Attenzione ragazzi all'OT politico!
Riguardo al minirant di Rafu, che condivido (e dico anche che in tal senso vedo un'eco dei migliori effetti di Pathos), penso che l'effetto comico che si genera al primo approccio con il setting italiano sia la spia d'allarme di una volontà di gioco safe. Non è mai una risata di panza, è sembra un risolino imbarazzato ("ahaha, ma dai, i carabinieri" e tutti poi passandoci davanti in macchina rallentano; "ma no dai il cattivo si chiama Alberto" come il mio compagno di corso all'università).
Penso che sia anche una questione d'abitudine e lo traggo dal fatto che, leggendo narrativa / fumetti ambientati in Italia, l'effetto straniante iniziale scompare in fretta, per poi diventare ancor più efficace. A tutti i torinesi (che mi sembrano quelli che hanno meno problemi a giocare nella loro città, a parte casi estremi) consiglio di leggere Fruttero e Lucentini. Milanesi, leggete Pinketts. Bolognesi, recuperate i vecchi numeri di Mondo Naif e leggete Lucarelli. Per la Bassa straconsiglio il film Road to L... e via citando.
Insomma, Rafu evidenzia bene un nervo scoperto. Il gioco in stile TVAmerica separa l'identità culturale del personaggio dalla nostra. Mica pizza e fichi.