Autore Topic: Solmukohta 2008 Report  (Letto 1904 volte)

Solmukohta 2008 Report
« il: 2008-05-26 11:06:23 »
Eccomi finalmente con qualche momento a disposizione per buttare giù un resoconto della nostra partecipazione a questo evento. Per chi non sapesse cosa è il Solmukohta ecco il link adatto: http://solmukohta.org/

Noi abbiamo iniziato a sentire parlare di questa manifestazione da Andrea Castellani e poi Lorenzo Trenti, che ne scriveva sul sito Flying Circus. L'essere entrati in contatto con alcuni autori nordici durante le manifestazioni modenesi ha ulteriormente accresciuto la nostra curiosità nei confronti di questa iniziativa e quest'anno abbiamo deciso di partecipare in prima persona.

Per non farci proprio mancare niente abbiamo aderito anche alla Week in Finland e, per chi fosse interessato, quello che segue è il racconto delle nostre avventure in terre nordiche.

Dopo una partenza ad ore antelucane dall'aereoporto di Bologna e alcune ore di sosta a Monaco per il cambio, il nostro aereo si immerge nel mare di panna nuvolosa che sovrasta Helsinki e arriviamo a destinazione. Già all'aereoporto di Monaco veniamo a conoscenza di uno dei motivi ricorrenti della gita in finlandia: il finlandese. Il gruppo di distrinti uomini d'affari di fronte a noi è chiassoso e chiccchierone come la tipica comitiva di italiani. Se ascoltati distrattamente, parlavano una lingua che - come suoni - poteva pure passare per italiano. Leggere cartelli insegne e vetrine sarà costante fonte di ilarità: abbiamo imparatro che "gufo" in finlandese si dice "pollo", che c'è ad Helsinky un negozio che si chiama "zio" ed uno che si chiama "stupido shop", e centinaia di altre cose dal suono ridicolmente italico che ora non ricordo più.

In ogni caso la nostra gentilissima ospite, Riikka Kauppi, ci smssa che sta venendo a prenderci e poco dopo ci ritroviamo e saliamo insieme a bordo di un autobus che ci condurrà al suo appartamento di Vantaa, la località fuori Helsinki in cui faremo base fino a venerdì mattina, quando è previsto il trasferimento al centro congressi che ospiterà il Solmukohta vero e proprio.

Visto che la settimana prima praticamente non si è dormito la notte pur di consegnare determinati lavori prima della partenza, approfittiamo di questo paio d'ore prima del Welcome Party e ce la ronfiamo alla grande inaugurando il divano matrimoniale che ci ospiterà nei prossimi giorni.

Freschi e riposati saliamo con Riikka sul trenino suburbano (che ci diventerà MOLTO familiare nei prossimi giorni) e raggiungiamo il centro di Helsinki. Qui in un pittoresco locale dall'evocativo nome di Inferno (in cui il barista sembra preso di peso da quelli dei bar malfamati di "Walker Texas Ranger") cominciamo a familiarizzare con le bevande locali e a fare conoscenza con gli altri partecipanti all'AWiF. Parlare non è facile con l'heavy metal / hard rock che suona a tutto volume nel locale ma l'atmosfera è amichevolissima. Dopo i primi drink ci si presenta indiscriminatamente e si parla dei live che preferiamo / come mai siamo qui, ecc.

Il giorno successivo si apre all'insegna del turismo: grazie ai buoni uffici di Riikka ci uniamo ad Atte, un altro ospite finlandese, e alle due simpaticissime visitatrici / relatrici lettoni che dormono da lui per una visita allo zoo di Helsinki. Astutamente dimentichiamo la macchina fotografica.
A seguire, nel pomeriggio, sightseeing tour di Helsinki (sempre senza macchina fotografica, of course da cui il rosicamento epocale). Nel corso di questa interessante gita, il naso di Michele (che era piuttosto sconsolato dalla desolante latitanza di posti promettenti) coglie per la prima volta un odore degno di nota: proviene da "Fazer" pasticceria legata al più noto produttore di caramelle e dolciumi della Finlandia e ci ripromettiamo di visitarla quanto prima.

Dopo il tour partecipiamo alla presentazione del libro del Solmukohta (tutti gli anni viene stampato un libro legato alla manifestazione raccogliendo articoli da autori di tutto il mondo), che si tiene nel bellissimo locale ceco di 4 piani di fronte alla stazione centrale e che vede anche la partecipazione di alcuni giornalisti. Il libro contiene diversi articoli molto interessanti e si può trovare online qui:
http://solmukohta.org/pmwiki.php/Book/Book

La nostra curiosità nei confronti della cucina locale ha il sopravvento: questa sera cena finlandese or bust! Andrea Castellani si unisce a noi che ci avventuriamo con Riikka alla ricerca di un ristorante tipico (la nostra ospite è originaria di Oolu e si trova a Helsinki solo da poco, quindi non ha le idee chiarissime su dove andremo). Incrociamo un gruppo di danesi con la nostra stessa meta ma le idee più chiare su dove andare: finisce che li seguiamo fino al ristorante tipico Aino dove tutto costa tantissimo ma in compenso le porzioni sono piccolissime. Però è tutto buono e finalmente possiamo dire di avere assaggiato la renna.
In realtà mi perplime che i finlandesi ti spieghino che la carne di renna sia economica e per questo viene usata per il pasto delle belve allo zoo, ma, quando la mangiano gli esseri umani, diventa improvvisamente costosissima... Mah!

Dopo cena Castellani e i danesi si avviano a un karaoke party da qualche parte in centro, mentre noi optiamo per un più banale trenino + nanna. Me ne pento il giorno dopo, quando vengo a sapere che si sarebbe trattato di un fantomatico "heavy metal karaoke bar". Ma visto quello che sarebbe successo al bar hopping, magari me ne pento un poco di meno...

Il martedì è un'altra bellissima giornata di sole (gli indigeni trasecolano: pare che in genere questo clima sia più usuale per il maggio che per l'aprile, da queste parti).
La meta di oggi è Suomenlinna, l'isola fortezza a 10 minuti di traghetto da Helsinki. Ancora una volta Atte ci fa da guida tra le imponenti fortificazioni, i "dungeon", i cannoni d'epoca. C'è anche un U-Boot in secca, di cui tedeschi e danesi tentano prontamente la riconquista (vedi foto). E' davvero una gita altamente culturale, infatti impariamo anche che "Ovetti maalattu" in finlandese significa "vernice fresca". La giacca rossa di Michele ora istoriata di bianco ci farà da ottimo promemoria.

Anche qui durante la visita si chiacchiera amabilmente, specialmente con alcuni ragazzi israeliani con cui ci scambiamo le rispettive esperienze di live.
La parte più sorprendente della gita giunge quando arriviamo alla "spiaggia" (un fazzolettino di sabbia di pochi metri quadrati). Qui la nostra guida indigena Atte, con la massima disinvoltura, si spoglia completamente e si tuffa in acqua per 4 bracciate (Nel Baltico! In aprile! Con la neve sulla riva e le paperelle che scivolano sui laghetti ghiacciati!). In un tripudio di testosterone un danese, un tedesco e un paio di israeliani lo imitano sotto i nostri sguardi basiti.

Torniamo al traghetto e a Helsinki dove collaudiamo con grande soddisfazione la cucina dello stilosissimo Fazer adocchiato il giorno prima. Il locale è veramente di altissimo livello (e stranamente molto abbordabile a livello di prezzi, se paragonati alla qualità del cibo) e questo ci riempie di aspettative per la programmata gita alla fabbrica di cioccolata del giorno successivo.
Siamo ormai pronti per radunarci nuovamente e invadere l'autobus che ci porterà alla prossima  meta: la sauna finlandese. Di sauna ne abbiamo un anticipo già sull'autobus perchè siamo talmente tanti che la temperatura si fa ben presto tropicale.
Giunti a destinazione veniamo istruiti dagli indigeni sulle modalità d'uso della sauna e noi ragazze ci godiamo la spaziosità e il relax della "lady's hour", l'ora riservata alle signore prima che la sauna diventi mista (questa è la Finlandia, bellezza!) e nettamente più affollata e rumorosa.
Passiamo le ore successive tra sauna, piscina e il salottino allegato in cui, ovviamente, si beve. Abbiamo scoperto che "Saunakallia" (se si scrive così) è la parola finlandese che indica gli alcolici che ci si portano in sauna (ma non dentro che è maleducatissimo). Cioè, c'è una parola apposta, non so se mi spiego...

La piacevolissima giornata si conclude con il solito ritorno a casa tramite trenino. Per arrivarci passiamo da un sentierino che attraversa uno di quei boschetti di aghifoglie del genere che costella Helsinki. In Italia avrei paura a fare quel sentierino buio in 20, figuriamoci in 3 come siamo noi. Invece qui incontriamo solo una ragazza che porta a passeggio il cagnolino. Mi sento in un altro mondo...

E' mercoledì ed è un'altra giornata di sole smagliante: oggi ci aspetta un altro evento altamente cuhlturale: la visita alla fabbrica di cioccolato Fazer. Al termine di essa sappiamo tutto sulla storia della Fazer ma siamo in pieno powerpoint poisoning e non abbiamo in realtà visto alcun processo produttivo. Highlight della gita è quando ci sguinzagliano attorno a un espositore che reca un assortimento di prodotti Fazer e ci viene detto che possiamo stare quanto tempo vogliamo e mangiare quello che ci pare. La cosa è senz'altro libidinosa ma dopo un primo momento di euforia realizziamo che sono tutti prodotti da supermercato (cioccolatini e barrette tipo Mars o Twix, per capirci). Il ricordo delle raffinatezze del locale in centro stride come le unghie sulla lavagna al confronto e la gita perde di fascino...

Per concludere degnamente questa giornata "colta", a sera ci aspetta il giro dei bar di Helsinki. Ci dividiamo in 4 gruppi tecnicamente in competizione con alcune guide indigene per ciascuno e visitiamo un locale tipico dopo l'altro mentre gli indigeni ci elargiscono cenni storici e consigli sui beveraggi. Notevole fra tutti il "Tin Tin tango" (che è anche sauna e lavanderia), che è il tipico locale dove Michele potrebbe diventare parte dell'arredamento abituale (e fanno pure un ottimo White Russian!).

La penultima tappa si rivela un po' incresciosa, trattandosi di un orrendo karaoke pieno di finlandesi molesti con tassi alcolici da capogiro. Mentre John Kim fa sfoggio delle sue notevoli capacità canore con "I love rock and roll" noi alziamo le braccia di fronte all’improntitudine dei beoni locali e ci incamminiamo, imitati da parecchi altri del nostro gruppo, verso il ritrovo finale. Ci sarebbe anche qualcosa da obbiettare sull'improbabile pizza al pollo e formaggio blu (una cosa al cui confronto il gorgonzola è Chanel no° 5) ordinata da uno dei ragazzi israeliani (che non a caso tenterà di offrire a chiunque - con scarso successo), ma non sottilizziamo.

Purtroppo abbiamo fatto talmente tardi che ci toccherà un sanguinoso (per il portafogli) rientro a casa in taxi.

Il giorno dopo partecipiamo al nostro primo larp durante la Week in Finland ("era ora!" direte voi). Si tratta di "Muovikuppi" (plastic cup) di Juhana Petterson.
L'autore pare si interessi di inserire elementi da "happening" artistico all'interno dei live. In questo caso si tratta di un live di stampo piuttosto classico (una grande famiglia deve dividersi un'eredità) in cui la rottura di tazze di ceramica da parte dei giocatori funge da sottolineatura per i momenti di particolare intensità emotiva.
Bello l'elemento delle tazze che secondo me ha funzionato egregiamente ma ho qualche riserva sulla logistica spicciola e sugli altri aspetti più "tradizionali" del live. Insomma questa cosa delle tazze mi pare più un elemento di "colore" che un qualcosa di veramente integrato e funzionale al resto del live.
Per ovvi motivi giochiamo all'aperto in un parcheggio appositamente riservatoci e ci sono occhiali protettivi a disposizione dei partecipanti. Al termine del live ci troviamo in un vero "campo di battaglia" di cocci.

Tornati ad Helsinki cazzeggiamo fino a sera con Andrea e Carsten, un ragazzo tedesco che scrive per riviste del settore, fino all'ora d'inizio del "Countdown Party" che sancirà la fine dell'AWiF e l'inizio del Somukohta vero e proprio. Va detto che Stockmann, l'enorme mall in centro, ha dato inizio ai saldi e la città è tutta un fervore di sportine gialle: sembra che ad Helsinki nessuno possa esimersi dall'acquisto!

Il party si tiene nella "casa dello studente" più bella che io abbia mai visto: un edificio storico dall'aria superaccogliente in pieno centro con bar al piano terra. Un posticino davvero da sogno. Ancora alcool e chiacchiere amabili fino all'ora di prendere l'ultimo treno per Vantaa. AwiF è finita, viva Solmukohta!

Venerdì comincia un po' meno bene degli altri giorni perchè Michele è febbricitante. Da qui in poi starà sempre più o meno male per mal di testa/mal di gola/febbre alta/varie ed eventuali. Castellani probabilmente segue a ruota Michele. Io lo imiterò, ma in tono molto minore, una volta tornati in Italia.Gli esperti dicono che il "Solmukohta flu" (che tradotto in italiano sarebbe "laringofaringite", che significa febbre alta, mal di gola modello "vesuvio in eruzione" e due settimane di tosse modello "ti spiezzo in due") è un classico... sarà ma è poco divertente lo stesso.

Dall'arrivo al centro congressi di Kiljavanranta parte un fitto calendario di panel e workshop che io seguo alacremente, mentre Michele si perde diverse cose giacendo nel suo letto di dolore. Tra i più interessanti (specialmente per le riflessioni che mi hanno stimolato, ma ne parlerò in altra sede) sono i due wokshop: Listening dramatics di Anna Karin Linder (che scopro in seguito essere una delle più recenti aggiunte alla compagine Jeep) e Meisner Method Acting di Jannick Raunow.

Notti e sere passano anche con una intrensissima attività social-bevitoria (gli organizzatori avevano avvertito di fare scorta, e c'era anche modo di rifornirsi in loco, sebbene con minor varietà), che probabilmente - a giudicare dai rumori, ma vi dovete fidare di un Michele con una febbre a 40 - include anche bagni notturni nel lago ghiacciato. Non mi stupirebbe inoltre se l'intera convention fosse stata teatro di un robusto numero di incontri galanti.... A chiosa di tutto c'è lo spettacolare (per i costumi dei partecipanti!) Gala Dinner dell'ultima sera, ma, senza Michele, proprio non riesco a godermelo...

Per concludere: il Solmukohta è stata un'esperienza senz'altro positiva (flu a parte...). E' stato bello rivedere vecchie conoscenze già incontrate in Italia (Jiituomas Harviainen, Tobias Wrigstad, Frederick Berg Olsen, Thornbiorn Fritzorn) e conoscere tante persone nuove e le idee ed esperienze che portano dalle rispettive nazioni. Visto da qui l'hobby appare più che mai vivace e vitale, ricco di fermenti, con un'immagine nettamente cool e direi perfino mainstream, in alcuni paesi (per esempio quelli in cui si organizzano live da 3.000 persone...) e quanto di più lontano da quella sensazione un po' asfittica che se ne ha a volte in Italia. Nel mio piccolo sono sempre più decisa a lavorare per fare diventare il mio hobby la cosa fichissima che è in questi paesi, quella cosa che ottiene finanziamenti statali e da istituti culturali ed è talmente accettata che ispira programmi televisivi di successo. Questo è davvero l'hobby che vorrei...

Per un commento fotografico a tutto quanto sopra:
http://picasaweb.google.com/narrattiva/Solmukohta2008
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Claudia Cangini »
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Michele Gelli

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Solmukohta 2008 Report
« Risposta #1 il: 2008-05-27 01:03:45 »
Faccio una piccola aggiunta, cominciando da quello che mi è rimasto impresso di Finlandia e finlandesi, prima di andare alle cose più "giocoruolistiche"

* Si corre. Mamma mia quanto si corre. Non importa se sei in anticipo. Non importa se sei in ritardo. Non importa se guida un locale o un danese. Quando ti svegli in Finlandia, tu comincia a correre!

* Il metal è ovunque! È meraviglioso sentire i Kiss in un bar “chic” con clienti in giacca e cravatta. E la catena di bar “Inferno”, dove c’è stato il party di benvenuto, è una assoluta figata. Da importare.

* Ammazza quanto bevono. Nonostante mi sia duramente impegnato durante la gara legata al bar-hopping, non ho potuto tenere testa ad autentiche spugne che ho visto prosciugare superalcolici come idrovore.

* Ammazza quanto mangiano male. Grassi e carboidrati, carboidrati e grassi. Mi correggo: grassi, carboidrati e alcol; alcol, carboidrati e grassi. Le verdure vengono usate praticamente solo per decorazione. Trovare proteine serie è una impresa disperata. È incredibile: ma siccome Dio c’è, hanno tutti una regolamentare bierbauch (come minimo) se non dei maniglioni di ben altro calibro. È giusto!

* Non è neppure che 'sta marea di junk food sia questa gran bontà: in tutti i giorni del week in Finland, dove abbiamo scorrazzato per Helsinki in lungo ed in largo, ci sono stati solo DUE locali (su millemila) che hanno catturato positivamente la mia attenzione.

In cosa il Solmukota differisce da una convention italiana?

* Assoluta completa ed integrale mancanza di una parte “mercato”. Non ci sono stand di nessun editore (non ci sono proprio stand). Nonostante – ho scoperto – in Danimarca ci siano più spade di gomma che persone (e si tratta quindi di un settore che “tira”, non di sub- sub- sub- sub- sub- sub-subcultura come in Italia).

* Erano tutte persone “cool”. In oltre 200 partecipanti presi praticamente da ogni parte del globo (con una significativa assenza di rappresentanti asiatici, devo dire) non c’era UNA SOLA di quelle figure veramente tristi che si vedono nelle fiere italiane. Potevamo tutti essere in fila per entrare  nel club più “in” di Helsinki.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da MicheleGelli »
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Radagast

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Solmukohta 2008 Report
« Risposta #2 il: 2008-07-04 15:29:46 »
Citazione
[cite] Claudia Cangini:[/cite]una visita allo zoo di Helsinki. Astutamente dimentichiamo la macchina fotografica.


Almeno voi siete riusciti ad andarci. Io sono rimasto bloccato in Piazza del Mercato ad aspettare il traghetto per lo zoo, che non passava perché era stato soppresso.   ^___^
Però sono andato a Seurasaari, che è un'isola-parco appena fuori dal centro che è molto meglio di qualsiasi zoo (l'unico difetto è che gli animali sono talmente abituati a essere nutriti e riveriti dai visitatori, che sono diventati più addomesticati di quelli dello zoo).

Citazione
Incrociamo un gruppo di danesi con la nostra stessa meta ma le idee più chiare su dove andare


Tra l'altro erano i danesi della scena Fastaval e premi Otto, cioè forse gli unici giocatori di freeform (o "live da convention") presenti al Solmukohta oltre a noi, ai Jeep, agli indigeni finnici (che classicamente fanno di tutto un po') e ai cechi (anche se i cechi sono un caso particolare, perché sono partiti secoli fa col fare di tutto e ormai sono andati oltre la distinzione classica tra "freeform" e "larp").

Citazione
In realtà mi perplime che i finlandesi ti spieghino che la carne di renna sia economica e per questo viene usata per il pasto delle belve allo zoo, ma, quando la mangiano gli esseri umani, diventa improvvisamente costosissima... Mah!


Be', era uno dei tanti indizi che caratterizzava quel ristorante come il classico ristorante spennaturisti.   ^_^

Citazione
Dopo cena Castellani e i danesi si avviano a un karaoke party da qualche parte in centro


In realtà il karaoke party purtroppo non c'è stato, però ho avuto il mio momento di gloria con un gruppo di finlandesi che mi ha riconosciuto come "l'italiano di cui parlano i giornali" (vedi http://flickr.com/photos/radagast1975/2509490424 e http://flickr.com/photos/radagast1975/2508663771 ) e ho fatto un'interessantissima chiacchierata con Ryan Rohde Hansen (che era con noi a cena) sul suo live "Persona", che sto cercando di portare in Italia (vedi http://jeepen.org/kpbook/kp-book-2006.pdf al capitolo 11), e sui live da convention in genere.

Citazione
Tornati ad Helsinki cazzeggiamo fino a sera con Andrea e Carsten, un ragazzo tedesco che scrive per riviste del settore


Karsten Dombrowski, mitico per la sua spiegazione di cos'è il "gamismo sociale" ("A me piace andare nei boschi coi miei amici a rosolare salsicce e sterminare orchi") e di come anche un giocatore e organizzatore "gamista sociale" possa avvantaggiarsi del conoscere la teoria e più in generale del frequentare il Solmukohta/Knutepunkt (che non è solo teoria ma anche laboratori ecc.).

Citazione
Castellani probabilmente segue a ruota Michele.


Per fortuna io sono stato male mentre tornavo in Italia in aereo, prima avevo solo un leggero malessere. L'anno scorso invece sono stato male già il sabato, mentre Lollo stava male da prima ancora. Purtroppo pare che beccarsi la sindrome da Solmukohta sia inevitabile.

Citazione
Notti e sere passano anche con una intrensissima attività social-bevitoria (gli organizzatori avevano avvertito di fare scorta, e c'era anche modo di rifornirsi in loco, sebbene con minor varietà), che probabilmente - a giudicare dai rumori, ma vi dovete fidare di un Michele con una febbre a 40 - include anche bagni notturni nel lago ghiacciato.


Sì, vicino al lago c'era il "bar finlandese" (cioè una roulotte che serviva la bevanda nazionale, cioè la vodka, e altre cose innominabili), quindi non dubito che quelli più pesantemente sbronzi finissero spesso e volentieri nel lago. Sabato sera un Tobias in preda a esaltazione mistica ha provato a trascinarmici, ma ho resistito (generalmente resisto bene al freddo, ma 10 gradi sotto zero in t-shirt sono troppo anche per me).

Citazione
Non mi stupirebbe inoltre se l'intera convention fosse stata teatro di un robusto numero di incontri galanti....


Be', ma è quello lo scopo dichiarato del Solmukohta...   ^_^


Gallerie di foto:

http://flickr.com/photos/radagast1975/sets/72157604490798681 (Solmukohta);

http://flickr.com/photos/radagast1975/sets/72157604490830643 (Helsinki).
« Ultima modifica: 2008-07-04 15:38:09 da Radagast »

Radagast

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Solmukohta 2008 Report
« Risposta #3 il: 2008-07-04 15:36:14 »
Citazione
[cite] MicheleGelli:[/cite]* Si corre. Mamma mia quanto si corre. Non importa se sei in anticipo. Non importa se sei in ritardo. Non importa se guida un locale o un danese. Quando ti svegli in Finlandia, tu comincia a correre!


Tutto è relativo... Per dire, in Finlandia si corre MOLTO meno che a Milano (e in Danimarca poi non ne parliamo, spesso mi irritano da quanto sono tranquilli e rilassati).

Citazione
In cosa il Solmukota differisce da una convention italiana?

* Assoluta completa ed integrale mancanza di una parte “mercato”. Non ci sono stand di nessun editore (non ci sono proprio stand). Nonostante – ho scoperto – in Danimarca ci siano più spade di gomma che persone (e si tratta quindi di un settore che “tira”, non di sub- sub- sub- sub- sub- sub-subcultura come in Italia).


Be', però il Solmukohta è un congresso, non una convention. Se si va alle convention nordiche gli stand ci sono, anche se va detto che in genere quelle nordiche sono convention in stile vecchia ModCon, non fiere commerciali in stile Lucca.

Citazione
In oltre 200 partecipanti presi praticamente da ogni parte del globo (con una significativa assenza di rappresentanti asiatici, devo dire)


Be', c'erano un sacco di israeliani (sono sempre di più ogni anno).
Inoltre, John Kim ha i genitori coreani.   ^_______^
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Radagast »

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