Ieri abbiamo giocato a Montsegur in 4.
Eravamo io, Lavi, Vellu (e fin qua niente di nuovo), e Ste, il "novellino" del titolo, che poi tanto novellino non era, ma lo vediamo dopo.
La partita è stata molto intensa e ha dato quel genere di soddisfazioni che solo Montsegur, a ora, è riuscito a darmi. Ce la siamo presi con somma calma, col quarto d'ora di pausa in mezzo, piccole pause tra un atto e l'altro e anche tra le scene, e in poco più di 4 ore avevamo dipanato una storia di tradimenti e fedeltà che ha colpito tutti.
Io ho giocato come Personaggio Principale un Pierre-Roger cattivissimo, che dopo aver assassinato, nell'ordine, Bertrand il Perfetto, Amiel e Raimond, ha aperto le porte di Montsegur ai Crociati, pur di riavere le sue terre. Mi è dispiaciuto non poterlo vere bruciare come un cerino. Volevo che avesse la sua punizione, avevo pensato che, alla fine, i suoi alleati romani lo avrebbero tradito mandandolo al rogo per toglierlo di mezzo, ma l'ultima scena prima del rogo è stata un'escalation dai toni di crociata dei bambini, in cui una Faye più vecchia del solito incita insieme a Bernard il Cavaliere, la popolazione di Montsegur verso il mostro che si covavano in seno, impugnando il Graal (il sassolino in tasca) e sconfiggendo i Templari e i soldati comandati dal traditore Pierre-Roger con la pura forza della sua Fede. Dopo una scena del genere un altro plot twist sarebbe stato troppo, e il bastardo non ha avuto quello che meritava.
La Lavi giocava appunto Faye, un po' più vecchia del solito, sui 12 anni, e con qualche deciso cambio d'umore, dovuto forse al Graal o al fatto di trovarsi spinta da tutte le parti da forze opposte: vedeva la zia regolarmente picchiata e maltrattata da Pierre-Roger, ma non si fidava troppo neanche di Bernard, che era un po' il contraltare del bastardo; era contesa tra Phillipa e Arsende a causa del segreto che portava; il fratello è morto ammazzato quasi subito, e ha assistito all'assassinio truculento di Raimond. Una serie di belle botte, per una ragazzina. Il finale è stato tutto suo, quando ha alzato decisamente il "supernatural dial" del gioco, con il sasso/Graal che inizia a risplendere di luce verde, allontana i Crociati e che alla fine brucia sul rogo insieme a lei.
Il Vellu giocava come personaggio principale Arsende, che ha fatto spesso da sponda per gli altri: era lei ad ispirare Bernard e a dare spesso la misura della crudeltà di Pierre, o della stupida miopia di Raimond. Giusto per aggiungere, magistralmente, un tono dark alla faccenda si è poi scoperto che Raimond l'aveva stuprata anni prima, e ora pagava ingenti somme (dal tesoro che i Catari gli avevano affidato, sembra), per comprare il suo silenzio. Alla fine ha bruciato, perché non aveva proprio più niente. Molto importante anche il suo personaggio secondario di Raimond: una persona grigia, non molto coraggiosa, piena di segreti e piuttosto miope. Abbastanza da fidarsi di Pierre, almeno :-P
Ste ci ha regalato un Bernard (Jean, nel nostro gioco, in modo da non confonderlo con Bertrand il Perfetto), nobile e valoroso che si oppone inutilmente agli intrighi di Pierre. Mi è piaciuto in particolare vedere come una singola persona potesse dare molto quando impegnato a gestire due personaggi opposti. Oltre a Bernard/Jean Ste giocava anche Garnier, che è risultato essere il fedelissimo di Pierre, quello, per intenderci, che ha fisicamente portato a termine l'ordine di uccidere Raimond dopo che questi aveva rimosso dal comando Pierre a favore di Bernard. Vedere un'unica persona giocare personaggi così diversi dava un senso di straniamento che ho trovato perfetto: attraverso le inevitabili similitudini tra i personaggi le loro differenze venivano acuite, e Bernard risultava ancora più nobile e Garnier ancora più infimo. Alla fine lo stesso Ste ha ucciso Garnier, descrivendo come Bernard portava la sua testa a Pierre durante gli ultimissimi giorni: "Ha avuto un incidente..." "È caduto su una falce?!?!". Bernard ha dovuto ingoiare il suo onore da cavaliere, e abiurare: aveva promesso ad Arsende che sarebbe vissuto per vendicare tutti loro su Pierre-Roger. Bellissima la decisone di Ste sull'ostaggio del Quarto Atto. La sua Phillipa ha scelto... se stessa. Non era rimasto nessun altro che potesse esserlo :-P
Frase chiave della giornata e una battuta detta da Ste, alla fine: "Non possiamo giocare Montsegur 2, con Bernard che insegue Pierre-Roger?"
Risposta in differita: Si. Solar System o Avventure in Prima Serata? :-P
Come ho detto la partita mi ha colpito non poco.
All'intensità del gioco (talmente tanta che mi lascia sempre fisicamente spossato) inizio ad abituarmi, ma l'ho visto girare particolarmente bene, specialmente nella sua seconda parte.
Abbiamo giocato un sacco di Story Cards e, anche se la Scene Card per rubare la scena le ho usate soprattutto io, non sono stato l'unico, e l'accordo regnava talmente al tavolo che nessun suggerimento non è stato ascoltato, e si è arrivati al punto di rubare la scena solo per avere la possibilità di giocare una Story Card... su richiesta esplicita di chi aveva inizialmente impostato la scena!
Ste, in particolare, è stato la nostra piccola cavia. È costui un ragazzo di sani principi e migliori fini, incuriosito e interessato a tutto quanto riguarda il gdr. Gioca un po' a tutto, dal nWoD a Avventure in Prima Serata, ma non è certo un fanatico come noi, e finora il suo entrare nel mondo new wave mi è parlo relativamente timido (relativamente alla media di questa community, intendo) e non si era mai addentrato nel magico mondo dei masterless. Onestamente non so come gli sia stato presentato il gioco, dato che questo è stato compito della Lavi, l'unica che gioca abitualmente con lui.
Si dice spesso, ed è vero, come Montsegur 1244 sia un gioco privo di una qualunque rete di sicurezza, che non protegge, cioè, da giocatori che non sanno già fare framing aggressivo e collaborare pienamente con gli altri. Mi è già capitato di giocare un paio di volte con un giocatore non del tutto in linea con gli altri, più passivo o dispersivo e questo non ha danneggiato così gravemente il gioco, dato soprattutto che gli altri giocatori sono stati in grado di sfruttare comunque quanto gli veniva dato e di riallineare i contributi di tutti in senso positivo. Magari con giocatori più attivi o più in sintonia sarebbe venuto anche meglio, ma così non è che sia crollato come un castello di carte.
Ste è stato "reclutato" anche per testare queste affermazioni ed esperienze (o meglio, Montsegur è stato scelto dopo aver saputo che Ste sarebbe stato dei nostri). Una volta al tavolo gli è stato spiegato in due parole lo scopo del gioco e lo stile che richiedeva. Gli è stato presentato velocemente il concetto di framing aggressivo e di come sia fondamentale al gioco, e via.
Ha funzionato.
È bastato veramente poco perché ci prendesse la mano, e iniziasse a chiamare scene ben mirate, a mettere nei casini i suoi stessi personaggi e a non cincischiare, saltando da una scena all'altra tagliando i tempi morti in mezzo con estrema disinvoltura.
L'assenza di sistemi di sicurezza del gioco non si è rivelata minimamente un problema: una volta che quello che bisognava fare è chiaro il resto viene da sé, naturalmente. Le procedure del gioco, ben spiegate e riprodotte diligentemente sugli handout hanno fatto il resto, dando a tutti una propria dimensione e responsabilità in cui ciascuno era in grado di aiutare e sorreggere gli altri.
In pratica si è dimostrato ancora una volta il vecchio verismo: regole chiare e, soprattutto, procedure chiare sono la vera forza del gioco. Il resto è fatto dalle persone, che non devono trovarsi lì casualmente, ma devono essere davvero convinte di giocare quel gioco, con quei temi, in quel modo e con quelle persone. Una volta che si è determinati ad affrontare le premise del gioco secondo le sue regole anche un gioco "difficile" come Montsegur fila via liscio, non importa quanta esperienza si sia fatta prima con lo stesso genere di giochi.
L'elezione, la volontà di giocare qui e a questo, è diventata quindi mooooolto, ma mooooooolto, ma proprio mooooooooooooooooooolto più importante di qualunque esperienza precedente, di qualunque periodo di tempo passato a giocare a questo o a quel gioco, sia esso tradizionale, forgita, new wave o piripicchio e di qualunque millanteria da Grande Giocatore o Bravo Master si possa fare.
Altra, più breve considerazione, riguarda le tematiche di Montsegur 1244.
Si legge spesso come giochi "a tema religioso" spaventino, allontanino o, quantomeno, diano adito a polemiche. "Non posso giocare a Cani perché non credo in Dio", "Gioco a Montsegur, ma tanto sai già che abiurerò, perché sono Cattolico e non farlo andrebbe contro i miei principi" o menate così.
Bene, a parte che, chissà perché, pochi hanno problemi a giocare un Chierico di D&D, notate, nella descrizione della fiction che ho fatto, quanto poco c'entri la religione? Montsegur è un gioco "on burnign for your belief" e questi "belief", queste "convinzioni" non devono necessariamente essere religiose. A nessuno dei nostri personaggi fregava qualcosa di Dio o della Fede, ed erano a Montsegur per ragioni del tutto terrene, eppure metà di loro sono bruciati comunque. Persino il Graal è stato visto più come un oggetto di potere, desiderato per la sua forza, piuttosto che investito di una qualche particolare sacralità.
La religione è stata sfiorata solo una volta, in una scena in cui Corba (catara devota) si confessa a Cecille, ma anche qui la religione era solo una scusa, usata per far rivelare da una fonte terza alcuni dettagli sul passato di Bernard/Jean.
Montsegur parla di scelte in una situazione difficile, parla di relazioni e di un gruppo di persone costrette ad affrontare una scelta impossibile. Lo scenario, pur perfetto, e lo sfondo religioso, pur perfetto, sono solo una scusa per indagare queste premesse.
Allo stesso modo non abbiamo giocato una singola scena di battaglia. La guerra si vedeva coi soldati, con le tensioni che crescevano e coi leader sempre più in difficoltà nelle decisioni, ma non ci sono mai state battaglie campali.
Quando giocate a Montsegur tenete quindi tutto questo presente: non importa scendere nei dettagli della religione, non importa essere esperti di medievistica per giocarlo. Non dovete preoccuparvi di rappresentare i catari o un cavaliere medievale in maniera "irrealistica". Usate la Storia solo come un canovaccio, un mezzo per ottenere degli spunti per il vostro gioco, e mai e poi mai come un fine. Se siete appassionati di Storia Medievale portate pure le vostre conoscenze al tavolo, condividetele, contribuirete così a creare l'atmosfera del gioco e a dare davvero tanti spunti agli altri, ma non formalizzatevi troppo e lasciate che la storia, con la minuscola, galoppi a briglie sciolte, senza essere rallentata dal fardello della Storia con la maiuscola. I temi da cui la storia nascerà sono lì, già pronti, non appesantitela con troppi dettagli di quello che è, fondamentalmente, colore.
Con questo chiudo il mio lungo sproloquio, e lascio magari la parola ai miei compagni di gioco. Adesso mando un sms a Ste, informandolo dell'apertura di questo topic, nel caso volesse farci compagnia ;-)