[cite]Autore: Aetius[/cite][p]Reggio Emilia: Non pervenuto.[/p][p]Praticamente non esiste associazionismo ludico. C'è un circolo Arci di "simulazione e strategia", ma è poco conosciuto e meno frequentato. In pratica lo si sfrutta per avere una stanza in cui portare il gruppo formato con altri mezzi. Iniziative 0, diffusione 0, non ci si conosce neanche tra iscritti.
Funziona ancora col classico modello privato "si gioca a casa di tizio" e qualunque iniziativa presa è fatta a livello privato.[/p][p]Esiste da una decina di anni un doposcuola di gdr una volta alla settimana in un liceo locale.[/p]
Confermo. Mi permetto di completare alcune cose e aggiungerne un paio:
- il Corso di giochi di ruolo (attività extrapomeridiana organizzata in un istituto tecnico sperimentale locale) è in piedi da una decina d'anni, e bene o male garantisce un certo "ricambio generazionale". Significa attingere da un contesto socioeducativo molto ampio e vario (è un istituto con moltissimi ragazzi e anche molto diversi: le fighettine dell'indirizzo linguistico, i geek dell'indirizzo informatico, i pazzoidi dell'indirizzo grafico, e gli uomini delle caverne dell'indirizzo scientifico - perchè loro stanno sempre tappati nei laboratori). Ci si ritrova un pomeriggio la settimana; ogni anno partecipano quindici-venti ragazzi e ragazze "nuovi" più i reduci di tutti gli anni precedenti (che in tutto saranno altri dieci-quindici).
Non c'è un'associazione a tenere le briglie di quest'attività, ma bene o male ogni anno c'è un gruppo di ragazzi "organizzatori" che, appunto, organizzano, si rapportano con la scuola e "arruolano" i master per i vari giochi. Di fatto è il Corso di gdr a mantenere fresco l'humus dell'ambiente di gioco reggiano: ci presentiamo direttamente nelle classi, durante le lezioni, e i ragazzi vengono a contatto con l'hobby in maniera "naturale", facilitati da un ambiente scolastico abbastanza aperto ma sicuro.
Quest'anno abbiamo aggiunto al programma una bella massa di giochi indie (quasi tutti in italiano) e, di fatto, tutti i giochi vengono presentati e proposti con la stessa dignità, secondo il principio del "questo è un corso, siete qui per provare, scoprire cose nuove e lasciare fuori dalla porta i pregiudizi".
Essere in prima linea con i ragazzini "nuovi" all'hobby ci permette appunto di cercare di annullare sul nascere i pregiudizi: quest'anno, per esempio, non spieghiamo nemmeno cos'è un gdr prima di cominciare ;-D
Ah già, l'età: i ragazzini iniziano a 14-15 anni, a al massimo abbiamo giocatori sulla ventina che vengono anche da fuori scuola (i master fanno categoria a parte, sono anche over-25).
-poi c'è Amaranthus, il LARP di Vampiri che ha raccolto l'eredità dei live reggiani dello scorso decennio. Va avanti da un paio d'anni e ha quaranta-cinquanta partecipanti circa ad ogni evento (per ora). L'impostazione è bene o male quella tradizionale, e ovviamente ospita molto dello "zoccolo duro" dei Grandi Giocatori di Reggio (&dintorni, a volte).
E' l'altro grande punto di aggregazione reggiano per chi ama i gdr, al momento. Sia per questioni pratiche che per questioni "storiche", il pubblico parte dai 17-18 anni fino ad oltre 30 (i ragazzini difficilmente hanno l'autorizzazione dei genitori per fare live di notte, e i giocatori più "Grandi" sono quelli che fanno live a Reggio da una decade).
Non c'è altro. A parte questo fantomatico club del Circolo Arci, di cui ho saputo l'esistenza una volta letto lo statuto incorniciato al muro e vecchio di vent'anni, e che ha un impatto sulla diffusione locale dell'hobby praticamente nullo.