Autore Topic: Teoria - Forma mentis- il master aldila di se stesso  (Letto 5813 volte)

Teoria - Forma mentis- il master aldila di se stesso
« Risposta #30 il: 2009-08-05 01:54:00 »
Citazione
[cite]Autore: Yaggo[/cite]
Può dunque essere che l'esigenza di cambiare sistema possa non sfiorare i giocatori semplicemente perchè il giocatore chiede al gdr qualcosa di differente da quello che chiede il dm?

Rimanendo nell'ambuito del tradizionale, può dunque darsi che l'essere giocatore o master cambi in noi quello che dal gdr chiediamo, anche in virtù di un design che enfatizza la divisione di ruoli?

Non credo.
Che tu sia giocatore o master chiedi al gdr soltanto il gdr... altrimenti si entra in una contraddizione. I nw sono "solo" gdr coerenti, con un design migliore, ecc..

Il fatto che alcuni siano restii a cambiare è perfettamente normale: significherebbe riconoscere che fino a quel momento si sono solo illusi di fare gdr o che lo hanno fatto con lo strumento peggiore, e questo è difficile da accettare (lo è stato persino per me). Altri, magari non amano proprio il gdr e giocano solo per il gusto di stare assieme, cazzeggiare, per fare un piacere al master, perchè amano i boardgame e ci vedono un po quello, perchè non hanno niente di meglio da fare, perchè in realtà amano il gioco di miniature... insomma motivi ce ne sono tanti.

Citazione
[cite]Autore: mirkolino[/cite]
PS i giochi provati sono stati Aips e The Pool

Forse è quello il problema: prova NCaS, CnV e SS e secondo me non disertano più :-)
Troppo forte lo stacco D&D  --> The pool o AiPS

Se per giocatori "puri" intendi che amano un gioco gamista allora mi associo a Domon.. hai bisogno di Agon! :-)


Ma in generale i giocatori che vengono dal tradizionale hanno soltanto un problema: l'ignoranza. Una volta capito che cosa siano veramente i new wave, il problema è risolto. Il difficile e farli approcciare con lo spirito giusto... perchè se partono mal disposti (come in tutte le cose) è finita prima di cominciare.
Lord Zero - (Domon Number 0)

Teoria - Forma mentis- il master aldila di se stesso
« Risposta #31 il: 2009-08-05 02:54:32 »
non credo sia ignoranza, o maldisposizione, forse il discorso di Domon è corretto, forse sono più gamiste le loro aspettative e un AGON potrebbe interessarli, parlando sempre dei due citati prima.

Per gli altri tre invece The Pool e Aips sono state esperienze esaltanti e mi hanno chiesto di riprovare.

Insomma con AD&D e regola 0 riuscivo a farli giocare tutti (con grande sforzo da parte mia) se debbo passare ad altro rischio la rottura del gruppo.

PS scusate l'OT

Moreno Roncucci

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Teoria - Forma mentis- il master aldila di se stesso
« Risposta #32 il: 2009-08-05 08:43:19 »
Credo che il tuo problema (almeno, a vederlo da qui, senza conoscere i giocatori) sia più sociale che di gioco.  Può capitare che i giocatori abbiano gusti diversi, ma in un gruppo di amici affiatato si conciliano le diverse esigenze, una volta si gioca quello che piace a uno e la volta dopo si gioca quello che piace all'altro.

Dal tuo racconto noto invece che:
1) prima, c'erano a quanto ho capito due giocatori "attivi" (insomma, quelli considerati "bravi") che giocavano e monopolizzavano le decisioni, e gli altri che li seguivano, facendo spesso scena muta. (Abbastanza normale nel giochi "tradizionali", dove il sistema non ti garantisce nulla che non ti conquisti spintonando gli altri).
2) Con AiPS e The Pool, quelli che prima facevano scena muta cambiano atteggiamento, e dici che "si scoprono giocatori". Partecipano, propongono, narrano.
Ora... io mi chiedo... come l'hanno presa gli altri due? Sono stati contenti che anche gli altri partecipavano? Non l'hai detto, ma dal resto della descrizione suppongo di no. Anzi, l'hanno presa MALISSIMO. Tanto da scagliarsi contro questi giochi e tornare a quelli prima (ma questo non significa condannare persone che - in teoria - dovrebbero essere loro amiche, a fare scena muta?)
E, ancora, mi chiedo... non sarà questo il problema? Il perdere una posizione sociale di predominio, del decidere loro che si fa? (sia in gioco - con gli altri che fanno scena muta - sia fuori, con la scelta del gioco da giocare)
3) Mi dici poi che la possibilità di giocare separatamente giochi diversi è stata bocciata per "tenere unito il gruppo". OK. Ma poi, giocando alternativamente giochi coerenti e giochi tradizionali... questi non si fanno vedere quando giochi AiPS? Ma non volevano tenere unito il gruppo? Cos'è per loro "tenere unito il gruppo", un sinonimo di "voi fare quel che vogliamo noi, sennò piantiamo il muso e sabotiamo?"

Sempre premettendo che questa è una cosa che mi figuro dal tuo post, e magari non è così grave (insomma, è solo un ipotesi, lo sai tu se è giusta o no), la mia impressione è che il problema non è il gioco, ma la dominanza sociale nel gruppo. Qualunque cosa che possa mettere in pericolo il loro "status", facendo parlare, e contribuire, anche gli altri, è vista come una minaccia, e attaccata con tutte le più abiette e schifose metodologie passivo-aggressive di ricatto sociale che si usano in questi casi.

Si parla spesso di GM che rifiutano a priori questi giochi per non perdere il loro "status" di "persona al di sopra di Dio" (o di "master bravissimo"), ma è molto comune anche il caso in cui sono alcuni giocatori ad avere tutto servito per i loro gusti e a temere ogni cosa che possa spingere ad un clima sociale più sano.

Queste cose le ho visto veramente spesso, in tanti anni di gdr. La primissima volta addirittura al momento di iniziare a giocare: il ragazzo che ci parlò per la prima volta dell'esistenza dei gdr era un nuovo arrivato nel gruppo, un amico di uno che non era il "capo", e quando propose di farci giocare, ci furono reazioni veramente infantili all'idea che CHI ERA INTERESSATO giocasse a questi giochi "nuovi", e non ai giochi "soliti".

La cosa strana, a ripensarci, è che di fronte a questa primissima reazione infantile passivo aggressiva, la reazione fu durissima. Andare a giocare divenne per la "fronda" motivo di vanto e di orgoglio. Anche dopo attacchi assurdi (tipo fumetti satirici sul gioco fotocopiati e distribuiti in giro, per capirci) non ci fu il minimo cedimento, a costo di rompere il gruppo (e per un po' si ruppe), finchè gli "ex-capi" (che a quel punto avevano perso definitivamente il titolo e il ruolo) non tornarono a Canossa, rifiutandosi comunque sempre anche solo di provare a giocare (tanto non li invitava più nessuno) ma rassegnandosi ad un ruolo diverso e ormai compromesso.

Mentre negli anni successivi, ogni volta che c'era da cambiare gioco (anche prima di passare ai NW, ricordo le difficoltà di smettere con D&D...), questa decisione non ci fu più, e ogni volta le frigne l'ebbero vinta (finchè non mi sono rotto le scatole, e ho fondato un altro gruppo solo con le ragazze). A vederlo adesso, con il senno di poi, è chiarissimo come certi meccanismi "storti" dei gruppi di gdr tradizionale (codipendenza, paura di ogni cambiamento, isolazionismo, gerarchie sociali molto più fisse basate sul gioco, etc.) ci avevano fatto perdere quella capacità di vedere le cose con chiarezza che prima avevamo dimostrato benissimo.

Vabbe', basta con le reminiscenze: il mio consiglio è di valutare bene il comportamento dei membri del gruppo, e cercare di capire chi è veramente un amico, e ci tiene agli altri, e chi è lì solo per farsi solleticare l'ego...
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Teoria - Forma mentis- il master aldila di se stesso
« Risposta #33 il: 2009-08-05 08:58:01 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]
Queste cose le ho visto veramente spesso, in tanti anni di gdr. La primissima volta addirittura al momento di iniziare a giocare: il ragazzo che ci parlò per la prima volta dell'esistenza dei gdr era un nuovo arrivato nel gruppo, un amico di uno che non era il "capo", e quando propose di farci giocare, ci furono reazioni veramente infantili all'idea che CHI ERA INTERESSATO giocasse a questi giochi "nuovi", e non ai giochi "soliti".

La cosa strana, a ripensarci, è che di fronte a questa primissima reazione infantile passivo aggressiva, la reazione fu durissima. Andare a giocare divenne per la "fronda" motivo di vanto e di orgoglio. Anche dopo attacchi assurdi (tipo fumetti satirici sul gioco fotocopiati e distribuiti in giro, per capirci) non ci fu il minimo cedimento, a costo di rompere il gruppo (e per un po' si ruppe), finchè gli "ex-capi" (che a quel punto avevano perso definitivamente il titolo e il ruolo) non tornarono a Canossa, rifiutandosi comunque sempre anche solo di provare a giocare (tanto non li invitava più nessuno) ma rassegnandosi ad un ruolo diverso e ormai compromesso.

Mentre negli anni successivi, ogni volta che c'era da cambiare gioco (anche prima di passare ai NW, ricordo le difficoltà di smettere con D&D...), questa decisione non ci fu più, e ogni volta le frigne l'ebbero vinta (finchè non mi sono rotto le scatole, e ho fondato un altro gruppo solo con le ragazze). A vederlo adesso, con il senno di poi, è chiarissimo come certi meccanismi "storti" dei gruppi di gdr tradizionale (codipendenza, paura di ogni cambiamento, isolazionismo, gerarchie sociali molto più fisse basate sul gioco, etc.) ci avevano fatto perdere quella capacità di vedere le cose con chiarezza che prima avevamo dimostrato benissimo.[/p]

Ti giuro che ho quasi avuto un brivido.
Rinominato "Ermenegildo" vox populi, in seguito al censimento dei Paoli.

Teoria - Forma mentis- il master aldila di se stesso
« Risposta #34 il: 2009-08-05 09:32:30 »
Sigh la tua analisi moreno è terribilmente correttà a mio avviso :(

Uno dei due ragazzi "bravi" ha ammesso anche che se deve "perdere" tempo a giocare a The Pool o simili preferiva restare a casa a giocare a WOW (è un grande giocatore su PC e patito di WOW).

Comunque mo mi leggo Agon e ci riprovo come consiglia il buon Domon ;)

Mattia Bulgarelli

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Teoria - Forma mentis- il master aldila di se stesso
« Risposta #35 il: 2009-08-05 11:42:42 »
Citazione
[cite]Autore: Paolo Davolio[/cite]Ti giuro che ho quasi avuto un brivido.

Io ho avuto esperienze simili: difficoltà a cambiare gioco (anche quand'era parpuzio con parpuzio) con il gruppo "solito" che avevo all'epoca, esperienze nefaste con un gruppo di Vampiri Live parpuziato a morte a partire da un regolamento bacatissimo e pieno di loop (tipo il cugino del GM che entra con un PG forte più dei nostri con 2 mesi di PX "perché è bravo" e critiche a me perché "un Toreador non si gioca mica così, devi metterti elegante", come se gli artisti svaccati in ciabatte non fossero credibili... No, ci vuole il mantellone).

Di questi vi posso anche raccontare, ma c'è anche una serie di episodi DAVVERO spiacevoli che non mi sento di raccontare in pubblico, portate pazienza, è personale. ;_;
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Teoria - Forma mentis- il master aldila di se stesso
« Risposta #36 il: 2009-08-05 15:02:32 »
Citazione
[cite]Autore: mirkolino[/cite][p]Sigh la tua analisi moreno è terribilmente correttà a mio avviso :([/p][p]Uno dei due ragazzi "bravi" ha ammesso anche che se deve "perdere" tempo a giocare a The Pool o simili preferiva restare a casa a giocare a WOW (è un grande giocatore su PC e patito di WOW).[/p][p]Comunque mo mi leggo Agon e ci riprovo come consiglia il buon Domon ;)[/p]

Acc... giocatore di WoW! Comunque non tutte le persone amano fare gdr: magari questi tuoi due amici sono semplicemente disinteressati al gdr. Se ti va male pure con Agon.. non c'è speranza. :(
E se l'analisi di Moreno è giusta.. la vedo ancora più dura.
Lord Zero - (Domon Number 0)

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