[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]Tornando al paragone con i live: Andrea, conosci nessuno che campi vendendo COPIONI per i live? O non guadagnano, piuttosto, con l'organizzazione del'EVENTO?[/p][p]L'equivalente, nel campo dei gdr tabetop, sarebbe chi organizza una convention, non chi crea un regolamento.[/p]
Non so se le case editrici che pubblicano libri che contengono scenari per murder party ci campino: su IBS "Aperitivo con delitto", che è del 2008, è il 17° libro Delos Books più venduto su 125, e sul sito della Delos Books risulta il 4° loro libro più venduto di dicembre 2009, più di diverse nuove uscite; ma va detto che Delos Books è un'associazione culturale, quindi immagino che abbia margini di profitto abbastanza risibili, anche per i libri più venduti. All'estero ci sono diverse case editrici che pubblicano ancora scenari singoli per murder party, ma non so quanto vadano bene; immagino che rispecchino abbastanza la crisi dei GdR tabletop. Al di fuori dei murder party (che sono sempre un caso un po' particolare), c'è qualche esempio negli USA di scenari per live pubblicati da case editrici sulle cui finalità non so niente, ma anche lì immagino che il settore non sia meno asfittico che per i GdR tabletop.
Il punto comunque è proprio questo: a differenza dei GdR, dove il prodotto appetibile dal mercato e fornito dalla larga maggioranza degli operatori professionisti è sostanzialmente un prodotto editoriale e quindi in crisi come tutta l'editoria, nei live il prodotto appetibile dal mercato e fornito dalla larga maggioranza degli operatori professionisti è l'organizzazione dell'evento; quindi si passa dall'asfittico mondo dell'editoria al settore dell'organizzazione di eventi, animazione e spettacolo, che permette margini di profitto un po' migliori, anche con numeri piuttosto piccoli.
Tutto questo senza contare la vera marcia in più che hanno i live in prospettiva futura, cioè la grande capacità di appeal presso il grande pubblico, che auspicabilmente in futuro permetterà di passare dai numeri piccoli ai numeri grossi; sicuramente l'appeal dei live resterà sempre inferiore alla televisione e anche al cinema, ma col teatro secondo me se la giocano, specialmente presso i giovani e i bambini (per non parlare dei GdR tabletop, che presso il grande pubblico hanno sempre dimostrato una capacità di appeal molto bassa).
Già che ho citato Raasted, consiglio la lettura del suo articolo del 2007 "The ”Bigger! Better! More!” Problem - and Thoughts on How to Solve It" (
http://www.liveforum.dk/kp07book/lifelike_raasted.pdf), in cui suonava la sveglia agli organizzatori di live perché facessero finalmente un pensierino per il professionismo. L'articolo è stato anche discusso nel panel "Getting laid or getting paid" organizzato da Raasted allo Knutepunkt 2007, di cui copio e incollo la presentazione qui sotto.
Getting laid or getting paid (lecture / debate)
This is a lecture / debate which is a continuation of my article in the Knudebook 2007 - “Lifelike”, so I’ll just sum it up shortly here. The larp community suffers from the fact that we burn ourselves out at a frigthening rate. Because we have different reasons for doing larps and amongst them the major one is getting laid – and not necessarily in a sexual sense. This lecture and the following debate explore alternative means of keeping us going. Because no matter how we slice the lemon, it seems that there’s not enough sex/respect/love/fame to go around. Come hear and discuss what we should substitute it with.