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ancora per la serie "DND4 prende appunti"...

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Smois:
Sono d'accordo, e io lo difinirei un ottimo passo avanti.

Credo, inoltre, che non sia rivolto ai giocatori dell'ultima generazione (quella della 3.5) ma a quelli vecchi (ruolisticamente parlando^^) e a quelli nuovi, che devono ancora iniziare. Certe scelte di copertina e di artwork mi portano a pensarla così, almeno.

In ogni caso più che altro ha recuperato parte dello spirito delle primissime edizioni, in modo cosciente e strutturando i manuali su questa visione.

Per me questa è una rivoluzione ancora più importante che se riguardasse delle meccaniche o dei concetti avanzati di gioco... perchè è una nuova direzione editoriale, e soprattutto è il nuovo "standard" editoriale.

Io credo che ci giocherò^^

SMOIS

Gabriele Pellegrini:

--- Citazione ---He decided that he was going to search
around one of the statues in the room, that he was going to
get hit by a trap (an arrow would shoot out at the statue),
and that he’d find a treasure there.
Hey, wait a minute. I thought I was the DM
--- Termina citazione ---


E' più o meno la cosa che accadde a me circa 4 anni fa e che -credo- fu l'episodio che mi portò al cambiamento.

Di questo devo ringraziare la ragazza di un mio amico che non aveva mai giocato e che per fuggire dalle guardie cittadine mi disse

E io e gli altri naturalmente

Poi ripensandoci a freddo ebbi l'illuminazione :D

Renato Ramonda:
I non giocatori sono i migliori per scuotere i veterani dalle loro abitudini: la mia ragazza quando abbiamo giocato la prima sessione di AiPS ha praticamente preso le redini facendo framing e narrazione al mio posto in meta' delle scene (io ero il Produttore) :-D

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione ---[cite] renatoram:[/cite]Smois, non pensare sia cambiato cosi' tanto.

Il modello di gioco di DnD rimane la sfida e il combattimento tattico inframmezzati da sfide non di combattimento e da qulche scena piu' "sociale" senza alcun supporto dalle regole.

E il DM e' ancora onnipotente, ma almeno gli si danno un sacco di buoni consigli nel suo manuale... chissa' se i giocatori attuali li leggeranno (e li capiranno).

L'ideale di dnd continua a sembrarmi il partecipazionismo gioioso: ci si trova e si svolge l'avventura, abboccando agli hook, picchiando i mostri, parlando col taverniere e facendo secco il grosso cattivo in fondo al dungeon.

Solo che per la prima volta tutta sta roba sembra fatta in maniera cosciente e piacevole :)
--- Termina citazione ---


Condivido l'impressione.
Sul NG it.boggy.giochi.gdr qualcuno (non ricordo, sorry) ha scritto "è un videogiocone che non si vergogna più di essere tale", o qualcosa di simile.

Le "questioni sociali" pare (ad una prima impressione) siano equiparate ad ogni altro tipo di sfida: c'è una difficoltà, c'è una conseguenza del successo ed una del fallimento.

Se si "sfidano" i PG (nel senso, per esempio, di CnV o AiPS), non so che succede.

Renato Ramonda:
C'e' di buono che il sistema delle Skill Challenge (o come cappero si chiamano) permette di fare del "social combat" in maniera gustosa e soddisfacente, IMO. Piu' del vecchio "singolo tiro su diplomazia".

Stabilisci che per convincere il Barone ci vogliono 6 successi prima di fare 3 fallimenti, e poi via, tutto il gruppo ad usare le sue skill piu' appropriate: chi tenta di intortarlo con Bluff, chi usa sottili argomentazioni con Diplomacy, chi magari (perche' no) cita le scritture con Religion, gli caccia una balla con Streetwise oppure gli spiega il vantaggio tattico che avrebbe ad aiutarli con History citando la battaglia di Salcappero...

...insomma, mi pare onesto dire che il gioco ha un forte focus sul combattimento tattico, ma che supporta in maniera molto onesta anche le scene fuori dal battlemap :)

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