Ieri sera ancora una volta mi sono ritrovato a giocare a questo stupendo gioco.
Questa volta al tavolo eravamo: io, Francesco (Seki), Katia, Stefano (Preda).
Dopo la breve spiegazione di rito, che fa esclamare al Preda “Tutto qui?”, partiamo con i personaggi.
Luca: Arsende, Garnier, Phillipa
Francesco: Amiel, Raimond, Cecille
Katia: Faye, Corba, Pierre Roger
Stefano: Jean/Bernard, Bertrand, Esclaramonde
I personaggi evidenziati per ogni giocatore saranno poi scelti come Personaggi Principali.
Ci si butta quindi nel Prologo, con Stefano che apre per via della sua voce profonda.
Scena tranquilla in cui si vede il desiderio di vendetta di Jean nell’infierire sull’Inquisitore. Un infierire che non fa uccidere l’Inquisitore al primo colpo, con Jean accecato nel vendicare il proprio figlio ucciso dall’Inquisizione. Per fortuna Pierre Roger sapeva come piantare una spada nel cuore al primo colpo.
Diciamo che il Prologo ha un’ottima funzione per scaldare i motori e accordare gli strumenti: ha insegnato bene, con io e Francesco che aiutavamo, cosa volesse dire “framing aggressivo” e Stefano pian piano, in tutta la serata, è andato migliorando nettamente.
Soprattutto la presa di coscienza successiva che in ogni Atto hai solo un colpo in canna, solo una Scena, gli ha fatto premere sull’acceleratore, senza remore, creando e giocando scene belle pregne.
A questo punto si prosegue col Primo Atto. Si parte da Katia che gioca una Faye innamorata persa di Jean/Bernard, che vede male la zia, per la quale il povero mercenario ha tutte le attenzioni. Faye chiede alla zia di dire a Jean quanto assomigli alla madre che ha perso e prende uno schiaffo, seguito da uno sguardo duro di Arsende.
Poi Arsende che disgustata cerca di scacciare Pierre dopo i soliti servizi. Pierre si trattiene, se aveva qualcun altro da soddisfare le allunga un’altra moneta per darle una mano, arriva Jean, che sentendo la voce di Pierre si nasconde. Arsende piange e Jean la rassicura.
Amiel sulla torre parla col suo idolo, Garnier, che gli fa notare che la via delle armi non lo porterà ad un futuro, soprattutto se i suoi avversari saranno i crociati e lo tratta malamente.
Jean sul barbacane con Raimond che rinnova il suo impegno a servire Montsegur, anche se Raimond pensa seriamente di consegnarsi ai crociati e rimettersi alla loro clemenza.
Devo dire che questa, più la gioco, è la fase per mettere in campo i bang migliori, quelli che sai andrai a sfruttare in tutta la partita. Tanto per dirla alla Annalise (altro gioco che sto gustando con notevole interesse) è un po’ come “Gettare le Fondamenta” e dare un tono a tutta la partita.
Per quanto mi riguarda è una fase un po’ delicata, dove occorre stare attenti, molto attenti a quello che si fa e soprattutto avere ancora di più le idee chiare.
E tutti ieri sera le hanno avute.
E il Secondo Atto comincia subito con le mazzate morali.
Arsende prova qualcosa per Jean, tanto che non si fa pagare quando lui è riluttante. Peccato che la piccola Faye veda tutto da dietro una tenda, nascosta nell’oscurità, e pianga in silenzio, facendo aumentare l’odio che ha per sua zia.
Amiel segue di nascosto Garnier. Lo vede parlare e contrattare con i crociati. Infuriato attacca, tradito nella fiducia dal suo idolo. I crociati rispondono, ma Garnier si frappone e viene colpito a morte, facendo fuggire Amiel, sussurandogli che in realtà stavano tendendo una trappola ai nemici. In lacrime Amiel fugge con l’arco di Garnier.
Jean incontra Arsende in un vicolo sotto le mura. Arsende gli rivela che è stata presa con la forza dall’uomo che ha giurato di servire, Raimond, e si fa promettere che quando sarà il momento di scegliere tra lei e Montsegur, saprà fare la scelta giusta. La scena si chiude con Arsende che chiede a Jean che cosa lui provasse per lei.
Faye rincorre la zia chiedendole insistentemente della madre, del perché non le parla mai di lei, rinviando il discorso. Arsende viene insultata dalla piccola che l’accusa di portarle via tutte le cose che ha più care, anche Jean. Mostra tutto il suo odio.
Decisamente delle belle botte, che questa descrizione sminuisce. Per fortuna dopo c’è stata la pausa di 15 minuti, utilissima per decomprimere il tutto.
Pfiu…..
Ma si riprende con il Terzo Atto.
Amiel, Faye e Arsende a casa nella ricorrenza della morte dei genitori dei due. Faye continua a disprezzare Arsende. Amiel chiede chi fosse suo padre. Arsende inizia ad accennare qualcosa. Scoppia di nuovo un litigio con Faye e Amiel urla e denuncia il suo omicidio di Garnier. Arsende piange. Faye se ne va di casa. Amiel entra nella camera della zia e prende un anello d’oro che Arsende teneva nascosto.
Jean perde il suo fido destriero in una battaglia. Nelle stalle gli parla di come gli mancherà. Di come suo figlio non avesse fatto in tempo a cavalcarlo.
Faye invece vuole mettere in cattiva luce Arsende e va da Raimond. Lo trova mezzo ubriaco. Questo rivede Arsende da piccola, la prende con la forza e cerca di abusare di lei. Entra Corba, vede il tutto, prende la spada del marito, gli trafigge il ventre e poi la gola, bagnando di sangue Faye e poi minacciandola di starsene zitta.
Arsende, al riparo in una grotta durante i bombardamenti con i trabucchi, parla con Amiel e gli dice che in realtà lei è sua madre, che al padre morente aveva promesso di non dirle nulla. Aveva paura anche che ereditando il sangue cattivo della sorella di Arsende, venisse ucciso da Faye. La madre di Faye aveva denunciato falsamente il marito dopo che aveva scoperto la sua relazione con Arsende ed era stata sposata solo perché aspettava Faye. Ma la ragazzina entra mentre Arsende pronuncia questa frase. I tre si promettono di provare a ricominciare. Con un Amiel che invita Faye ad un abbraccio tutti insieme.
Della serie continuiamo a farci un po’ di male, perché non ne abbiamo mai abbastanza. Bell’atto, con un tavolo soddisfattissimo che non vedeva l’ora di proseguire.
Verso il Quarto Atto.
Jean va da Cecille a chiederle consiglio su cosa fare. Non voleva perdere ancora una volta le persone a cui teneva, ma aveva paura e non aveva la forze per dichiararsi ad Arsende. Cecille gli dice che il consolamentum non è la soluzione ai suoi problemi e Jean si decide ad andare da Arsende.
Faye si incontra con Amiel nelle stalle. Le parla della pietra che sua madre aveva detto di tenere nascosta e di non dare mai alla zia. Amiel è scosso.
Arsende si fa promettere da Jean e da Amiel che, nel caso le dovesse succedere qualcosa, il primo si occuperà dei due ragazzini, mentre dal secondo che sarà un bravo uomo di casa e darà una mano a Jean.
Amiel e Jean poi si parlano l’ultimo giorno della resa per conoscersi meglio. Per parlare di Arsende. Jean dice che l’ama. Amiel invece la accetterà come madre, anche se le ha mentito per tutto questo tempo.
Per fortuna stava per finire. Le coltellate allo stomaco si stavano facendo un po’ troppo profonde. Stefano ormai iniziava a pensare che peggio di così non potesse andare.
L’Epilogo è stato la ciliegina sulla torta di un’ottima serata.
Faye aveva rinunciato a troppe cose nella vita e ha deciso di bruciare sul rogo.
Arsende non poteva accettare che solo la piccola pagasse per gli errori del passato, accarezza Amiel, ricordandogli la promessa fatta, bacia Jean, ringraziandolo dei bei momenti passati insieme, poi si getta nello stesso rogo di Faye.
Amiel chiede a Jean che fare e lui gli risponde che farà quello che sceglierà il piccolo. Amiel rinuncia.
Jean però riesce a eludere i crociati e a scappare, giurando che ritroverà Amiel, ma che non se la sente di scegliere ora.
La bastardata finale di Stefano è stata stupenda. Dopo aver convinto Francesco che avrebbero condiviso lo stesso destino, lo uccide moralmente, lasciandolo solo.
In generale la partita è stata veramente molto bella. Ci ha messo un attimo a scaldare i motori, ma poi non si sono raffreddati più.
Katia ha esclamato “Sono stupendi questi giochi. Dai addosso a tutti nel peggiore dei modi. Finisci. Sai che hai fatto qualcosa di bello e riprendi a scherzare con gli altri. Fossero tutti così!”
Stefano ha semplicemente detto “Devo dire che ne è valsa veramente la pena, provarlo.”
Francesco semplicemente ha confermato che è un bel gioco, anche se lui il gwep lo prende a piccole dosi.
Io ho sempre di più la sensazione che sia magnifico.
Piccola nota conclusiva: avete notato che non ho fatto minimo accenno alle Story Card?
Semplice, non ne abbiamo giocate mai. Non si è sentito il bisogno e anzi, non volevamo rovinare il tutto inserendo elementi troppo esterni.
E in fin dei conti è stato meglio così.
Giocare quel giro di relazioni è stato magnifico. Stupendo come abbiamo fatto interagire i personaggi tra loro.
Come dicevo continua a stupirmi Montsegur e non smetterà mai di farlo. Mai.