sì...direi meglio la seconda. Secondo me la paura di Adrian è che Roman o i suoi capi possano intuire qualcosa delle sue intenzioni...perché quello vanificherebbe ogni suo piano...
Comunque...
Adrian guardò quei soldi con assenza.
Era davvero buffo pensare ancora alla parola "divertimento", al concetto stesso di "divertimeno", quando si erano uccise quattordici persone.
Certo, questo Roman non lo sapeva. Ma quello che turbava Adrian era invece che lui trovasse normale divertirsi: e il partito a cui prestava ciecamente i suoi servizi, di persone ne aveva uccise molte, molte di più. C'era qualcosa nella natura umana che gli metteva paura, e lo aveva scoperto solo quando aveva provato l'orrore dentro: si era capaci di uccidere senza nemmeno accorgersene, finchè non ci si sporcava le mani, sentendosi puliti come angioletti. Tutti i suoi colleghi, lui stesso erano stati questo: avevano lavorato agli ordini di Hitler senza sentirsi degli assassini. Ed ora, vedeva le stesse cose in Roman.
"Ho un favore da chiederti..." disse, scacciando quei pensieri "C'è una mia collega, una giornalista...avrei bisogno di qualche informazione su di lei. Da dove viene, qual è la sua famiglia..."
OT/ ovviamente Adrian vuole sapere con certezza chi è l'uomo nella foto di Sophie...
Ah...e con quei soldi - non sto a scriverlo a meno che non torni utile - offrirà la cena al primo disgraziato che trova per strada