[cite]Autore: Grifone[/cite]Esempio pratico: i PG hanno appena finito un arco narrativo e il master gli chiede "cosa volete fare adesso?" tutta la storia futura dipenderà da questo (quindi la decisione è indubbiamente significativa), il master baserà su questo tutto.
Ora non credo sia illusionismo, lo diventa se uno usa la regola zero?
La risposta sta semplicemente nel "chi decide"?
Esempio 1: Sorcerer, alla fine della storia (che non è a discrezione del GM: la storia termina quando viene risolto il kicker) il giocatore, da regolamento, può cambiare completamente la scheda per personaggio per rappresentare l'effetto di ciò che gli è successo.
Non è una gentile concessione, non è l'avere un Monarca Benigno (il GM) che ogni tanto dà retta ai suoi sudditi, non è l'avere un Autore Unico che chiede consiglio su "come far andare avanti la storia". E' una regola di gioco.
Esempio 2: Parpuzio (puoi sostituirci Vampire o qualunque altro gioco basato sulla regola zero). alla fine della storia (cioè quando il GM dice che è finita) il GM chiede (è una sua decisione) ai giocatori "cosa vogliono fare adesso".
Mi sembra come il cantante in concerto che chiede al pubblico che canzone vogliono sentire dopo...
Una volta avute le risposte, il GM comunque prima vede se sono accettabili per lui, poi in ogni caso le interpreta e le mette in gioco a suo modo. Scrivendo (LUI) una storia nuova sulla base delle indicazioni avute.
Chi decide veramente le cose qui, e chi si limita a dare suggerimenti al Sovrano Illuminato, sperando di essere ascoltato e capito da chi Decide del Suo Destino? Chi dalla folla grida la canzone che vorrebbe sperando di farsi sentire? E chi è comunque da solo sul palco, ad "intrattenere" il pubblico?