- il potere si può manifestare a qualunque età, o c'è un minimo?
Occhio, Mauro, non mi parpuziare :-p
A che età un membro del Popolo diventa Cavaliere, in Polaris?
Io ho sempre pensato ai poteri come presenti alla nascita, ma finché si riesce a creare un personaggio in linea con le premesse sentiti libero di fare quello che vuoi.
- "ribelli": solitamente lo scrivi minuscolo, a differenza di "Confraternita"; segnalo in caso non sia voluto.
Voluto. Come ho specificato in seguito vedo i ribelli come un'accozzaglia di individui, non come un'entità coerente come la Confraternita
- "Mi sono reso conto che la premise dell'attivismo di Polaris si sposa veramente bene con alcuni presupposti della Casa delle Idee, specialmente con quelli che (almeno all'inizio) alimentavano le storie degli X-Men": all'inizio l'idea era che la lotta degli X-Men fosse senza speranza, o a cosa ti riferisci?
Bè, alla base degli X-Men ci sono due premesse: "Supereroi con superproblemi" e "Proteggere chi ti odia". Uno dei temi principale degli X-Men è quindi il combattere i propri simili per proteggere una razza che ha creato le Sentinelle, la registrazione dei Mutanti, i Purificatori e tante altre piacevolezze. Spesso gli X-Men si trovano a combattere la propria stessa famiglia (Nightcrawler, Polaris, Ciclope, in un certo senso lo stesso Xavier, che, a parte Fenomeno, ha sempre avuto un rapporto fraterno con Magneto) per difendere e proteggere gli umani che li odiano. Questo tema è presente soprattutto negli anni '80, e sembra che Claremont lo apprezzi particolarmente, ma è molto evidente anche all'inizio della serie Ultimate ed è sempre riscontrabile.
In particolare questo tema è reso in maniera splendidamente evocativa nel secondo numero di
Marvels, che è stata appunto la molla che ha fatto scattare questo piccolo progetto.
- "Due fratelli lottano volando nel cielo terso, uno dei due morirà": mettere un pezzo d'azione nel futuro lo fa sembrare meno "momento"; se è voluto nessun problema, ma essendo l'unico mi è saltato all'occhio.
È un caso, non ci ho badato. I "momenti" devono essere evocativi del setting, e non mi dispiace per nulla come è venuto quello.
- "la visione di un mondo diverso, illuminato da una luce nuova, più giusta, in cui i Mirabilia, più saggi ed evoluti, avevano preso il posto dell’Umanità dimostratasi ancora una volta una razza gretta": mi viene un dubbio: la Confraternita sa fin dall'inizio che i ribelli combattono perché i Mirabilia prendano il posto dell'Umanità, quindi cosa c'è di rivelatorio in quanto viene detto ai personaggi nel momento del passaggio a Veterano? La visione dei campi di concentramento, il fatto che i ribelli non combattano solo per versare sangue o per vendetta (cosa che mi pareva nota, anche se magari non a tutti)...
Questa è una delle cose che vorrei playtestare. La rivelazione dovrebbe essere che la parte dei ribelli è, di fatto, empatizzabile, e la realizzazione del fatto che l'Umanità potrebbe davvero non essere degna degli sforzi che la Confraternita fa per lei. Il "candore" del Novellino, convinto che le due razze possano convivere e che la collaborazione sia la risposta migliore per il futuro si infrange contro la visione reale, tangibile, che non è così, la prima realizzazione che "Magnus was right", iniziando il processo che li porterà a passare ai ribelli, eventualmente.
Su quanto rendere cosciente il personaggio delle crudeltà degli umani (e quanto gli umani sono davvero crudeli) credo ci si possa mettere d'accordo partita per partita, come succede per la natura dell'Errore in Polaris. L'unica limitazione è rendere la differenza tra il Novellino idealista, che combatte per l'Umanità nonostante tutto e il Veterano che si sta facendo pesanti domande...
- "Ma la speranza non sarà perduta finché [NOME] crederà nelle proprie responsabilità": se non ricordo male, in Polaris e TABaW è "perché" (motivazione), non "finché" (durata); perché hai usato la seconda forma (ipotizzando che io ricordi bene)?
Dici bene, e ho scelto coscientemente quest'altra forma. Lo scopo è soprattutto sintattico: la frase deve essere al futuro, e così mi suona meglio.
- "Ma non è destino che accada" e "Ma ciò non è importante": mi pare siano "Ma non era destino che accadesse" e "Ma ciò non era importante"; segnalo solo nell'eventualità che l'eventuale diversità non sia voluta.
Voluta, per il discorso dei tempi di cui sopra.
Anzi, nel caso vorreste provarlo mi raccomando di usare esattamente queste frasi rituali e non ricadere in quelle di Polaris, ho bisogno di sapere anche come "suonano".
- "In una partita a tre giocatori Luna e Sole si uniscono in un unico ruolo: il Mondo": "Rifugio" e "Città".
- "i Cuori si alternano nel creare le scene di intermezzo": "gli Eroi".
- "continuerà a giocare come Ribelle, Sole e Luna": "Rifugio e Città".
Se ti interessa, poi ti faccio anche qualche nota sul testo (refusi, ecc.) 
Questi e gli altri che mi farai notare sono i classici errori di un testo revisionato "ad ondate" :-P
Aspetto la settimana prossima per revisionare.