Play by Forum > (Anima Exalted) PbF 1
[PbF][Anima Exalted] Character Scenes
Fabio Succi Cimentini:
Quando Corvo della Morte riprende a parlare, non è la sua voce.
"Una decisione saggia", dice con quello che sembra un perenne sussurro. Guarda verso Vento Inquieto: "E' stata una buona scelta permettermi di avere lui come corpo attraverso cui parlare. Più di quanto lo sarebbe stato sacrifiarti per esserlo tu stesso." Accompagna il tutto con un sorriso malizioso verso lo Zenith... che allo stesso momento viene guardato da Nila. Sono occhi turbati e interrogativi.
"Ma permettetemi... io sono Garenu, e penso che l'Araldo del Sole che mi conosce potrà presentarmi al meglio. Sono qui per darvi il benvenuto in un mondo che cambia." Quasi approfittando con gioia del corpo che può tenere, salta all'indietro arrivando su di un bordo dell'isola. Potete tutti vedere che il mare si sta... dipanando, come se non fossero altro che nuvole. Sotto l'isola, le piane delle Terre degli Sciacalli, quelle che incorniciavano Nexus, racchiudono qualcosa di totalmente diverso. Una città multiforme e caotica, fatta di palazzi di basalto nero, colori rossi e sulfurei, e puntini brulicanti che sono creature di ogni genere e mostruosità. Poche aeronavi col segno della Gilda fluttuano nel cielo, alcuni punti sono schieramenti in combattimento al di fuori della città stessa.
"Il Drago mio signore vi ha invitato per mostrarvi coi vostri occhi come la Città che era un Re, Malfeas la Scacciata e Prigione, stia tornando nella Creazione." Guarda disinvoltamente verso di loro. "Ha pensato che chi è scelto dal destino può guardare coi suoi occhi e fare le sue scelte."
Mr. Mario:
Vento non aveva risposto a Garenu. Con gli occhi stretti aveva cercato di trattenerlo dentro di sé, di impedirgli di fare qualunque cosa volesse fare, anche se era così dannatamente difficile negare qualcosa a quella voce. Di certo non aveva previsto la reazione di Corvo. A quel punto, come si può ingabbiare una voce? Non era riuscito a trattenerlo.
--- Citazione ---[cite]Autore: Tozzie[/cite]"Una decisione saggia", dice con quello che sembra un perenne sussurro. Guarda verso Vento Inquieto: "E' stata una buona scelta permettermi di avere lui come corpo attraverso cui parlare. Più di quanto lo sarebbe stato sacrifiarti per esserlo tu stesso." Accompagna il tutto con un sorriso malizioso verso lo Zenith... che allo stesso momento viene guardato da Nila. Sono occhi turbati e interrogativi.
--- Termina citazione ---
La disciplina dello Zenith è tale che il solo segno della rabbia feroce che gli brucia dentro a questa frase è un vago riverbero rossastro nella sua anima. Non gli risponde, rimanendo in attesa del messaggio.
--- Citazione ---[cite]Autore: Tozzie[/cite]"Ma permettetemi... io sono Garenu, e penso che l'Araldo del Sole che mi conosce potrà presentarmi al meglio. Sono qui per darvi il benvenuto in un mondo che cambia." Quasi approfittando con gioia del corpo che può tenere, salta all'indietro arrivando su di un bordo dell'isola. Potete tutti vedere che il mare si sta... dipanando, come se non fossero altro che nuvole. Sotto l'isola, le piane delle Terre degli Sciacalli, quelle che incorniciavano Nexus, racchiudono qualcosa di totalmente diverso. Una città multiforme e caotica, fatta di palazzi di basalto nero, colori rossi e sulfurei, e puntini brulicanti che sono creature di ogni genere e mostruosità. Poche aeronavi col segno della Gilda fluttuano nel cielo, alcuni punti sono schieramenti in combattimento al di fuori della città stessa.
--- Termina citazione ---
Però di fronte a questo spettacolo la sua compostezza vacilla. "Nexus... tutte quelle persone... che ne è di loro?"
--- Citazione ---[cite]Autore: Tozzie[/cite]"Il Drago mio signore vi ha invitato per mostrarvi coi vostri occhi come la Città che era un Re, Malfeas la Scacciata e Prigione, stia tornando nella Creazione." Guarda disinvoltamente verso di loro. "Ha pensato che chi è scelto dal destino può guardare coi suoi occhi e fare le sue scelte."
--- Termina citazione ---
Un sorriso amaro si disegna sul volto scuro di Vento Inquieto. "Quale scelta ci si pone davanti, secondo il tuo signore?"
Francesco Berni:
"Cosa vuole il tuo padrone? Colui che più di tutti teme la luce del sole vuol tornare in superfice, per quale motivo sta tentando di fare una cosa del genere, per quale motivo ti ha mandato da noi?"
Fabio Succi Cimentini:
"Il Drago si sta limitando a guardare la situazione, mi spiace deludervi." Mentirà? Corvo usato come portavoce, dopo il salto al'lindietro, si muove poco; c'è qualcosa nel suo possessore che indica quasi timore, o quantomeno una certa discrezione. "Avete fatto tutto voi della Creazione... o meglio, la vostra Imperatrice probabilmente. Non rimanendo morta, come doveva essere." Però mantiene un certo gusto per le pause drammatiche, lasciando passare qualche momento prima di riprendere. "Probabilmente il Fato che ti mantiene, figlio delle Vergini, non ha retto quest'infrazione a Quanto Doveva Essere... ed è stato come affondare una forbice in un arazzo. Quello squarcio va riempito da altra stoffa. E così abbiamo osservato la Città Imprigionata riversarsi in questo punto."
Si gira verso Vento Inquieto. "Gli uomini presenti mentre tutto cambiava? Sono cambiati anch'essi, probabilmente. Forse sono sempre stati così. O forse sono giusto stati divorati da ciò che era più forte." Accompagna la frase con un debole sorriso.
"Volete vederci chiaro? Andate, prendete parte alla battaglia che non s'è ancora placata qua sotto. Le truppe del Drago da queste parti non hanno ancora accettato di trovarsi davanti un sobborgo di Malfeas. Ma allo stesso punto vedrete la battaglia in atto: la conservazione contro il rinnovamento. Il padre di ogni cosa che è nera sa quanto voi che il vostro ruolo probabile sarà di decidere cosa fare della Scarlatta e di ciò che sta causando alla Creazione... ed è interessato alla vostra scelta. Del resto, chi da tempo è sotto la sua protezione non può mancare del suo interesse e della sua fiducia. Specialmente di quest'ultima." Guarda poi indietro. "Per questo vi guarderà dall'alto e sarà pronto ad accogliervi, con me come servo e custode. Certo, se volete ancora il mio consiglio dovrò restare qui ad attendervi... con un corpo."
"No, resterò io." E' Nila a dire questo. E lo sguardo che rivolge a Vento Inquieto ha un significato chiaro: non ho più intenzione di essere al tuo fianco. E' sospetto e ira trattenuta.
Mr. Mario:
"Garenu..." La voce di Vento Inquieto è colma di nostalgia e rimpianto. Si avvicina a Corvo, guardando nei suoi occhi offuscati il suo amante di un tempo. Tende la mano verso di lui, la appoggia sul suo petto, riesplorando, nel calore di quel semplice gesto, una passione e un piacere che un tempo li aveva fatti fremere. Un tempo erano stati come fratelli, come insegnante e allievo, come anime gemelle, come corpi avvinghiati nella notte. Un tempo...
Un tempo in cui Vento Inquieto era molto più stupido.
La sua mano avvampa improvvisamente di una luce abbagliante, una luce talmente forte che sembra gridare. In effetti sì c'è qualcosa di uditivo in quella luce, come un grido che annulli e cancelli ogni sussurro, una luce dietro la quale nessuna ombra possa celarsi. La sua mano per un istante sembra affondare nel petto di Corvo della Morte e ne riemerge sorreggendo una sfera di tenebra guizzante e ribollente, un grumo di ossidiana liquida, un profumo di cannella, liquirizia e polvere di vecchie ossa, un lembo di buio talmente bello da desiderare di berlo, di annegarci dentro...
"Dì al tuo padrone di godersi lo spettacolo, e che quando avrà il coraggio di farsi vivo, saremo noi pronti ad accoglierlo."
Vento chiude il pugno con un gesto di stizza e forse di disperazione, sperando che nessun rimpianto possa trattenere le sue parole, mentre chiude la stregoneria che rimanda il demone là dove gli compete.
Alla fine, prostrato dallo sforzo, cade in ginocchio per un attimo. Il suo bastone torna d'incanto tra le sue mani per aiutarlo a sostenersi. Dopo qualche respiro affannoso, con la voce tremendamente roca, come se avesse urlato per ore, dice soltanto: "Laggiù c'è bisogno di noi."
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