Risponderò molto volentieri alle tue domande Daniele :-)
Intanto però, vorrei essere sicuro di essermi spiegato bene. Siamo quindi d'accordo su quello che ho definito come il punto 2? Che era poi, il mio iniziale discorso nell'altro thread?
Immagino di si, visto che mi chiedi del punto 3.
Vorrei sottolineare rapidamente una cosa però, non so se è chiara: il mondo accademico italiano non è il punto della discussione (io parlavo in generale, ma ho paura che non si sia capito). E comunque non è così nera come l'ha dipinta Khana (anche se non ci è andato lontano). Sebbene una grossa fetta di pubblicazioni non siano altro che +1 (cioè articoli scritti, o firmati, per aumentare il contatore delle pubblicazioni, che quindi difficilmente fanno ricorso a fonti non strettamente interne alla cerchia accademica... anche perchè, come sa chi è dell'ambiente, ogni pubblicazione che cita la "tua" aumenta il tuo prestigio), chi fa sul serio ricerca (io non conosco l'ambito umanistico così bene, ma non penso sia così "decadente" e conservatore in tutte le università) studia il nuovo e sperimenta anche strade insolite al fine di produrre nuova conoscenza, non un "rimescolone" della vecchia. Poi, vabbè.. parlare di ricerca in italia è un pò come sparare sulla croce rossa lol (visti anche i tagli continui all'università e il poco investimento sulla ricerca in generale). Ma comunque, come ho detto, non parlo della situazione italiana. Ma sarebbe anacronistico (per usare un eufemismo) anche in una situazione come quella italiana in campo umanistico, non prendere in considerazione il gdr forgita e le sue teorie... nemmeno come fenomeno da osservare (non dico che qualcuno debba scrivere... "è così perchè lo dicono su the forge").
Tornando alla domande:
[cite]Autore: fenna[/cite]Quello che mi preme sapere è: lo sviluppo della pratica e della successiva teorizzazione è passato dalla produzione di testi in ambito accademico o è stato trattato unicamente su internet fra la "cricca di esperti"?
La seconda che hai detto: in sintesi (poi se ti interessa approfondiamo il discorso) l'argomento è stato trattato molto diffusamente in articoli e pubblicazioni di settore (non accademiche), conferenze, internet, ecc... In particolare lo stesso Beck ha pubblicato prima diversi articoli e poi dei libri (vedi bibliografia dopo).
[cite]Autore: fenna[/cite]In che maniera sono stati formalizzati i concetti? Cioé preso un dato tipo di programmazione e dati tipi di risultati propri della sperimentazione diretta di Beck si è riusciti a rendere prima metodo e poi teoria i concetti esposti?
Il discorso qui è un pò lungo. Prima di tutto, l'extreme programming nasce essenzialmente come critica alle procedure del passato e per adattarsi alle esigenze on demand delle tecnologie moderne: è stato notato (non solo da Beck) che il software è un prodotto in continua evoluzione (per i non addetti ai lavori vorrei sottolineare, che la maggior parte delle produzioni software aziendali sono costituite da progetti e non prodotti; quindi essi evolvono e si trasformano in base alle mutevoli esigenze del cliente). Per far fronte a questo, Beck ha ipotizzato e definito metodi di sviluppo agile (discorso veramente troppo lungo per un solo post), e li ha provati inizialmente col suo team. Ma come accade per tutte le vere "scoperte dell'umanità", molti tipici e noti problemi avevano trovato parziali soluzioni accreditate (come lo sviluppo iterativo incrementale e lo sviluppo guidato dai test.. test driven), e molti contributi sono arrivati anche da altri lidi. Beck ha poi notato come alcune pratiche da sole non funzionassero, ma assieme costituivano una perfetta alchimia. Ad esempio, lo sviluppo a coppie, o il continuo refactoring del codice, potevano aver senso solo se l'intero processo fosse supportato da solidi e costanti test.. tanto che Beck iniziò a teorizzare che fosse necessario PRIMA di scrivere il software, scrivere i test.
Insomma, parliamo di sperimentazione sul campo, continuamente supportata da casi reali e concreti in un processo iterativo di definizione della teoria stessa.
Questo in sintesi. Se vuoi approfondire possiamo parlarne. :-)
Però, per farti capire le similitudini con le teorie forgite, in particolare l'approccio di strutturazione formale dei concetti ti cito direttamente dalla prefazione del libro di Kent Beck scritta da Erich Gamma (un nome estremamente autorevole nel campo dell'informatica e mooolto accreditato.. chi è del settore sà bene di chi parlo): "L'XP descrive un approccio allo sviluppo del software che mette assieme le pratiche utilizzate da molti sviluppatori di successo".
Questa semplice frase, non vi ricorda qualcosa? ;-)
La teoria forgita ha il merito di aver formalizzato e descritto organicamente "le cose" che si facevano già in molti gruppi di gdr.
[cite]Autore: fenna[/cite]A che livello di conoscenza era il pubblico che ha partecipato alla costruzione della metodologia - uso un termine improprio e me ne scuso - sviluppata da Beck?
Sostanzialmente addetti ai lavori, cioè coloro che usavano quotidianamente tali metodologie ingegneristiche. E qui il parallelo con la teoria forgita è evidente :-)
Sebbene si parli di professionisti (informatici e manager), e non di "semplici" appassionati (come nel caso del gdr, anche se tra loro ci sono anche i professionisti.. i designer), il parallelo è evidente se consideriamo l'attuazione sul campo delle teorie (l'extreme programming viene usata concreatamente e profittevolmente) e il feedback costruttivo
In altre parole coloro che la usano, sono coloro che la testano e ne dichiarano bontà e punti deboli ... ad esempio è stato notato da Beck come l'applicazione di questo processo debba essere completa e totale; se presi separatamente gli elementi costituenti l'extreme programming, non sono in grado di essere efficaci, ed anzi possono risultare dannosi: infatti certi team non adottavano integralmente tutti i punti, preferendone alcuni rispetto ad altri, andando così a rovinare l'intero processo di sviluppo.
[cite]Autore: fenna[/cite]Diresti che i due processi, sotto questo aspetto formale sono riconoscibili e riconducibili essenzialmente alla stessa creazione dal basso?
Essenzialmene si, con le dovute proporzioni ovviamente.
[cite]Autore: fenna[/cite]Mi servirebbe un po' di bibliografia di Kent Beck, perché Wikipedia va benissimo, ma preferisco parlare con gli esperti.
Uhm, prima di tutto, se vuoi approfondire il discorso ti consiglio il suo libro "originale":
Programmazione EstremaAll'interno del libro, l'ultimo capitolo è dedicato ad una bibliografia commentata, veramente molto ben fatta.
Nello stesso sito (in inglese) ci sono molti testi più aggiornati e raccolte di pubblicazioni sull'XP.
Comunque, Beck è autore di un paio di libri (molto importanti) riguardo allo Smalltalk (dove si trovano molte idee embrionali che poi lo portarono all'elaborazione dell'XP).
Spero di aver risposto se non in modo esauriente almeno in modo soddisfacente alle tue domande Daniele. :-)