?
« Risposta #65 il: 2010-02-24 14:15:02 »
Guarda, applicare charitable reading non significa rimanere fermi come degli idioti.
Io presumo le tue migliori intenzioni e, da quanto leggo, le tue migliori intenzioni sono quelle di dirmi come comportarmi e suggerirmi di prendere per i fondelli la gente. No, grazie.

Quello che Paolo e molti altri dimentica e che, fino a non troppo tempo fa, io e altri eravamo "dall'altra parte della barricata". Vedevamo i difetti del gioco, e non riuscivamo a risolverli. Abbiamo mediamente passato vent'anni della nostra vita a sperimentare ogni lurido budello del sistema 0.
Ci siamo guadagnati sul campo il diritto di dire quello che pensiamo, contrariamente a chi, costantemente, su internet apre la bocca per sparare sentenze e giudizi su cose che non conosce. E perché dovrei prendere in considerazione l'opinione di questi parolai? Non mi interessa conoscerli, non mi interessa giocare con loro. Non vado a casa loro a "predicare".

Preferite la metafora del tennis?

Ecco, io sono uno che, un anno dopo aver vinto gli US Opens, si volta indietro e valuta la sua carriera, poi dice agli altri che il tennis è uno sport dannoso, e inizia ad elencare le ragioni di queste sue parole, suggerendo di darsi al badminton.

Qualcuno si sente offeso da queste parole perché lui È il tennis e non puoi definirsi in altro modo che tennista? Perché sente che ne andrebbe della sua dignità di tennista se toccasse un volano?
A tutto ciò rispondo con un monumentale "e chi se ne frega!"

Per fortuna non sono un predicatore o un commerciante, non ho bisogno di fare pubblicità a qualcosa: posso dire quello che penso apertamente, in modo da avere attorno gente che la pensa come me.
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Iacopo Frigerio

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Ma che me ne frega del tradizionale?
« Risposta #66 il: 2010-02-24 14:31:25 »
Ma penso che il discorso di Paolo non sia tanto sulla singola azione (il dire ciò che mi pare) ma sul circuito azione-reazione-controreazione-etc a piacere.

Ossia che dire le cose come pare e piace non lo vieta nessuno, ma essere caustici o bruschi (azione) può portare agli amanti dell'hobby a reazioni altrettanto caustiche perchè colpito emotivamente nella sfera dell'identità sociale, e questa reazione di pancia porta alla controreazione qui di vedere tutti come parolai (quando magari alcuni sono parolai, altri hanno solo reagito emotivamente) e all'incazzarsi con un mondo ottuso che non capisce. (e via di ulteriori contro-contro-reazioni di chi dice "non sfogatevi causticamente, che contribuite a appesantire il clima")

Quindi penso che Paolo intendesse addurre solo che essere bruschi, netti e caustici alla base, porta comunque inevitabilente al passaggio tre sempre emotivamente tirato. Essere invece fin da subito rilassati contribuisce meglio alla distensione del clima generale.
L'amore è quel particolare rapporto nel quale una persona può mostrarsi perdente

Ma che me ne frega del tradizionale?
« Risposta #67 il: 2010-02-24 15:27:44 »
Paolo ha certamente ragione nel dire che modi bruschi e diretti possono offendere, questo lo capisco.
Resta però il fatto che io non sono in grado di non essere diretto, è nella mia natura.

Più di un anno fa ero molto più convinto che i GDr tradizionali non potessero scadere in parpuzio, che bastasse giocarli in modo intelligente ecc. ecc.

Bè dopo un anno di lotte e sperimentazioni posso affermare di essermi sbagliato!!!!!

Sì si può giocare tradizionale e non parpuzio ma è molto molto difficile e si può scadere in parpuzioidate pazzesche anche con le migliori intenzioni.

Non lo dico per supponenza o arroganza, lo dico perchè l'ho provato sulla mia pelle, e questo mi rende un poco diretto e maleducato, sorry.

Di certo mi spiace se qualcuno si offende ma se vogliamo parlare di giochi con senso critico e costruttivo bisogna sapere imparare dagli errori del passato.

In altri forum e luoghi di discussione non mi permetto di dire certe cose, adesso, lì si scrive per altri motivi, per divagare e divertirsi, quì invece mi pare che ci sia una voglia vera di critica e autocritica!

Non a caso mesi fà lessi delle interessanti opinioni su The storming wizards che ora invece sembrano ribaltarsi, perchè giocando sono emersi dei difetti!

Così come ho giocato a Vanguard e mi ha molto deluso e ne vorrei parlare.

Non siamo quì per dire quanto è bello il nuovo e quanto fa cacca il vecchio, ma se qualcosa lo si ritiene di qualità insufficente, bè bisogna dirlo e se qualcuno si offende mi spiace per lui.

Io per esempio trovo Vampiri ingiocabile brutto scritto con i piedi e la negazione del GDR, ho visto giocatori cresciuti a pane e Vampiri rovinarsi, non essere più capaci di giocare altro e spesso solo con il "solito" master sempre "buon master"!
INsomma dei parpuzioidi totali, per colpa loro? No ovviamente, ma per colpa del gioco che mette per iscritto cose criminali come la Gold rules che fa male e ha fatto moooltooo male al GDR tutto negli ultimi 15 anni!

Insomma va bene essere moderati, ok non generalizziamo, ma per esperienza molti giochi hanno fatto male al modo di giocare dell'hobby e non vedo perchè non lo si possa dire.

Ma che me ne frega del tradizionale?
« Risposta #68 il: 2010-02-24 16:15:26 »
Citazione
[cite]Autore: p[/cite]Anche qua, se qualcuno presenta un nuovo gioco scritto da lui che ha dei difetti credo che si cerchi di farglieli notare con tatto, piuttosto che dirgli "e' una merda, lascia perdere e gioca a Polaris".

No, questo non avviene.
Di norma avviene che "ah, ma è un gioco italiano? no, allora non mi interessa".
Oppure "ma cosa investi soldi in giochi italiani? ma hai presente come sono stati fino ad ora i giochi italiani? delle merde!" (manuale che, esattamente chiuso come lo era prima, vola sul banco dello stand di Lucca)
Oppure "scusa, ma non so bene di cosa tu stia parlando" (e il gioco è in giro da 4 anni e ci ti parla ha già partecipato a discussioni online al riguardo).
Oppure ancora "ma sei -davvero- sicuro di avere compreso le teorie a cui ti ispiri?"
Oppure ancora "sì, mi ricordo che un mese fa ti ho confermato che l'avrei provato, ma ora ho davvero un sacco da fare" (e va a bere il caffè con persone appena conosciute)
Oppure "ma quello che hai scritto non è -veramente- un gioco forgita... perché su the Forge non se ne è parlato..." (che è la più bella di tutte)
Nessuno di questi commenti, ovviamente, proviene da persone che abbiano mai giocato al gioco che gli presenti.
Io ho riportato le frasi che sono state dette a me, ma credo che Mirkolino abbia una collezione altrettanto ridicola per Vento dell'Est; a Lucca eravamo nello stesso banco e mi ricordo anche commenti idioti fatti al suo gioco; sempre da persone che non l'hanno né aperto, né provato. Una è stata "no, guarda, davvero, non ho proprio il tempo di provare sta 'cosa' " sghignazzando sotto i baffi.

Insomma, siamo in Italia e lo sport nazionale è smerdare l'Italia e i prodotti italiani. E meno li si conosce, più li si smerda e li si smerda con più gusto.
Siamo nel paese per cui l'autorevolezza di una persona è inversamente proporzionale al grado di conoscenza che uno si sente di avere: ossia, "più ti conosco e meno è probabile che tu ne sappia di quello di cui stiamo parlando", fa niente se poi uno è laureato, esperto, certificato, accreditato, premiato... se ti conosco, ne sai meno di me. Punto.

Sì. Questo è un rant. Ma è il mio :D e ci faccio quello che voglio. :D

Citazione
[cite]Autore: Meme ò_ò[/cite]CoC è un brutto gioco, che spinge sul piano sociale, con regole incomplete, a volte mancanti, e a volte inutili, che crea sudditanza e disfunzionalità nel gruppo di gioco, per cui...

CoC spinge sul piano sociale.
Regole incomplete e mancanti non mi ricordo.
Inutili, sicuramente: tirare i d100 per sapere se sei riuscito a fare un'accordo in Fa Maggiore e quindi aprire la porta della caverna è, in effetti, inutile; ma un po' come tutti i Task esageratamente "fisica del mondo".
Crea sudditanza e disfunzionalità... NO. La grossa differenza tra CoC e gli altri tradizionali sta proprio nel fatto che, quando viene giocato come ci si aspetta(*), ossia RTD Lovecraftiano, i personaggi muoiono talmente in fretta che il circolo vizioso "wish fullfillment" / "master-dio-che-avvera-i-desideri" non parte neanche.
CoC è "un gioco a parte"; tradizionale quanto volete, ma ha sempre generato giocate differenti rispetto a D&D e i suoi cloni e anche rispetto al WoD.
Mi domando quale reale esperienza di gioco avete su CoC per uscirvene con gli stessi commenti normalmente associati al -regolamento- di D&D e al -comportamento- dei gruppi WoD.

(*) "quando viene giocato come ci si aspetta" vale qui, come vale quando mi si deve dimostrare che io sbaglio ad aspettarmi di poter giocare un Halfling impaurito a D&D e come vale quando ci si deve sbellicare dalle risate leggendo l'AP di Polaris imparpuziato da chi vuole sapere quante monete d'oro riceve uccidendo il drago-demone.
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Emanuele Borio

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Ma che me ne frega del tradizionale?
« Risposta #69 il: 2010-02-24 16:24:50 »
Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]Crea sudditanza e disfunzionalità... NO. La grossa differenza tra CoC e gli altri tradizionali sta proprio nel fatto che, quando viene giocato come ci si aspetta(*), ossia RTD Lovecraftiano, i personaggi muoiono talmente in fretta che il circolo vizioso "wish fullfillment" / "master-dio-che-avvera-i-desideri" non parte neanche.
CoC è "un gioco a parte"; tradizionale quanto volete, ma ha sempre generato giocate differenti rispetto a D&D e i suoi cloni e anche rispetto al WoD.


Beh... È difficilmente dimostrabile visto che ho effettivamente visto vari gruppi giocarlo in modo completamente diverso e autonomo. E ti posso assicurare che crea disfunzionalità e sudditanza quanto gli altri, magari in modo diverso, e non per forza sudditanza verso il Master, ma la crea eccome.
E il fatto che i PG muoiano con una velocità allarmante, non contribuisce a togliere sudditanza, anzi. Magari non crea il "Master-dio-che-avvera-i-desideri" ma crea di sicuro "Fai più il cattivo con me che non con gli altri!"

Ma poi sono sempre i soliti discorsi, è impossibile chiarire le cose sui tradizionali, visto che ognuno li ha visti giocare in 45 modi diversi, almeno. Va a finire come la discussione su Mage o quella su D&D o tante di quelle su exalted, ecc...
Magari soddisfacente, ma direi assolutamente improduttiva.
Ciao, sono Meme! - Fanmail 64 - DN=2 - Ingegnere delle Scienze Agrarie, Contadino, Nerd di Professione.

Ma che me ne frega del tradizionale?
« Risposta #70 il: 2010-02-24 16:32:38 »
Citazione
[cite]Autore: Meme ò_ò[/cite][p]Beh... È difficilmente dimostrabile visto che ho effettivamente visto vari gruppi giocarlo in modo completamente diverso e autonomo. E ti posso assicurare che crea disfunzionalità e sudditanza quanto gli altri, magari in modo diverso, e non per forza sudditanza verso il Master, ma la crea eccome.
E il fatto che i PG muoiano con una velocità allarmante, non contribuisce a togliere sudditanza, anzi. Magari non crea il "Master-dio-che-avvera-i-desideri" ma crea di sicuro "Fai più il cattivo con me che non con gli altri!"[/p][p]Ma poi sono sempre i soliti discorsi, è impossibile chiarire le cose sui tradizionali, visto che ognuno li ha visti giocare in 45 modi diversi, almeno. Va a finire come la discussione su Mage o quella su D&D o tante di quelle su exalted, ecc...
Magari soddisfacente, ma direi assolutamente improduttiva.[/p]


Questo avviene perché nei giochi di ruolo la "conoscenza" viene tramandata oralmente.
C'è UNO che si legge il manuale, lo racconta sommariamente al gruppo e il resto del gruppo andrà a consultare il manuale solo nelle parti di "istruzioni" e solo nelle situazioni in cui sono convinte che esista, da qualche parte in quell'oggetto cartaceo, un appiglio per poter avere ragione in gioco.
Quindi di norma, su sei persone, UNA conosce il gioco (ma lo esterna come riesce), gli altri si affidano alla pratica-standard + conoscono 2, 3 abilità/poteri/regole/trucchi che si sono trovati costretti a inseguire per poter vincere almeno 1 tiro in una sessione di gioco.
Questo avviene sia per i Tradizionali, sia per i NW. Vedasi il Polaris imparpuziato.

Questo forum è -particolare- perché racchiude persone che si sono abituate a leggere i manuali per intero.
Ma siamo una minoranza di una minoranza; ossia quella minoranza "che legge", di quella minoranza che "si preoccupa delle regole".

Siamo sempre di fronte ad un movimento, quello forgita, che ha ancora un pubblico ristretto che è in grado di comunicare direttamente con tutti i propri membri, quindi una situazione di "sapere di prima mano" e di "passaggio diretto di pensiero".
Dal momento in cui la tanto agognata diffusione di questi giochi arriverà, dopo il secondo "salto", perderemo completamente il controllo su ciò che avviene nelle taverne, cantine, salotti e camerette d'Italia, i posti dove "si gioca davvero", e quella partita tanto ridicola di Polaris potrebbe essere all'ordine del giorno.
La comunicazione e la socio-comunicazione umana è fatta così.

Paradossalmente, esiste l'esigenza di mantenere elitario l'accesso ai giochi NW, proprio perché sono giochi che necessitano di un approccio esegetico per essere giocati, e l'esegesi, per il 90% della popolazione mondiale, è una rottura di coglioni: "ah, ma devo... lll..lllleee... leggere?!"
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Niccolò

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Ma che me ne frega del tradizionale?
« Risposta #71 il: 2010-02-24 16:37:02 »
Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]Dal momento in cui la tanto agognata diffusione di questi giochi arriverà, dopo il secondo "salto", perderemo completamente il controllo su ciò che avviene nelle taverne, cantine, salotti e camerette d'Italia, i posti dove "si gioca davvero", e quella partita tanto ridicola di Polaris potrebbe essere all'ordine del giorno.


e questa è la bolla di "gioco di facciata" che la politica tollerante di story games su certi argomenti ha GIA' generato. meglio, appunto, rallentare la crescita che finire in quella situazione.

Ma che me ne frega del tradizionale?
« Risposta #72 il: 2010-02-24 16:39:08 »
Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]Dal momento in cui la tanto agognata diffusione di questi giochi arriverà, dopo il secondo "salto", perderemo completamente il controllo su ciò che avviene nelle taverne, cantine, salotti e camerette d'Italia, i posti dove "si gioca davvero", e quella partita tanto ridicola di Polaris potrebbe essere all'ordine del giorno.

Be', il problema nei tradizionali non è semplicemente che i giocatori utilizzano regole a piacimento, è che i manuali li incoraggiano attivamente a farlo.
Se Polaris giocato come ha descritto Emanuele diventasse la norma nelle oscure taverne dei gruppi di gioco, nessun guaio (magari piace così); se invece poi i giocatori venissero a lamentarsi: "Polaris fa schifo", basterebbe ricordare loro che sul manuale non c'è scritto in alcuna sezione di improvvisare il costo degli oggetti, che i demoni sono draghi, che c'è un master il cui pg possa atrofizzarsi senza conseguenze, che occorre seguire la storia di uno solo, ecc.

Mattia Bulgarelli

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Ma che me ne frega del tradizionale?
« Risposta #73 il: 2010-02-24 16:45:00 »
Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]Quindi di norma, su sei persone, UNA conosce il gioco (ma lo esterna come riesce), gli altri si affidano alla pratica-standard + conoscono 2, 3 abilità/poteri/regole/trucchi che si sono trovati costretti a inseguire per poter vincere almeno 1 tiro in una sessione di gioco.
Questo avviene sia per i Tradizionali, sia per i NW. Vedasi il Polaris imparpuziato.

Il Polaris parpuziato vale tanto quanto il CoC parpuziato con il tipo che scrive alla redazione di Kaos chiedendo se ci sono espansioni perché hanno "già ucciso tutti i mostri del manuale base" per far vedere i danni del One-True-Way-ism.

Ma Polaris ha una cosa diversa da CoC: un regolamento solido, molto solido, DANNATAMENTE solido e puoi puntare il dito su quante e quali regole vengono violate. In CoC la faccenda è più nebulosa, poiché lo stesso CoC si rifà a strutture mezze sottintese, col GM che tutto predispone.
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Ma che me ne frega del tradizionale?
« Risposta #74 il: 2010-02-24 16:45:38 »
Esattamente come in CoC è esplicitato che non è possibile uccidere nessun Grande Antico, ma di cazzari che commentavano "ah, sì, carino CoC, ma da quando ho ucciso Cthulhu non è più molto divertente, non c'è più il cattivo..." che ti viene anche da chiedere se questo ha mai letto o meno un romanzo di Lovecraft...
Ah, ma dimenticavo... leggere è una merda :D

Citazione
[cite]Autore: Korin Duval[/cite]Ma Polaris ha una cosa diversa da CoC: un regolamento solido, molto solido, DANNATAMENTE solido e puoi puntare il dito su quante e quali regole vengono violate. In CoC la faccenda è più nebulosa, poiché lo stesso CoC si rifà a strutture mezze sottintese, col GM che tutto predispone.

Questo è -indubbio-. Ma ricordiamoci anche che CoC è stato scritto 20 anni fa, e 20 anni fa era "diverso" dagli altri giochi.
« Ultima modifica: 2010-02-24 16:46:58 da khana »
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

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