Su "fortune at the beginning" ho già risposto cinque minuti fa nel thread sulle definizioni.
Riguardo all'assenza di stakes, la loro presenza non è assolutamente necessaria per avere conflict resolution.
Sulla conflict resolution ci sono un sacco di idee strampalate in giro, nate soprattutto su rpg.net quando la gente confondeva i giochi dove un tiro decideva tutto con la conflict resolution, mentre le due cose non hanno niente a che vedere l'una con l'altra. (in generale, nei vari forum ci sono in media venti persone che straparlano e dicono boiate per una che si è almeno letta le definizioni originali. Fidatevi pochissimo, anzi zero, delle definizione "sentite in giro")
Un gioco usa Conflict resolution quando non si tira (o quello che si fa in quel gioco specifico) senza un conflitto. Punto. Contrapposto ai giochi dove tiri per fare cose senza alcun conflitto, tipo "tirare per vedere se riesci a trovare da mangiare".
La confusione nasce dal non saper riconoscere i conflitti. Quando chi è abituato a vedere i gdr come "simulazioni" non capisce come mai a volte arrampicarsi, per esempio, è un conflitto, e a volte invece non lo è.
(io comunque avevo proposto di chiamare in altra maniera i giochi dove il sistema di conflict "resolution", non "risolve" obbligatoriamente il conflitto, come per esempio IAWA o Sorcerer, ma non mi ha dato retta nessuno, e quindi questa distinzione al momento non esiste, è ancora tutta conflict resolution.)