Ci sono quattro mazzi di carte (oracoli). Si fa tutto insieme, nessuno a casa sua per conto suo. Si sceglie un mazzo. Da questo mazzo, si scelgono quattro carte. Si leggono le carte, il master scrive. Dagli elementi delle carte, si stila una lista di personaggi. I giocatori scelgono i personaggi, il master si prende quel che resta. Si assegnano i dadi alle caratteristiche dei personaggi. Per i PC: 1d12, 1d10, 1d8, 2d6, 1d4 su Di Nascosto, Apertamente, Per Me Stesso, Per Altri, Con Amore, Con Violenza. Per i NPC: d12d8, d10d6, d6d4 su Azione, Manovra, Autoprotezione. Si creano e descrivono eventuali poteri speciali dei personaggi (non entro nel dettaglio). Si nominano i "best interests" (traduzione?): roba che serve a mettere in conflitto diretto i personaggi. Non serve che ci sia una backstory a motivare i best interests: si nominano e basta. (Quando ho giocato la settimana scorsa, ho visto che a questo punto, che è cruciale per il gioco, è bene disegnare una relationship map, se no si rischia di trovarsi con una rete di conflitti poco interessante. La forma grafica della R-Map evidenzia subito se ci sono buchi.) Si comincia, il master apre e organizza la scena. Non entro neanche nel dettaglio della risoluzione dei conflitti, ma: i conflitti si risolvono in massimo tre scambi, i conflitti possono dar luogo a ritorni in scena in futuri capitoli dei personaggi coinvolti (entrando nella "owe list" – traduzione?), le conseguenze dei conflitti sono fisse ma possono anche essere negoziate liberamente. A fine serata, c'è un personaggio che sarà sicuramente parte del prossimo capitolo, e si sceglie (non si pesca) una carta che ci sarà nel prossimo capitolo. All'inizio del capitolo successivo, ci potranno essere altri personaggi ricorsivi, se i giocatori lo vorranno e se sono nella owe list.
Pregi del gioco: totalmente no-prep. Ho fatto vedere ad amici non giocatori la mia traduzione degli oracoli che ho messo su Abulafia, e la cosa li ha interessati, tanto che, appunto, la settimana scorsa abbiamo giocato, e si sono espressi anche per continuare a giocare. La prosa di Baker mi piace.
Difetti: la prosa di Baker mi piace, si legge bene, ma mi riesce difficile memorizzare le poche regole, a causa dello stile diretto e discorsivo (ma che senz'altro è un pregio rivolgendosi a non giocatori anglofoni).
Consigli: il gioco va bene per "babbani", ma non giocate con gente incapace di essere un po' creativa. Il gioco non consente delle scene mute, per cui vi ritrovate con contributi distruttivi che minano il divertimento (a me è successo così, per lo meno).
Mo' basta che devo andare al lavoro.