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Spione - PbF2 - Fase 10: Crisi
Glenda:
– Convincere completamente una persona usando disinformazione
La sala interrogatori in quel momento gli appariva rassicurante.
Aston era in ospedale, forse ce l'avrebbe fatta...Avrebbe voluto chiedere al poliziotto che sedeva davanti a lui, ma prima doveva rispondere alla sua domanda.
Cosa era successo? Chi era il morto? Chi aveva sparato?
Essendo stato trovato con una pistola in mano - nonché l'unico rimasto in piedi - era per forza di cose il primo sospettato.
Non aveva paura. L'idea della galera non lo spaventava affatto. Pochi minuti prima aveva vissuto quanto di peggiore potesse immaginare: il suo migliore amico che cercava di ucciderlo...il suo socio e amico leale che si prendeva una pallottola al suo posto...Cos'altro lo poteva spaventare?
Con voce chiara e il volto tranquillo cominciò il suo racconto.
"Come avete potuto verificare dai miei documenti, sono a Berlino per lavoro. Sono dirigente, insieme al mio socio alla pari Aston Klein, l'uomo che avete soccorso, della K&H, ditta di import export. Io e Aston stavamo semplicemente andando a berci una birra, quando quell'auto si è accostata...Non so chi fossero gli uomini che sono scesi, anche se in realtà non mi sono stupito: di nemici ne abbiamo, di minacce ne abbiamo ricevute...Nel mondo degli affari nessuno è uno stinco di santo, ed io e Aston abbiamo fatto i nostri giochi sporchi, come molti altri. Di gente che vorrebbe vederci sul lastrico ce n'è a bizzeffe. Ma che provassero a ucciderci...beh, questo non me lo aspettavo. Erano in tre, uno ha estratto la pistola ed ha sparato a me...Non so bene cosa sia successo...credo che Aston mi abbia fatto da scudo...un attimo dopo era a terra in un lago di sangue" fece un pausa e guardò negli occhi l'agente "Ma lei vuol sapere perché ero armato. Bene. L'arma non è mia, è del mio socio. Appena ho realizzato che ci avrebbero ammazzati entrambi, mi sono buttato su di lui e l'ho presa...Ho colto alla sprovvista uno di loro, ho cercato di usarlo come ostaggio. Non è servito a molto...il suo complice ha sparato. Penso che il secondo colpo sarebbe stato per me...ma siete arrivati voi, e sono fuggiti. Quanto all'arma di Aston...so che adesso vorrete sapere perché ne possedesse una. Suppongo che non abbia alcun porto d'armi, in effetti. Ma spero che comprenderete: Aston è ebreo, ha vissuto l'esperienza dei campi di concentramento...ha visto la sua vita appesa ad un filo...e nonostante adesso avrebbe tutto il diritto ad una vita serena, già più di una volta si è trovato sulla strada dei neonazisti o semplicemente dei fanatici che lo hanno minacciato. Magari sono solo parole al vento...ma provate a mettervi nella testa di un uomo che ha vissuto un'esperienza come la sua. Era ovvio che avesse paura, e volesse sentirsi sicuro: portare un'arma lo faceva sentire tranquillo..."
Il poliziotto annotava scrupolosamente le parole di David.
"Comprendo, herr Holly. Per stanotte dovermo trattenerla: ma penso che, se non ci saranno testimonianze contrarie, appena sbrigata un po' di burocrazia, lei sarà rilasciato"
Renato Salzano:
Catturare o imprigionare/arrestare una persona
Qualche giorno dopo. Un ospedale della capitale. Una stanza con macchinari che con un ritmo costante emettono rumori e suoni.
Su quel letto, Anston, ancora avvolto in bende e poco cosciente. Dorme tranquillamente.
Vicino la porta, un'infermiera nel suo vestito bianco, corti capelli neri, alta, che parla con una persona vestita di nero, molto elegante. Sta esaminando un documento.
"Si, sembra tutto in regola, ma sicuri che possa essere trasferito senza rischi per la sua salute"
"Così ha giudicato un medico di questo stesso ospedale, quindi si. Ha ancora altre obiezioni?" il tono era autoritario.
"Va bene, non posso che attenermi ai regolamenti." dice firmando il documento.
"Non si preoccupi, l'ambulanza lo aspetta qui fuori. Il trasferimento sarà rapido e senza problemi"
Due infermieri vestiti di bianco portano velocemente via Anston. Non sembrano avere troppe attenzioni per lui, e lo sedano appena prima di portarlo via.
Lo infilano in una ambulanza, che parte via veloce.
Dopo un po' l'autista dice agli altri due "Sapete cosa voglio. Due persone sempre davanti la sua porta ora che lo abbiamo. E che sia curato bene. Poi gli chiederò perché si è impicciato di affari che non lo riguardavano e nel caso capirà che ha fatto un errore stupidissimo". La voce di Jesse è chiara e cristallina, quasi infastidita.
Credo vada bene. All'inizio pensavo di uccidere Anston, ma mi pareva troppo banale. Così è un po' più aperto a svolte anche GWEPissime.
Glenda:
e' un grande idea! (ma ti odio :PPPPPPPPPP )
Renato Salzano:
Mi faccio perdonare quando ripasso a trovarti, porto il necessario per cucinare e preparo qualcosa per te e gli altri nel caso :P (vediamo se prendere per la gola funziona :P).
Luca Veluttini:
Tocca a me, in un prossimissimo futuro posterò... ^_^
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