Aloa!
Andiamo a rispondere anche alle altri parti del tuo discorso
RAILROADING
LIBERTA’:
GUSTI AZZECCATI O MALASSORTITI:In tutti questi punti, in tutte le affermazioni che hai fatto sostieni la possibilità che questi "eventi" possano non accadere (o accadere). Che ci possa essere un master che non faccia railroading, un master che non vincoli ai suoi gusti la storia, la possibilità che ci si metta daccordo prima.
Il punto è: perché possono quando non dovrebbero?
Cosa cappero costava mettere due righe in più, un esempio in più, un metodogia di come non creare danno sociale in manuali di 300 pagine? Niente.
Il che significa che il master bravo - prendendo la famosa definizione di Bruno - ste cose non le farà di suo, il master normale. quello che legge il manuale, che magari va su qualche forum a chiedere consiglio, ecc ecc si ritroverà invece invischiato in queste cose fino al collo.
IL GIOCO E IL RUOLO DEL MASTER:Ok il master può avere - anche qui la possibilità, a mio avviso remota - altri scopi.
[1] Poi fai l'esempio del calcio e non specifichi cosa vuoi dire. Gli unici che non giocano, nel calcio sono i tifosi e i guardalinee e la terna arbitrale, perché sono arbitri.
Tutto il resto, compreso l'allenatore gioca, sia perché ha un obiettivo comune, la vittoria della partita, sia perché nella sua attività è sotto il cappello delle regole del gioco.
Gioca perché ha delle regole da rispettare e che sono valide anche per l'Allenatore, quindi può venire ammonito-espulso, può fare al massimo tre cambi, non può prendere a sberle o insultare i giocatori dell'altro team ecc ecc.
Ora il problema è che con le parabole e parlando di altro si incorre nel rischio che adesso inzia la diatriba col calcio.
Servono esempi di gioco di ruolo.
Affermo che: una persona che decida in tutta libertà di essere master non per giocare e divertirsi ma per far giocare, far divertire, mettersi al servizio dei propri giocatori e trarne da ciò personale soddisfazione non costituisce un’abominevole devianza del GdR, ma che sia invece una cosa accettabilissima e di tutto rispetto.
allo stesso modo affermo che: se una persona vuole assumersi una serie di oneri e compiti gravosi per trarne poi soddisfazione se riesce nei suoi intenti non costituisce una prova di personalità egoica e masochista ma di normalissimo e naturalissimo orgoglio professionale o artistico.
Il punto è che praticamente è un lavoro.
Io quando sto con i miei amici, non voglio essere il loro capo, non voglio lavorare per loro, voglio divertirmi con loro.
Se fare il master implica tutte le responasabilità che dici - in GDR tradizionali le implica eccome -, significa che io, che ho solo voglia di divertirmi, mi romperò presto le balle di fronte a sta mole di lavoro; aggiungendo che in molti, moltissimi, nemmeno ci pensano a fare il master proprio per questa mole di lavoro. Siccome un master serve per giocare, che si fa?
Aloa!