3. Aggiungere dialoghi e azioni a una scena esistente.
La testa di Lucien ronza, piena di immagini. Kay, Palsey, Bianca... i loro volti si accavallavano nella sua memoria... Nina. Qualche giorno prima era un professore universitario, rispettato, con una moglie giovane e devota. Aveva combattuto il più feroce esercito della Storia armato solo di coraggio e determinazione, appena qualche anno prima, e ora continuava quella stessa battaglia, con sicurezza e disciplina. Poi Nina era morta, e questa fragile apparenza di stabilità era crollata, e negli ultimi concitati giorni Lucien si era accorto che questa non era più la stessa guerra, non poteva esserlo. Prima era facile... i cattivi erano da una parte, e sapevi chi erano. Vedevi le loro divise, sentivi le trasmissioni di radio Londra che ti dicevano quanto i nazisti erano bestie, e quanto erano eroici i partigiani francesi, italiani, polacchi. Era facile, la Seconda Guerra Mondiale, era un gioco da ragazzi rispetto a questo, a questa strana guerra sotterranea, non dichiarata e non dichiarabile che muoveva appena i suoi primi passi.
Ora tutti quei volti che gli tornano alla mente possono essere chiunque, possono combattere indifferentemente da qualunque parte, anche contemporaneamente. Non esistono più commilitoni di cui fidarsi, sono scomparse divise grigie da colpire. I nemici dicono di essere dalla tua stessa parte, e chiunque può essere un simpatizzante dei comunisti, anche i suoi superiori. La sua stessa parte in questo grande gioco è quella di una menzogna vivente, un doppiogiochista, un infiltrato.
Basta, pensa Lucien.
È ora di finirla, di tornare a far chiarezza.
Chiude gli occhi e con un sospirò rilasso le braccia e le gambe legate. Respira a fondo, ritrovando la calma. Apre gli occhi e li fissa su quelli di Gombrich, con un sorriso. La sua voce è appena tremante: "Lucien Besse, nato a Berna il 17 Agosto 1914, Agente della Central Intelligence Service, divisione Est, matricola N° 5421687". Lo ripete come un mantra. Non dirà altro, non cambierà parte. Ha raggiunto il proprio equilibrio.
Gombrich ruggisce, quasi, e inizia a colpire, forte, dove fa più male, da esperto. Vuole sapere di Palsey, vuole che Lucien gli parli di lui, vuole capire da che parte stiano entrambi. Lucien non sa perché, non ha idea da quale parte stia Gombrich, sa solo che non è la sua, che ha ritrovato il suo vecchio nemico, e che finirà qui. Il feroce interrogatorio sbatte a terra la sedia, e Lucien sbatte la testa, ma continua a ripetere una cosa sola: "Lucien Besse, nato a Berna il 17 Agosto 1914, Agente della Central Intelligence Service, divisione Est, matricola N° 5421687"
Crisi? Abbiamo definito abbastanza la situazione di conflitto?
Pensate che sfiga se non capitano narrazioni doppie, ora :-P