Autore Topic: Un paio di giochi per una convention  (Letto 5991 volte)

Giovanni Gaf

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Un paio di giochi per una convention
« il: 2008-02-29 10:56:03 »
Ciao a tutti,

fra qualche settimana dalle mie parti si tiene una piccola con e vorrei presentare uno o due giochi narrativisti, o anche no, purché non siano declinazioni di Parpuzio. Ne ho sentiti nominare e scoperti tanti nelle ultime tre settimane che non saprei da dove cominciare.

L'ideale, probabilmente, sarebbe un gioco che preveda la possibilità di utilizzare personaggi preconfezionati (il che di certo farebbe violenza ad AipS). Esiste qualcosa di simile? Qualcosa di agile (in termini di pagine di manuale) quanto AipS e altrettanto originale, ma che si presti di più ai miei scopi?

Ovviamente la lettura di un manuale in inglese non è un problema.

Ciao
Giovanni
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Giovanni Gafà »

Giovanni Gaf

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Un paio di giochi per una convention
« Risposta #1 il: 2008-02-29 11:25:41 »
Postilla: Sarebbe anche importante che i presupposti e l'ambientazione del gioco siano riassumibili in un tempo relativamente breve (DitV, Little Fears), e cioè generalmente familiari a chiunque....
Una versione Cyberpunk del mondo di Nausicaa NON è familiare a chiunque...
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Giovanni Gafà »

Niccolò

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Un paio di giochi per una convention
« Risposta #2 il: 2008-02-29 14:03:03 »
ma, hai intenzione di impararti e provare il gioco prima della con? altrimenti, ti suggerisco di "demare" i giochi che sai, funzionerà molto meglio!
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Domon »

Leonardo

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Un paio di giochi per una convention
« Risposta #3 il: 2008-02-29 14:46:23 »
Domon ha ragione, molto dipende anche dal tempo che hai a disposizione "per prepararti" all'evento (se ce n'è bisogno). In ogni caso sono anche io del parere che ti converrebbe un gioco che possa far uso di uno scenario pregenerato, ma soprattutto un gioco che dia soddisfazione se giocato in un'unica sessione. CnV andrebbe bene, come probabilmente anche un opportuno scenario di TSOY. Mi vengono in mente come alternative valide anche Dust Devils, Bliss Stage (è adatto per le campagne ma contiene espressamente uno scenario one shot, il probelma è che sarebbe preferibile un pubblico "relativamente adulto" per i temi che tocca) e In a Wicked Age (questo non sarebbe niente male come idea secondo me: tempo di preparazione nullo, setting che emerge dagli oracoli e che quindi non necessita di alcuna spiegazione, prezzo contenuto e consegna praticamente immediata se acquisti il pdf).

Ciao!
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Leonardo »

Moreno Roncucci

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Un paio di giochi per una convention
« Risposta #4 il: 2008-02-29 15:27:39 »
Mi associo al consiglio di portare in Con solo un gioco che hai già provato e che conosci.

Michele e Claudia fanno demo di AiPS alle convention, quindi è possibile far vedere il gioco (anche se non si riesce poi a giocare tutta la serie), altrimenti per le demo di CnV hanno preparato dei personaggi pregenerati scaricabili dal sito (studiati per evitare la "sindrome da piccoli torquemada" che pare prendere la maggior parte dei giocatori italiani di fronte a CnV alle convention, portandoli a giocare CnV come se fosse un demenziale/grottesco basato sullo stermino di poveri fedeli da parte di killer dal sangue gelato perfettamente addestrati, e non ragazzi spaventati da un compito più grane di loro)

Poi di giochi adatti alle convention ce n'è un enormità, sceglierne uno o l'altro dipende molto di più dai tuoi gusti e da quanto li conosci che da un effettiva maggiore usabilità a questo scopo.

In generale però, se vuoi far vedere un esempio di gioco narrativo e non solamente qualche meccanica innovativa, è meglio scegliere giochi in cui la premise sia definita e netta sin dall'inizio (perchè è fissata nel gioco, come in CnV, o perchè va scelta subito prima di giocare, come in AiPS). Non sono altrettanto adatti i giochi in cui la premise emerge lentamente (e, alcuni dicono, in maniera più "naturale" - io preferisco dire "in maniera che i giocatori non se ne accorgono che stanno diventando autori finche' non è troppo tardi"   :wink: ) tipo Sorcerer, TSOY, Burning Wheel, etc, perchè in una one-shot tendono a dare un idea di gioco molto "tradizionale".
« Ultima modifica: 2008-02-29 15:47:40 da Moreno Roncucci »
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Giovanni Gaf

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Un paio di giochi per una convention
« Risposta #5 il: 2008-02-29 15:46:28 »
Beh sì, conto di riuscire a fare un paio di prove per gioco prima della con (che è fra un mese). Non sarà abbastanza, ma è meglio di niente, no? Non arriverò mai a padroneggiare completamente un gioco in tempo, ma forse i giocatori saranno interessati a partecipare malgrado una premessa del genere. Specie se l'alternativa è che non sia presentato assolutamente niente di nuovo.

(In effetti ciò che mi stupisce di più da quando sono incappato fortuitamente in AipS e iCdV, è che siano giochi usciti 4 anni fa di cui sento parlare solo ora - sdoganare, sdoganare, sdoganare)

Fra quelli che mi ha indicato Leonardo, Bliss Stage mi pare quello più in linea con i miei gusti in fatto di setting. Disgraziatamente, è anche l'unico che non vendano in pdf, e non posso proprio aspettare le 2-3 settimane per la spedizione. Proverò, credo "In a wicked age" anche se Sword & Sorcery non sono fra le mie corde preferite. In genere grufolo fra ambientazioni contemporanee o post-apocalittiche (anche se con IcdV mi sono dovuto ricredere).

Sono graditi ulteriori consigli, anche solo per ampliare il ventaglio dei giochi che pian pianino conto di leggere e testare...

Ciao e grazie
Giovanni
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Giovanni Gafà »

Moreno Roncucci

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Un paio di giochi per una convention
« Risposta #6 il: 2008-02-29 15:50:41 »
Hei, hai risposto mentre editavo il mio post precedente. Rileggilo che ho aggiunto un pezzo in coda!   8)

IAWA mi pare buona scelta, se riesci ad avere uno "slot" abbastanza lungo da far almeno vedere come funziona la owe list (non dico giocare una seconda partita, ma almeno vedere come impostarla), che per me è il meccanismo più innovativo del gioco.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
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Giovanni Gaf

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Un paio di giochi per una convention
« Risposta #7 il: 2008-02-29 16:06:43 »
Sorcerer lo sto leggendo (ma ovviamente l'ho già scartato dalla lista dei giochi papabili). Sono a un terzo del manuale, ma non sono ancora caduto dalla sedia...

(Ora dimmi che ho i paraocchi e vengo a cercarti a casa. :evil: )

Cmq questo è un buon momento per comprare pdf in america, con l'euro così forte 8), quindi... Ogni consiglio è ben accetto.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Giovanni Gafà »

Leonardo

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Un paio di giochi per una convention
« Risposta #8 il: 2008-02-29 20:05:37 »
Ciao Giovanni!
Non so quanto sia "giusto/corretto" suggerirti di fare una dimostrazione di un gioco usando "una ambientazione" non organica al gioco stesso e non concepita dall'autore. Comunque se vuoi provare IaWA ma non ti piace il setting fantasy che è incluso attraverso gli oracoli di Vincent Baker puoi andare su Abulafia Random Generators e seguire il link agli oracoli per IaWA. Troverai una traduzione italiana degli oracoli inclusi nel gioco e troverai anche una miriade di oracoli fatti da appassionati basandosi sulle più varie ambientazioni e i più vari generi. Inoltre sul suo sito Baker ha linkato una pagina di RPG.net che contiene quello che a suo giudizio è il suo oracolo preferito: [IaWA Oracle] Demon City Blues.
Ricorda comunque che il fantasy di IaWA non è il fantasy del D&D, tanto per intendersi. E' un fantasy abbastanza più cupo e "maturo" basato su classici come Conan di Howard.
Spero di esserti stato utile. Buona ricerca!  :D

PS: Se decidi di usare gli oracoli di Abulafia, io ti consiglio comunque di ottenerne in anticipo una lista di 52 "entries" che provvederai ad associare alle singole carte di un mazzo da poker. Quando vi sarete seduti al tavolo per cominciare la sessione farai estrarre 4 carte ad un giocatore e partirete da lì come spiegato nel manuale del gioco. Questo per sottolineare di fronte ai giocatori come funziona il meccanismo di "generazione dell'avventura" e il fatto che il tempo di preparazione del gioco (pre-sessione) è nullo.

PPS: un altro gioco interessante potrebbe essere "The Mountain Witch". Purtroppo lo conosco solo per fama visto che su IPR lo vendono ormai soltanto in pdf. A suo tempo non lo comprai perché aspettavo che ristampassero la versione cartacea ma a quanto pare le speranze che questo accada sono veramente scarse. Per cui se i pdf non ti dispiacciono potresti prendere in considerazione anche quello.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Leonardo »

Giovanni Gaf

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Un paio di giochi per una convention
« Risposta #9 il: 2008-02-29 21:55:29 »
Ciao Leonardo,

molto bene, frattanto ho comprato il pdf di iawa e il buon Vincent ha già provveduto a spedirmi l'accesso. Il tempo di leggerlo, e poi suppongo capirò a cosa si riferiscono le misteriose 52 entries e gli ancor più misteriosi oracoli...

Dopo di che, andrò a vedere anche Mountain Witch, grazie :)

Ciao
Giovanni
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Giovanni Gafà »

Giovanni Gaf

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Un paio di giochi per una convention
« Risposta #10 il: 2008-03-06 12:10:11 »
Piccola chiosa al thread, dopo aver letto e predigerito IAWA e Bliss Stage.

Sto diventando un fan di Baker. In a Wicked Age, nella sua semplicità, mi sembra geniale, e credo sia difficile giocare un paio di partite senza sentire la necessità di divertirsi a fabbricare il proprio oracolo. Il fatto stesso (per quanto non esplicitamente previsto dalle regole) di poter collaborare con gli altri giocatori anche a questo aspetto del gioco mi sembra dare un'ulteriore marcia all'esperienza.
Oltre tutto, vista la rapidità con cui credo si prepari, di sicuro è stato il consiglio ideale per la convention (malgrado il fatto che sarà difficile far passare il meccanismo della owe list); e avrò certamente il tempo per due o tre partite di prova. Consegno dunque la palma di "suggeritore del mese" a Leonardo, anche per l'oracolo Demon City Blues che non vedo l'ora di provare.

Su Bliss Stage ho più perplessità. Le premesse sono molto interessanti, e la background story mi piace, malgrado l'evidente indigestione di Neon Genesis Evangelion fatta dall'autore (Matrix+NGE=Bliss Stage) e l'epos manga che stilla da tutti i pori, e che mi fa pensare a un gioco adatto più che a chiunque altro a un pubblico di sfegatati amanti degli anime. I miei dubbi sostanziali sono sulla gestione del Dream World e delle Mission Actions. Le procedure per il raggiungimento del climax sono completamente automatiche, e mi domando: dopo le prime due missioni, lo svolgimento delle stesse non diventa scontato, prevedibile, in una parola noioso, mutando solo per gli accidenti che si presentano più che per la sostanza?
Mi sarebbe piaciuto che Lehman si fosse concentrato di più sugli Interludi, e avesse inserito lì delle meccaniche per l'emersione e la risoluzione di conflitti.

Ora una breve pausa dalla lettura per cominciare finalmente a giocare...

Ciao
Giovanni
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Giovanni Gafà »

Un paio di giochi per una convention
« Risposta #11 il: 2008-03-06 16:51:08 »
Uhm... bliss stage? Puo dirmi qualcosa di più che mi interessa? Grazie molte.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Rafman »

Giovanni Gaf

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« Risposta #12 il: 2008-03-06 17:39:40 »
In effetti nominare un gioco in un forum dedicato senza spiegare neanche vagamente di cosa si tratti è poco cortese  :wink:

Ambientazione:
Ora, in questo istante, il giorno in cui ti trovi con i tuoi amici a giocare la tua prima partita, un misterioso fenomeno di origine aliena noto come "Bliss" (estasi) colpisce tutti gli umani di età superiore ai 16 anni. Costoro cadono in un sonno perpetuo e popolato di piacevoli sogni (a giudicare dal sorriso ebete che esibiscono, da cui Bliss).
Fra due anni gli alieni, che fino a questo momento hanno potuto interagire con l'umanità solo attraverso il sogno, sviluppano una tecnologia presente contemporaneamente sui due piani, quello onirico e quello reale. Sono i DRONI, che si occupano di perseguitare e distruggere ciò che rimane dell'umanità: pochi, sparuti gruppi di ragazzi impauriti.
Fra sei anni la resistenza ha cominciato a organizzarsi e, entrata in possesso di un drone, ha fatto un po' di ingegneria inversa e sviluppato la tecnologia ANIMa: immaginalo come una vasca di deprivazione sensoriale tramite la quale un ragazzino, detto PILOTA, può costruirsi un corrispondente nel mondo dei sogni, che puoi immaginare a tuo piacimento come un robottone, un esoscheletro, o quel che ti pare, e che per estensione prende anche esso il nome di ANIMa: ciò che conta è che ha abbastanza potenza di fuoco per minacciare gli alieni nel loro campo di battaglia.
Fra sette anni, quando la campagna inizia per i personaggi, questi fanno parte di un gruppo di resistenza il cui scopo è (fondamentalmente) sconfiggere gli alieni, dare all'umanità un futuro.
Anche se il gruppo viene minacciato anche nel mondo reale, dai droni, la vera guerra si svolge nel mondo dei sogni, dove gli alieni hanno le loro basi.

Sistema:
I Piloti sono descritti in termini delle loro relazioni con ogni altro personaggio del gruppo (in genere un gruppo è formato da circa 13 ragazzi). Ogni relazione ha un valore di Intimità, di Fiducia, di Stress.
Le relazioni sono fondamentali per la guerra, perché l'ANIMa che il pilota si costruisce è fatto con pezzi che corrispondono a queste relazioni: lo scudo è la mia relazione con mio fratello, il visore la mia relazione con il mio miglior amico e via discorrendo. In questo modo si crea una corrispondenza biunivoca fra ciò che accade alla relazione nel mondo reale e i colpi subiti dall'ANIMa del pilota durante le battaglia nel mondo di sogno: una relazione danneggiata nella lotta risulterà soggetta a forti stress nel mondo reale, e una relazione che nel mondo reale comincia ad avere qualche problema sarà un componente poco affidabile dell'ANIMa nel mondo di sogno.
A questo proposito, è fondamentale la relazione fra il Pilota e la sua Ancora, ossia il personaggio che, nel mondo reale, starà accanto alla vasca di deprivazione durante il viaggio del Pilota, e che leggerà al computer tutti i dati relativi al sogno, comunicandoli al Pilota. La relazione con l'Ancora costituisce il nucleo centrale dell'ANIMa che il Pilota sta guidando.
Per tutti questi motivi, come puoi immaginare, la gente tende a fare buon viso a cattivo gioco, quando incontra un Pilota: metterlo di cattivo umore, avere un litigio, potrebbe voler dire la sua morte nella prossima battaglia; e solo i Piloti possono salvare l'umanità.
Il gioco ha due tipi fondamentali di azioni (scene): le missioni e gli interludi.
Nelle prime, il pilota viaggia nel sogno e la sua ancora (giocata da un altro giocatore, NON dal GM) gli descrive il mondo in cui si muove. Gli altri giocatori, compresi il GM, giocano le creature di incubo e gli alieni che l'Ancora fa entrare in gioco. Se poi, per qualunque motivo, l'Ancora perde il controllo del sogno (in genere perché il pilota è stato danneggiato) questo passa al GM. Ogni missione a uno o più obiettivi, che vanno dall'acquisire informazioni sull'effetto Bliss, all'attaccare la base aliena.
Durante gli interludi si gioca invece nel mondo reale, con l'attenzione primariamente concentrata sullo sviluppo delle relazioni, e secondariamente su tutte le difficoltà che possono nascere in un mondo post-apocalittico in cui il meglio che puoi aspettarti è incontrare un drone alieno mentre stai raccattando l'ultima scatola di fagioli rimasta nell'ultimo supermercato non ancora completamente depredato dalle gang di ragazzini disperati che popolano la città (che per inciso DEVE essere la stessa in cui ti trovi a giocare coi tuoi amici).
Tutti i personaggi del gruppo di resistenza sono divisi fra giocatori e GM, che quindi ne controllano più d'uno. Il GM non può controllare Piloti o Ancore. E' lui, però che controlla la Authority Figure: un umano adulto, che resiste al Bliss un po' misteriosamente, un po' strafacendosi di eccitanti, e che ricopre il ruolo di leader del gruppo.
Il gioco si risolve man mano che i Piloti muoiono o cedono al Bliss: a costoro è sempre garantita però un'ultima azione eroica, il cui scopo usualmente è realizzare una SPERANZA fra quelle che avevano scelto a inizio gioco: dare un futuro alle nuove generazioni, comprendere il Bliss, svegliare gli adulti, quel che è. Solo quando tutti i piloti hanno risolto le loro SPERANZE (e dunque solo quando sono diventati inservibili) la campagna può ritenersi conclusa.

Questo è il succo. Le meccaniche di gioco hanno le loro complessità, che qui ho ridotto (i Piloti hanno dei punteggi anche relativamente a Trauma, Terrore e Bliss), e, da quel che ho capito del provisional glossary, è decisamente fortune in the middle per quanto riguarda le battaglie nel sogno. Si usano dadi Fudge, per cui suppongo che il sistema sia ereditato da lì. Disgraziatamente, non ho idea di cosa sia il Fudge system :). Però le regole le ho capite, eh!  :x

Come dicevo, un po' di Matrix, un po' di Neon Genesis Evangelion, un po' di Signore delle Mosche.

A presto
Giovanni
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Giovanni Gafà »

Moreno Roncucci

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« Risposta #13 il: 2008-03-06 18:00:19 »
Citazione
[cite] Giovanni Gafà:[/cite]
Si usano dadi Fudge, per cui suppongo che il sistema sia ereditato da lì.


No (vedi poi) :wink:

Citazione

Disgraziatamente, non ho idea di cosa sia il Fudge system :)


FUDGE è un gdr molto semplice, tendenzialmente simulativo, che all'epoca in cui fu realizzato (primi anni 90) presentava diverse caratteristiche innovative e notevoli, e fu il primo caso di "design in rete" (fu creato praticamente "in diretta" nei newsroup americani sui gdr). Se vuoi darci un occhiata è scaricabile e usabile liberamente, anche in edizione italiana (i link adesso non me li ricordo ma con google li trovi facilmente).

Però conoscerlo non ti serve a nulla, perchè con la notevole eccezione di FATE, praticamente tutti i gdr indie che usano i dadi Fudge utilizzano proprio SOLO I DADI, e non hanno niente a che vedere con Fudge come sistema...   :wink:
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
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Renato Ramonda

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« Risposta #14 il: 2008-03-06 18:28:36 »
Aggiungo che la diffusione dei dadi Fudge deriva dal loro comportamento "trasparente". Qualunque pool di dadi a somma produce risultati su una curva gaussiana (3d6 come 2d10 come 4dF). I dadi fudge pero' la rendono esplicita: nella maggior parte dei casi si ottiene "zero", cioe' il valore mediano. Gli estremi positivi e negativi si verificano molto meno spesso.

Questo tra l'altro funziona bene con sistemi dove la caratteristica su cui si tira deve avere maggiore rilevanza rispetto al caso.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da renatoram »

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