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Spione - PbF2 - Fase 10: Crisi

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Glenda:
vedrai, vedrai...se il mazzo del destino è buono con me...

Renato Salzano:
Danneggiare un edificio

Qualche ora dopo David uscì dal quel commissariato di polizia. Iniziò ad avviarsi verso casa, senza apparentemente nessuno che lo seguiva.

Tutto sembrava tranquillo e sereno. Anche il cielo era più tranquillo, si era schiarito dopo la pioggia, e ora un bel tramonto iniziava a colorare di rosso tutto.

Quando però aprì la porta di casa vide uno spettacolo inconsueto.

Dove era casa sua, dove aveva abitato in questi ultimi tempi... non c'era più nulla. Niente mobili. Niente quadri. Niente di niente. Solo un pavimento vuoto e ben lavato. Neanche il letto era rimasto.

E dietro la porta, appese rapidamente con dello scotch adesivo, tre foto, in cui si vedeva David che raccoglieva una pistola. Poi con un ostaggio. E poi l'ostaggio a terra afflosciato davanti a lui.

E dietro una di esse, una scritta a matita "Addio David. Jesse."


Chiedo se va bene, visto che ho dovuto fare un saltino indietro temporale (Anston viene preso dopo che David ritorna a casa).

Glenda:
Domanda: in che modo, a parte i mobili, questa scena danneggia la spia? (ok, gioco contro me stessa nel chiederlo...)
Le foto servirebbero per incastrarlo?
Perché, per come l'ha spiegato alla polizia, David non ha negato di aver preso la pistola e nemmeno di aver tenuto il tizio in ostaggio...e quindi le foto non proverebbero niente che lui non abbia già confessato...

Fabio Succi Cimentini:
Per come l'ho letta io la vedo più come il classico avvertimento da film: "Ti tengo sotto controllo, so tutto di te, la resa dei conti è vicina."

Glenda:
ah, ok.
Doppiamente bastardo.

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