Visto che i post citati da Moreno riguardano una "nota" discussione alla quale ho partecipato "sgolandomi" proprio per far capire ai miei interlocutori cosa NON fossero i gdr new wave, vorrei dire anche la mia. :-)
Prima di tutto, pare che la discussione "incriminata" abbia dato i suoi frutti (si sono aperti altri thread dove si chiedevano consigli su giochi new wave, e molti luoghi comuni sono stati abbattuti), ma è chiaro come il sole quanto la comparsa della nota etichetta "new wave" generi ogni volta una certa confusione.
C'è da chiedersi però, se la confusione è alimentata o peggio generata dall'etichetta in questione, o se invece concorrono altri e più problematici fattori quali l'ignoranza, l'abitudine radicata al tradizionale, l'eventuale presunto attacco alla propria autostima e via dicendo.
Tutte le etichette (persino le più innocue e improbabili) sono soggette a cambiamenti, sfumature, opinioni, discussioni su cosa ci debba o meno rientrare, e così via.. ma è nella natura umana categorizzare le "cose" al fine di rendere più semplice la comprensione delle suddette (la nostra stessa memoria funziona in questo modo, dopo i 6-7 anni di età iniziamo a memorizzare gli elementi trovando analogie tra loro e quindi definendo categorie).
Premesso questo, è corretto o fuorviante usare l'etichetta new wave per definire tutti i gdr coerenti e senza regola zero?
In realtà noi sappiamo che il termine new wave identifica qualcosa di diverso: prima di tutto parla di giochi coerentemente forgiti (che potremmo usare, e io lo faccio, al posto di new wave), escludendo quindi tutti quei gdr (come l'OD&D ad esempio) che sebbene senza regola zero, non fanno parte della categoria. Poi include anche giochi che ci si "avvicinano" molto per filosofia di design (si veda NCaS).
Quindi, oltre a dire cosa non sono, dice anche cosa sono! In comune hanno quindi una base di design, non soltanto il rifiuto del system 0.
Ma più di tutto, l'etichetta new wave identifica un requisito: la necessità di un bel salto da parte di chi gioca ai gdr tradizionali. In altre parole, new wave è un modo di dire al nostro interlocutore, devi "deprogrammarti" per poter giocare questi gdr! Questa etichetta, implicando una negazione, cioè dicendoti prevalentemente cosa NON SONO i gdr new wave rispetto ai gdr tradizionali, si rivolge chiaramete a te, giocatore assiduo di tradizionale, acciocchè tu possa liberarti di quel bagaglio gravoso che te ne impedirebbe la corretta fruizione.
Ed è questo che in realtà rende l'uso delle due paroline "new wave" così fuorviante.. non perchè in se è fuorviante, ma perchè implica il dover smettere di pensare in un certo modo per capire di cosa si sta parlando.
Utilizzare termini alternativi, come gdr coerentemente forgiti, non eliminerebbe il problema. E nemmeno usare termini come "gdr non System 0": dovresti spiegare cosa è un system 0 (impresa tutt'altro che semplice) e com'è possibile creare gdr che non sono system 0... in altre parole spiegare cosa sono i gdr new wave.
Eliminare del tutto qualsiasi riferimento a gdr che non siano system 0.. chiamandoli semplicemente "altri" gdr, porterebbe ancora più confusione. E si vedrebbero (con molta più frequenza di adesso) persone giocare a LMVcP come a VampiriTM, o giocare a poker coi dadi in CnV.
Gli Americani usano "mother, may i?".. ma loro si sa, sono molto più pratici. Ed in effetti, non parlano di gdr new wave ne di system 0. Ma questo veramente cambia le cose?
Se si ritiene che l'etichetta possa generare confusione, allora è bene toglierla o sostituirla, ma io ritengo piuttosto che la confusione sia generata dai danni del gdr tradizionale.
In conclusione, le polemiche, l'ignoranza, le conclusioni errate, i falsi luoghi comuni, sono in raltà il prodotto di qualcosa di più profondo, di una rottura forte col passato, non tanto nell'uso o meno di certe parole. O come indica il titolo del famoso post sulla Tana, le polemiche e le difficoltà che nascono quando si parla gdr new wave, sono dovute ad un imprinting ludico difficile da identificare, trattare ed eliminare.