OK, allora. Leggete a vostro rischio e pericolo perché qui iniziano gli spoiler...
[cite]Autore: Mauro[/cite][cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]Basandosi solo sul film, però, agiscono senza senso[/p]
[p]Qualche esempio?[/p]
Beh, tanto per fare qualche esempio fra i più eclatanti, la sorella che rischia la pelle per trovare le prove dei suoi sospetti, e poi tornata a casa, con la prova della colpevolezza del vicino, non ne fa parola con nessuno se non con la nonna. Può darsi che nel libro abbia una spiegazione migliore, ma nel film pare che taccia non rovinare il momento della riunione dei suoi genitori, che si erano lasciati proprio a causa della loro reazione alla morte della figlia. Ora, può essere una cosa che a pensarla, pare "potente": "abbandona il passato per non danneggiare il futuro" (che è un po' la "morale" - terribilmente ripetuta e chiara dall'inizio - del film). Solo che la devi far vedere diversamente: non puoi far vedere la ragazzina che arriva a casa trafelata dopo che un tizio ha tentato di ammazzarla, e poi si stoppa lì. Non pensando alla terrificante disparità fra le manifestazioni, nella storia, dei due "valori" contrapposti: da una parte c'è una prova dell'identità dell'assassino, dall'altra il disturbare la scena di un bacio...
Ma è tutta la rappresentazione dei personaggi che è terribile: per rappresentare le motivazioni della madre per andarsene, quanto viene speso? trenta secondi? Un minuto? Pare una storia raccontata solo per "scene madri" (Addii, riunioni, delitti, quasi delitti, baci, etc.) intervallati da scene di effetti speciali, senza mai quelle scene in mezzo che ti permettono i rendere vivo e credibile un personaggio. Così la ragazza protagonista appare praticamente la caricatura della "brava ragazza", tanto ingenua da infilarsi in un buco di sera con uno sconosciuto ("perchè nel 1973 non c'erano i bambini scomparsi nei cartoni del latte"? Ma che scherziamo? Siamo ai livelli di Happy Days come rappresentazione "realistica" di un epoca vista favolisticamente come felice, spensierata e senza il Male. Anche da queste cose viene fuori l'immagine di "falso" di Mulino Bianco, che viene dal film), e l'assassino che ricorda i cattivi con i sopracciglioni dei fumetti degli anni 50 nel suo essere costantemente sinistro, sospetto, "cattivo" per tutto il film (qualunque poliziotto con un Q.I. di almeno due cifre l'avrebbe beccato subito)
In generale, come ho già detto, è tutto al servizio di scene precostituite, senza riguardo per la logica o il senso. Le incongruenze abbondano (come è possibile che la polizia non abbia perquisito la casa di un vicino senza alibi? Sono sempre i primi sospettati. Come è possibile che dalla cassaforte non uscisse nessun odore? Come ha fatto a toglierla dalla cantina se non riesce a sollevarla da solo? E come mai l'ha parcheggiata ad un chilometro dalla discarica (quest'ultima la so: per far sì che la scena in cui la spinge verso la discarica a mano duri un eternità. Come sempre, tutto in funzione della scena)
Ritornando per un momento ai gdr: il fare tutto in funzione della scena, piegando i personaggi, è tipico del railroading, e questo film mi è sembrano una di quelle "storie" che vengono fuori con un GM che fa railroading per arrivare alla "bella scena" che si è immaginato: non ho provato partecipazione, non ha trasmesso passione, era "finto".
Le storie che appassionano (almeno me...) sono quelle costruite sui personaggi. Non il viceversa.