Mary in realtà sta guardando intensamente la tavola. Nota la disposizione dei bicchieri, poi infila dei guanti di pelle e li prende entrambi e li guarda controluce con attenzione. Poi li posa.
Si riallontana dal tavolo e ci appoggia una mano vicino. Poi si riallontana, e sorride. "Si, ovvio.". Di colpo si siede su una delle due sedie tranquilla.
Pensa un po', poi si rialza. "Il corpo, giusto" dice sentendo Sophie.
Si avvicina ad esso, raccoglie i capelli in una coda con un elastico e inizia a girare e ad esaminare il corpo. Guarda la ferita passandoci le mani sempre con i guanti sopra, poi guarda il corpo con precisione estrema.
Poi si rialza e si siede su una poltrona. Si sfila i guanti e li rimette in borsa. Si scioglie i capelli che le ricadono lunghi.
"Tutto fa pensare a qualcuno che sapeva benissimo cosa faceva. Ha drogato o comunque reso inoffensiva la vittima, la trascinata dove l'abbiamo trovata, forse ha cercato di simulare o di effettuare un rituale e poi ha sferrato un solo colpo preciso e mortale. Sembra quasi un lavoro di un professionista, e il colpo per come è stato portato indica che sapeva bene come usare quel coltello. Un militare, o un poliziotto, o comunque una persona addestrata."
Poi tira fuori una confezione dalla borsa, e tira fuori dei frutti neri e rossi piccoli "volete? Mirtilli delle Alpi, direttamente dalla Svizzera." poi aggiunge come se fosse qualcosa di poco conto "ah, ed è un uomo. E probabilmente conosciuto alla vittima, anzi, era un amico o comunque una persona di fiducia per quest'ultima. Ma era fin troppo ovvio, del resto."
Poi inizia a mangiucchiare tranquilla, continuando a guardare la stanza, in particolare la disposizione dei mobili e se manca o c'è qualcosa che non dovrebbe esserci. E in generale di farsi un'idea della personalità della vittima.