Ho letto ieri sera i due interventi e lì per lì mi son sembrati espressi con toni un po'... forti, poi rileggendo il post ho capito bene di che tipo si trattasse.
Certo è che comunque proprio tutti i torti non li ha(per usare un eufemismo)
La mia personalissima esperienza è, fortunatamente, scevra di molti di quegli aspetti che l'autore pone come accusa verso il GdR tradizionale,(Dato quel che leggo nel forum comincio a pensare di essere stato un uomo davvero fortunato, io pensavo che molte delle cose che vengono scritte qui, in merito, fossero casi limite...) però quel che ho provato sulla mia pellaccia mi ha effettivamente frustrato , e non poco.(Ho avuto persino un giocatore che pretendeva da giocatore, tutto quello che da master riteneva suo diritto non dare. come se pretendesse di giocare con approccio più narrativista(libertà a l giocatore di narrare, facoltà di incidere realmente sulla storia con i suoi gesti) e masterare in stile "tradizionale").
Certo che con la consapevolezza di essere completamente padrone del proprio personaggio e che non esista figura il cui arbitrio supera le regole è tutt'un altro giocare.
Sono piuttosto in accordo con quel che dice in Abused Game Syndrome e sono 2 i punti che ritengo sacrosanti:
1) dysfunction that comes from a group that doesn’t agree to a common set of rules
come dicevo prima una figura completamente al di sopra delle regole è un gigante coi piedi di cartone: per poter garantire divertimento sano deve vivere in equilibrio sulla punta di uno spillo. diventa troppo facile cadere nella "tirannia della storia" o nell'essere "babbo natale dei giocatori" annullando così il fattore sfida(a parer mio indispensabile in un gioco)
2)The GM that takes away player power over their characters is nearly always breaking agreement
qui non credo ci sia altro da dire.
The Roots of the Big Problems me lo devo rileggere per bene.