"In simple terms, using out-of-game information, or resources, to affect one's in-game decisions."
applicata agli esempi che hai dato tu degli altri tipi di gioco, specialmente quella sugli scacchi, ottiene quello che ho postato sopra.
"-so che un giocatore gioca utilizzando molto la regina, di conseguenza utilizzo una tattica che mira a mangiarla in modo da castrarlo"
=
"-so che un giocatore gioca utilizzando molto gli incantesimi di tipo Charm, di conseguenza mi costruisco un personaggio immune a quella sfera".
oppure
Da giocatore a giocatore: "ma cosa attacchi con la spada, non lo vedi che è un mostro magico?"
oppure
Giocatore A: "allora, fermi tutti: questo è un rugginofago; il guerriero va avanti come esca, poi noi ci sistemiamo in questi quadretti *sposta i dadi sul tavolo a rappresentare la posizione, la fiction è in 'pausa' *"
oppure
"bon, allora lo sceriffo come lo affrontiamo? Tu inizi a parlare poi intervengo io in caso non vada bene coi dadi?"
oppure
"ah, tu hai 'reagisco male alle provocazioni'? (leggendo la scheda del personaggio, anche se ancora non c'è stata nessuna scena in cui questo è palese in-game) interessante... *dichiarazione di conflitto che vada a comprendere la descrizione di cui sopra*"
Se questo non è una conseguenza logica, allora non ho capito come identifichi "out-of-game" e "in-game", perché ragionare sulle tattiche di contro-mossa per la regina, negli scacchi, può tranquillamente essere "in-game".
In generale, qualsiasi fase di "preparation" può essere considerata in-game; dipende sempre da dove metti il "paletto" che segnala la differenza tra in-game o out-of-game.