Autore Topic: [actual play] Grey ranks  (Letto 3960 volte)

[actual play] Grey ranks
« il: 2010-02-07 16:01:05 »
Ieri sera finalmente sono riuscito a giocare a Grey Ranks, era molto che ci tenevo e finalmente siamo riusciti a metterlo al tavolo.

Eravamo in 4, Alessandro (con cui ho giocato a CnV, NCaS e Polaris), Moreno (non Roncucci) (i cui personaggi Zpakkano, indipendentemente da che GdR si faccia) e Laura (che è stata invitata da Ale e non ha mai giocato prima). Dei quattro i tre maschietti hanno avuto tutti un'esperienza (lunga o breve) con i boyscout.

Abbiamo optato per una one-shot completa, perché rivederci tutti sarebbe stato praticamente impossibile, onestamente, sul breve-medio periodo. Abbiamo giocato quindi i capitoli 1, 3, 5, 9 e 10.

I personaggi erano:

Gurt (Moreno) 15 anni Tiene a Cuore: Famiglia
Zodiak (Ale) 16: TaC: Amici
DD (Laura) 17: Tac: Primo Amore Janek
Frei (Claudio) 15: TaC Primo Amore DD

Le missioni che ci siamo dati erano: distribuire i giornali falsificati; ricognizione e raccolta dati santabarbara tedesca; recupero armi per l'esercito della Patria; fuga dalla città accompagnando due intere famiglie di civili.

Tutte le missioni sono riuscite tranne il recupero delle armi, mentre per la fuga abbiamo dovuto minacciare e poi distruggere tutte le cose che avevamo a cuore, per usare i d12 e ritirarli per ottenere numeri alti.

Il gioco sulla griglia è stato molto avvincente e pregno, soprattutto perché sia Frei che DD hanno rischiato di finire nell'angolo (il primo del martirio, la seconda della crisi nervosa).
Alcune scene di missione sono state un po' fiappe, visto che non sempre si riusciva a fare un framing pregnante di qualche conflitto (soprattutto quando narravano Moreno e Laura che erano i più nuovi alla cosa), cosa simile anche per le scene personali.

Tutti si sono detti divertiti dalla serata, anche se è stata una "galoppata sfiancante" e sicuramente una classica cronaca a tre sessioni avrebbe permesso un gioco più interessante e profondo per i PG.
Il sistema masterful ha funzionato molto bene, secondo me e non si è sentito affatto uno stacco di stile passando da uno all'altro delle voci.

Rimango fermamente convinto che una versione dal Colore italiano con dei "giovani partigiani" sarebbe molto toccante, anche se una Milano non può dare la sensazione claustrofobica di Varsavia.
Anche un maiale si arrampica su un albero se viene adulato.

Niccolò

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« Risposta #1 il: 2010-02-07 17:58:36 »
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[cite]Autore: Claudio[/cite]Rimango fermamente convinto che una versione dal Colore italiano con dei "giovani partigiani"


come si chiamavano? le Aquile Randagie?

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« Risposta #2 il: 2010-02-07 18:14:47 »
Sembra decisamente interessante! Grey Ranks è uno di quei giochi che mi incuriosiscono di più... Qualche informazione in più sulla partita? Tipo che hanno fatto o in che condizione hanno concluso il gioco?


Citazione
[cite]Autore: Claudio[/cite]Rimango fermamente convinto che una versione dal Colore italiano con dei "giovani partigiani" sarebbe molto toccante, anche se una Milano non può dare la sensazione claustrofobica di Varsavia.


In effetti rivista in chiave italiana potrebbe avere un bell'impatto, di sicuro farebbe sentire le cose più vicino a noi (e c'è la possibilità di giocare proprio nella città natale!) aumentando quindi l'effetto drammatico...
Certo non so se ambientando il tutto nella seconda guerra mondiale forse è *troppo* vicino e potrebbe far venire a galla situazioni un po' scomode... Magari qualcosa nelle guerre di indipendenza o in qualche altro tipo di rivoluzione sarebbe meno problematico, toccherebbe cercare qualche situazione analoga!

Lavinia

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« Risposta #3 il: 2010-02-07 19:47:28 »
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[cite]Autore: Mark[/cite]Certo non so se ambientando il tutto nella seconda guerra mondiale forse è *troppo* vicino e potrebbe far venire a galla situazioni un po' scomode... Magari qualcosa nelle guerre di indipendenza o in qualche altro tipo di rivoluzione sarebbe meno problematico, toccherebbe cercare qualche situazione analoga!

Scusa se ti contesto, ma mi sembra una scusa inutile :-)
Anche Grey ranks fa riferimento a fatti reali, storicamente tanto vicini quanto la lotta partigiana italiana... ma credo 8spero) che ci siano giocatori polacchi che ci giocano tranquillamente! ;-)
Più nello specifico, cosa intendi per "situazioni scomode"?

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« Risposta #4 il: 2010-02-07 20:12:23 »
Citazione
[cite]Autore: Lavinia[/cite]Più nello specifico, cosa intendi per "situazioni scomode"?


Ci sono ottime possibilità che il nonno di qualche giocatore abbia combattuto dalla parte opposta dei partigiani :p
Potrebbe essere un po' problematico! Poi ovvio dipende anche da gruppo a gruppo, c'è chi non ha problemi e chi potrebbe averne, quindi non è una cosa che potresti proporre ad occhi chiusi!

Lavinia

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« Risposta #5 il: 2010-02-07 20:26:51 »
Allora avevo capito bene cosa intendevi, ma nel dubbio sempre meglio chiedere ^^

Beh ti faccio un esempio: adesso sto giocando ad Annalise, visto che ci piace farci dimmale abbiamo scelto come locazione Auschwitz, nell'inverno del 1943, ma avrebbe potuto benissimo essere Fossoli, che sta a 15 km da qui (ok, non era campo di lavoro e sterminio, solo di concentramento e deportazione, ma credo che le situazioni GWEP non sarebbero mancate).
Inoltre qualcuno potrebbe sentirsi offeso lo stesso, perchè "i tedeschi sono sempre i cattivi, i partigiani sempre i buoni" (aldilà della nazionalità) ;-)

Come dici tu, dipende da con chi si gioca, se si hanno o meno problemi ma soprattutto da se si possiede la maturità per giocare certe tematiche!

In ogni caso, Grey Ranks è da quasi un anno che sbavo per provarlo. Quando ho saputo che verrà pubblicato in Italia sono stata felicissima ^^ e questo AP mi fa venire ancora più voglia di giocarci, voglio vedere la malefica griglia all'opera!

Luca Veluttini

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« Risposta #6 il: 2010-02-07 20:44:32 »
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[cite]Autore: Lavinia[/cite]In ogni caso, Grey Ranks è da quasi un anno che sbavo per provarlo


Quel momento di sta avvicinando... ^^

Ezio

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« Risposta #7 il: 2010-02-07 21:01:52 »
Citazione
[cite]Autore: Mark[/cite]Ci sono ottime possibilità che il nonno di qualche giocatore abbia combattuto dalla parte opposta dei partigiani :p


Meglio!

Piccolo esperienza personale con il gioco:

Nella mia famiglia esiste una tara genetica ereditaria, una malformazione congenita tipica di queste zone dell'Emilia: il Comunismo.
Si va dal bisavolo socialista della prima ora alla bisnonna che stampava volantini ed edizioni clandestine de "L'Unità" nel fienile durante il ventennio fascista, nonno partigiano (anche se non attivissimo), fino ad arrivare al padre sessantottino (e ora vetero-comunista de fero).
Io ho mosso i primi passi nella sezione reggiana "Palmiro Togliatti" del PCI, ho imparato "L'Internazionale" e "Bandiera Rossa" prima de "La Bella Lavanderina" e sono cresciuto letteralmente a pane e marxismo: il pellegrinaggio annuale a Casa Cervi era un rito familiare, ci ho messo anni a capire che le Feste de l'Unità non erano ovunque l'occasione annuale per fare vita sociale e comunitaria e ricordo che intorno ai 10 anni mi stupivo a scoprire come non tutti, al mondo, fossero comunisti... era così... ovvio!

Pur essendo ora piuttosto critico nei confronti di questa educazione non la rinnego, per il semplice fatto che fa parte del mio background culturale e, per arrivare da qualche parte, devo necessariamente partire da qui, analizzandolo criticamente e arrivando anche a sovvertirlo, se necessario.

Io mi sono innamorato di Spione quando ho visto quale opportunità unica ed eccezionale mi offriva. La prima volta che l'ho giocato ho colto l'occasione che mi veniva offerta e ho giocato un giovane studente politicizzato, marxista convinto, negli anni '60, capace di abbandonare amicizie e amori "per il partito". È stata una bella esperienza per tutti. Per gli altri, perché sono riuscito a rendere credibile il personaggio, dato che sapevo perfettamente cosa significava essere un giovane idealista di sinistra a metà degli anni '60, ogni singolo giorno della mia vita è trascorso a stretto contatto con quelle stesse persone; ma anche per me, perché mi ha offerto un'opportunità per immedesimarmi, capire e analizzare meglio quelle stesse problematiche che tanta parte hanno avuto nella mia crescita come individuo.
Da quel momento, appena posso, sfrutto Spione come uno strumento di analisi e crescita interiore che, fin'ora, mi ha dato davvero tanto. Attraverso i suoi racconti sto capendo meglio a quali estremi si possa arrivare a causa di un'ideologia quando questa si slega dalla realtà che ci circonda, e sto capendo meglio il perché di certe azioni e discorsi che, prima, ritenevo puri deliri o frutti dell'indottrinamento bovino.
Sto iniziando a capire l'enorme forza che ha portato, dopo vent'anni dal crollo dell'URSS, molti dei miei cari a rimpiangere quella che ora consideriamo una dittatura e a ripetere, ancora convinti, gli stessi slogan e gli stessi aforismi che urlano da quarant'anni.

Tutto questo perché ho giocato "dall'altra parte", dalla parte dei "comunisti malvagi" (o semplicemente miopi e indottrinati), e l'ho fatto abbassando completamente le barriere e gettando la totalità della mia esperienza, personale e familiare, nel gioco.

Se esistesse un gioco sulla Guerra di Resistenza serio e pesante come Spione non ci penserei due volte a giocare un tedesco, o a buttarmi anima e corpo nell'analisi dei difetti del movimento partigiano, di nuovo nonostante la mia educazione e le mie personali convinzioni, appunto perché è solo attraverso quest'analisi critica (critica, non revisionista, ci tengo a precisarlo. Non alla ricerca di un'interpretazione che avalli questa o quella filosofia politica, piuttosto alla ricerca di un'obbiettività umana delle vicende, la comprensione profonda del livello umano ed emotivo) che posso davvero sperare di comprendere il passato comune della "mia gente" e, da qui, evolvermi.

Gioco totalmente unsafe, è ovvio, ma sono i rischi che si corrono nel mettersi, letteralmente, in gioco. Non me ne sono ancora pentito.
« Ultima modifica: 2010-02-07 23:17:17 da Aetius »
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Emanuele Borio

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« Risposta #8 il: 2010-02-07 21:14:35 »
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Nella mia famiglia esiste una tara genetica ereditaria, una malformazione congenita tipica di queste zone dell'Emilia: il Comunismo.


Voglio venire a vivere lì ç_ç

Comunque tutto non potrebbe essere più vero. Più le cose che porti in gioco sono vicine, ti scuotono nel profondo, e sono vere, più si producono esperienze divertenti.
Ciao, sono Meme! - Fanmail 64 - DN=2 - Ingegnere delle Scienze Agrarie, Contadino, Nerd di Professione.

Ezio

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« Risposta #9 il: 2010-02-07 21:20:56 »
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[cite]Autore: Meme ò_ò[/cite]
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[p]Nella mia famiglia esiste una tara genetica ereditaria, una malformazione congenita tipica di queste zone dell'Emilia: il Comunismo.[/p]
[p]Voglio venire a vivere lì ç_ç[/p]


Occhio: niente politica se non relativa ai giochi. Mi raccomando, ho osato condividere questi miei pensieri perché confido nella maturità della community ;-)

Citazione
[cite]Autore: Meme ò_ò[/cite]omunque tutto non potrebbe essere più vero. Più le cose che porti in gioco sono vicine, ti scuotono nel profondo, e sono vere, più si producono esperienze divertenti.


Al dei là del divertimento.
Questo genere di cose è "divertente" quanto leggersi, chessò, l'Ulisse di Joyce.
Più che divertente direi significativo.
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« Risposta #10 il: 2010-02-07 22:10:50 »
Citazione
[cite]Autore: Aetius[/cite]
Citazione
[cite]Autore: Mark[/cite][p]Ci sono ottime possibilità che il nonno di qualche giocatore abbia combattuto dalla parte opposta dei partigiani :p[/p]
[p]Meglio![/p][p]Piccolo esperienza personale con il gioco:

CUT[/p]


Si, da questo punto di vista hai ragione, ma perché a te non crea problemi... Non credo di avere problemi eccessivi nemmeno io, essendo una persona a cui piace vedere le cose da prospettive diverse e poi decidere quella che più si confà ai suoi gusti!

Però non è una cosa da tutti, il gioco rischia di creare tensioni fra i partecipanti, se non si è con persone a cui piace un gioco del genere (non immature magari, semplicemente non tutti hanno la stessa testa! Quello a cui i partigiani hanno ammazzato parte di famiglia potrebbe un po' risentirsene magari...), ma certo è anche vero che se lo presenti per quello che è e l'altro accetta poi deve pure accettarne le conseguenze...

Più che altro una cosa ambientata nella situazione italiana sposterebbe il focus del gioco, potrebbe quasi convenire fare un gioco a parte, mentre in Gray Ranks la guerra la si fa contro gli invasori, i nazisti, in Italia la cosa assume le tinte di guerra civile, ci si fa la guerra da soli (apparentemente una costante del nostro popolo... Ma divaghiamo >_>) e si fa la guerra alle ideologie, per non parlare del fatto che la figura del partigiano in Italia è tutt'ora abbastanza "ambigua".
Come situazione credo che porti a spunti e riflessioni che in Gray Ranks non sono presenti!

Ezio

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« Risposta #11 il: 2010-02-07 23:02:44 »
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[cite]Autore: Mark[/cite]Però non è una cosa da tutti, il gioco rischia di creare tensioni fra i partecipanti, se non si è con persone a cui piace un gioco del genere (non immature magari, semplicemente non tutti hanno la stessa testa! Quello a cui i partigiani hanno ammazzato parte di famiglia potrebbe un po' risentirsene magari...), ma certo è anche vero che se lo presenti per quello che è e l'altro accetta poi deve pure accettarne le conseguenze...


Vero, può piacere o non piacere, ma stanno nascendo giochi che sono studiati apposta per farti certe domande e che ti implorano di metterti in gioco in quel modo e di usarli come strumenti di auto-analisi e riflessione.
Gray Ranks è uno di quelli, ma ci sono tanti altri esempi: A Flower for Mara, Spione, carry...

Sono tutti giochi studiati per essere giocati unsafe, per farti porre domande su te stesso e sulle tue convinzioni. Se non vuoi farlo, se non sei ancora pronto per trattare l'argomento in questione non giochi semplicemente a questi titoli, e nessuno te ne farà mai una colpa.

Ma se ci giochi sfruttali al massimo, anche se questo significa abbandonare l'idea della "serata di gioco" come "serata cazzeggio" dandogli un maggiore significato. Sono giochi pesanti, emotivamente e moralmente, e, personalmente, non li scambierei con nulla al mondo. Sono un'esperienza unica.

Pensa che uno degli argomenti di cui Edwards e Wrigstad parleranno a INC sarà: "Siamo pronti a rinunciare al "gioco" nel gioco di ruolo?"
« Ultima modifica: 2010-02-07 23:04:32 da Aetius »
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Mr. Mario

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« Risposta #12 il: 2010-02-08 00:27:51 »
Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite]
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[cite]Autore: Claudio[/cite][p]Rimango fermamente convinto che una versione dal Colore italiano con dei "giovani partigiani"[/p]
[p]come si chiamavano? le Aquile Randagie?[/p]


Sì. Il parallelo viene molto bene poi con i ragazzi dell'O.S.C.A.R. Però erano un po' più grandi, meno organizzati, e fortunatamente non se la sono vista così brutta.
Sognatore incorreggibile. Segretario dell'Agenzia degli Incantesimi. Seguace di Taku. L'uomo che sussurrava ai mirtilli.

Fabio Succi Cimentini

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« Risposta #13 il: 2010-02-08 00:54:59 »
Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite]
Citazione
[cite]Autore: Claudio[/cite][p]Rimango fermamente convinto che una versione dal Colore italiano con dei "giovani partigiani"[/p]
[p]come si chiamavano? le Aquile Randagie?[/p]


Mamma mia, le Aquile Randagie, che bellezza sarebbe...
E grazie per avere parlato della tua esperienza*, Ezio. Oltre alla disponibilità a raccontarti, in buona parte è l'esperienza di gioco che gradualmente vorrei imparare a trovare da piuttosto ignorante, finora, dell'unsafe. Anche mettendomi in gioco, dopo tanta tensione tra voglia e timore, su ambiti come questo.

*: stavo scrivendo "condiviso la tua esperienza", mi sentivo inquietantemente all'Alcolisti Anonimi °_°
« Ultima modifica: 2010-02-08 00:55:44 da Tozzie »
nel dungeon nessuno può sentirti belare  |  emo gamer, sense of wonder gamer, pucci-un-cazzo gamer, vive la varieté.

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« Risposta #14 il: 2010-02-08 11:47:44 »
@ domon & mr.Mario: sì mi riferivo a Aquile Randagie e OSCAR, anche se la differenza con Szare Szeregi, è evidente, se non altro per le diverse storie che le contraddistinguono (gli scout in Italia sono diventati clandestini nel '27, in Polonia nel '39, hanno avuto molto più tempo per svilupparsi)

@Mark: Un momento significativo è stata la missione del capitolo 5 (difficoltà della missione 20, difficoltà personale 5): Leggiamo il comunicato di Radio Folgore, scegliamo gli spunti propostici dalla griglia, Moreno lancia la missione: Recuperare il maggior numero di armi possibili. Io faccio il frame per DD: siete davanti ai posti di blocco della Cittadella le guardie escono per rispondere al lancio di bombe molotov cosa fai?
DD partecipa alla missione con un d10, per cui la sua parte di missione deve risultare in un fallimento. Cerca di intrufolarsi tra i sacchi di sabbia davanti alle garitte ma viene catturata da un ufficiale tedesco.
Le scene di missione successive (e anche qualcuna delle personali, visto il legame tra il mio pg e DD) per cui descrivono i tentativi degli altri a recuperare la loro amica. Sia io che DD eravamo a una sola casella dalla "morte" io mi sarei potuto salvare solo se la missione fosse fallita, mentre DD sarebbe "morta" solo se avesse vinto sia la missione che la scena personale. Laura quindi ha scelto un d4 per la scena personale (che con difficoltà 5 sarebbe stato un sicuro fallimento), mentre contribuendo con un d10 alla missione mi metteva in serio pericolo.

 Vengono utilizzati molto bene le frasi di spunto (un camion di granatieri nel quartiere sbagliato & il granatiere Frank Liegy soldato ubriaco con qualcosa da dimostrare) il primo per entrare nella cittadella il secondo per trovare la nostra amica (voleva dimostrare la sua mascolinità..) la mia scena personale è stato di abbatterlo per salvare DD e poi mi sarebbe toccato anche l'ultima scena di missione, il tiro si è rivelato un 8 (veramente un tiro sfigato visto che i dadi tirati erano 1d6, 1d8 e 2d10) per cui consideriamo "una vittoria" aver ritrovato la nostra amica e ce ne andiamo a mani vuote.
« Ultima modifica: 2010-02-08 11:50:47 da Claudio »
Anche un maiale si arrampica su un albero se viene adulato.

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