Autore Topic: [Actual Play] CnV - HolyRivers - la mia prima VERA città  (Letto 4340 volte)

Simone Micucci

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Ho già fatto da master a due città di Cani, con le quali ho fatto esperienza. La prima città è stata un semi disastro, ma grazie al suo sacrificio ho potuto notevolmente addrizzare il tiro nella seconda, che risultò più soddisfacente.
Questa volta faccio il processo inverso…decido di non creare prima la città, ma chiedo ai miei giocatori di creare loro i personaggi, sui quali poi avrei strutturato la città.
I miei giocatori sono Daniele (che ha fatto da giocatore a tutte le mie precedenti città e che ha giocato insieme a me quando Thomas era il master) e Thomas, che per quanto ne so sta giocando a CnV senza fare il master per la prima volta.

Thomas fa un cane molto attaccato al concetto di famiglia; figlio minore di una famiglia ricca, vede i suoi fratelli continuare le attività, le sue sorelle maritate con buoni partiti…e per lui un nobile destino di cane, già deciso da altri, quindo viene mandato ad imparare da ex-cani e raccomandato dal suo Sovrintendente, visti gli ottimi apporti della famiglia al benessere del ramo. Fratello Derrick, mi dice Thomas, sa che il suo destino è essere un cane, e fa di tutto per esserne degno, ma purtroppo il padre della vita non gli parla, non riesce a vederlo nel creato e il libro della vita sembra solo un insieme di favolette. Fratello Derrick insomma vorrebbe credere, ma proprio non ce la fa; aspetta speranzoso che qualcuno, lassù, si ricordi anche di lui (mentre ascolto il background penso: Bello! Bello! Bello!).

Daniele mi propone una cosa…particolare. Lui è il figlio del profeta della pistola.
Antefatto: quando Thomas era master e io e Daniele giocatori ci trovammo in una città dove si stava diffondendo uno strano culto eretico, che usava una strana variante del Libro della Vita, chiamata Il Libro della Pistola. Questo culto aveva per stregone qualcuno che ribattezzammo il Profeta della Pistola, che predicava il diritto a decidere e comandare del più forte e prepotente…insomma…del più veloce e preciso a sparare.
Daniele mi dice che i nostri Cani, nella sua visione, hanno prelevato il figlio peccaminoso del Profeta della Pistola, istruendolo e riportandolo a Bridal Falls City per essere purificato da idee tanto malsane (sono dubbioso, ma l’idea mi sembra degna di rispetto e molto carina, quindi accetto più che volentieri la proposta di personaggio).

Ecco i personaggi che mi sono stati presentati (Thomas aveva già una mezza scheda pronta, che poi abbiamo corretto con l’apporto di tutti, Daniele invece aveva solo l’idea del personaggio, che è stata sviluppata collettivamente):
Purtroppo non ricordo la scheda iniziale, quindi posto la scheda dopo la conclusione di questa prima città.

Thomas – Fratello Derrick
Caratteristiche: Acutezza 3; Corpo 2;  Cuore 4; Volontà 5

Tratti
Sono un Cane 3d10
Sparare 1d10
Ho lasciato una donna in pericolo 1d4
Ho una lingua biforcuta 2d10
Ho avuto la migliore educazione che i miei genitori potessero permettersi 2d8
Il Signore della Vita mi ignora 1d6
La famiglia è importante 1d6
La fede non fa da scudo 1d6

Relazioni
Mio Fratello Tobia 1d6 (non in questa città)
Il Sovrintendente Petros 1d6 (non in questa città)
Sorella Clea 2d8

Proprietà
Il mio cappotto purissimo 2d6
Il fucile di famiglia 2d8+1d4
Medaglione con Simbolo dell’Albero della Vita 1d6
Casper, il mio cavallo nero 1d6

Conflitto di Iniziazione: “vorrei aver dimostrato al mio istruttore che ho fede”.
Io sgrano gli occhi e cerco di non farmi prendere dal panico. Faccio mente locale e intanto mi viene in mente un conflitto simile che ho già visto fare in un certo PbF =D e inizio a narrare…

L’addestramento è duro per Fratello Derrick. Nonostante le raccomandazioni gli istruttori non sono morbidi con te, ma nonostante tutto ti sono lasciati molti momenti per riflettere e pregare. Durante uno di questi momenti il tuo istruttore ti mette una mano sulla spalla e dice: “mi spiace, fratello Derrick, ma ci è giunta notizia che tua madre sia molto malata…mi chiedevo se non volessi interrompere temporaneamente il tuo addestramento per poterla andare a trovare”;

Thomas sembra non capirmi, così mi spiego meglio: «se decidi di dimostrare la tua fede potrai continuare il tuo addestramento, tanto il Padre della Vita farà sopravvivere tua madre, e comunque potrete rivedervi in paradiso. Se invece non ti importa più di dimostrare la tua fede allora accetterai la proposta del tuo istruttore, e andrai ad abbracciare tua madre per quella che potrebbe essere l’ultima volta».
Thomas mi stupisce e dice “se questa è la posta io lascio direttamente”. Sono allibito e cerco di accertarmi se è un problema, gli chiedo se magari vuole un conflitto di tipo diverso, ma lui mi fa capire che è soddisfatto di come è stato definito il conflitto e sulla posta, semplicemente non vuole vincere un conflitto del genere, quindi scrive sulla sua scheda “La Famiglia è Importante 1d6” e narriamo di Derrick che prepara le sue cose e si appresta a tornare temporaneamente alla sua città…non abbiamo definito se sua madre stia attualmente bene oppure no.

Ed ecco la prima domanda: è normale, accettabile e incentivante che un giocatore rifiuti il conflitto di iniziazione e molli la posta a priori? (mi autorispondo: SI! Non ci sono stati evidenti problemi al tavolo, e sinceramente per me c’è stata una certa soddisfazione…mi sono sentito come se avessi toccato il nucleo del personaggio, ma non posso esserne sicuro).


Daniele – Fratello Isaac West
Caratteristiche: Acutezza 4; Corpo 3;  Cuore 3; Volontà 4

Tratti
I Cani mi hanno accolto 2d6
Mio padre è sempre mio padre 1d6
Riconosco le menzogne al volo 1d8
Questa è la mia fede 2d8
Io ho sempre ragione 1d10
Pistolero 2d10
Non do nell’occhio 1d4
Ho il segno della mia fede 1d6

Relazioni
Peccato [Violenza] – 1d8 (inizialmente era 2d8, ma è stato scalato a 1d8 come “Fallout di Riflessione” al termine della città)
Fratello Ebenezer 1d4 (uno dei cani che lo hanno “salvato”)
Fratello Derrick 1d6 (il personaggio di Thomas)
3d10 Fratello Nathaniel (aumentato in seguito a fallout di esperienza)
1d4 Sorella Clea
3d10 Fratello Cornelius (aumentato in seguito a fallout di esperienza)

Proprietà
Il cappotto che mi hanno donato al tempio 2d6
Il Libro della Pistola 2d6
La pistola di mio padre 2d8+1d4
Cavallo 1d6
Urna di terra consacrata 1d8

Il suo conflitto di iniziazione è “Spero di aver fatto ammettere al mio istruttore che la fede di mio padre non è sbagliata”.
Ora questo conflitto mi ha dato dei grattacapi. Un istruttore di futuri cani può davvero ammettere che altre fedi possono non sbagliare? Cerco di sondare la proposta e dico che il libro della pistola stabilisce che la ragione va al più forte e che la violenza risolve i problemi.

Narro quindi del suo istruttore, un ex cane duro e freddo, che è stato temprato da scelte difficili. Fa una breve anteprima dicendo “ho letto a fondo il libro di tuo padre…l’eretico crede che la violenza possa davvero determinare chi ha ragione e chi ha torto…” detto questo estrae la pistola e spara un colpo alla testa di fratello Isaac, portando avanti i miei due dadi più alti (un 19). Fratello Isaac accusa il colpo con 7dadi, dopodichè estrae la pistola e spara al suo istruttore, ferendolo al volto (accuso con tre dadi). Con i dadi che ho non ha senso continuare il conflitto, così narro dell’istruttore che butta la pistola al suolo e con la voce piena di rammarico ammette “si, la violenza risolve i problemi Isaac. Spero che tu faccia le scelte giuste lungo la tua strada”. Detto questo Isaac sviene dal dolore e viene curato per giorni e giorni. Decidiamo con il giocatore che il suo personaggio ha una vistosa cicatrice in faccia e lui segna (di sua iniziativa) il risultato del conflitto così formulato “Ho il segno della mia fede 1d6”.

Questo conflitto di iniziazione mi sa anomalo, e sinceramente credo di aver sbagliato qualcosa, ma non riesco ad individuare cosa e come avrei potuto fare altrimenti. Qualche proposta/idea?

Quindi, con un cane ateo e un cane eretico che affrontano la prima città, io mi trovo a co-narrarne le gesta per la terza volta.
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Simone Micucci

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[Actual Play] CnV - HolyRivers - la mia prima VERA città
« Risposta #1 il: 2009-08-05 18:01:09 »
Questa è la città strutturata su di loro:

Backstory
Città: Holy River City
Holy River è una gran bella città. La zona intorno è fertile, ci sono diversi boschi e svariati campi coltivati. Sul fiume che attraversa il lungo la grossa città si ergono alcuni solidi ponti frutto di architettura studiata e di mani istruite, lo stesso dicasi per svariati edifici. Il campanile principale è bello e robusto, mentre quello più vecchio ha intorno un’impalcatura indice di lavori in corso, ma comunque in via di conclusione (o da poco terminati).
Tutto questo è merito della famiglia Parson, una famiglia particolarmente ricca e abbastanza numerosa, che ha contribuito a fornire braccia forti, menti dotte e fondi economici alla città. Grazie al talento per la gestione delle risorse del capofamiglia, Archibald Parson, anche altre famiglie hanno lavoro e prosperità, come i Bertol, che fungono spesso da braccianti fidati.

Ovviamente ci sono problemi…e i problemi nascono da una storia d’amore non voluta.
La bella e gentile figlia dei Bertol, Clea, è una giudiziosa fanciulla in età da fidanzato, già invischiata in una stupendamente platonica e virtuosa relazione amorosa con Cornelius Cotton, ultimo bracciante dei Bertol, proveniente da una famiglia povera ma onesta (su Cornelius mi diverto a ricamare un po’…decido che è stato adottato piccolissimo, ne è addirittura ignaro, dopo che una tragedia della sua famiglia legata ad un padre poco di buono lo lascia orfano. Eredita dal padre un carattere tutt’altro che tranquillo, ma è stato allevato nella fede da una famiglia onesta e devota, quindi riesce a controllarsi, anche se spesso non viene visto di buon’occhio).
   
Alla bella Clea purtroppo è interessato anche Nathaniel Parson, viziato e orgoglioso erede della famiglia prosperosa. Il padre di Clea (Fratello Cyrus Bertol) ha già combinato il matrimonio con il ricco Nathaniel, contento di stringere ancora più solidamente il rapporto che ha con i Parson.

Purtroppo per fare una coppia bisogna essere in due e Clea davvero è poco propensa. Nathaniel, viziato e non abituato ai “no”, davanti all’ennesimo rifiuto perde le staffe e il controllo delle sue azioni, stuprando la poverina, che non ha il coraggio di rivelare a nessuno la violenza subita.
Nathaniel capisce subito di aver fatto una sciocchezza, lo rivela a suo padre Archibald, che corrompendo il sovrintendente riesce ad organizzare un matrimonio rapido e “legittimo”. Il sovrintendente accetta, spaventato all’idea che i Parson possano perdere rispetto e credibilità in città, cosa che sicuramente andrebbe a minare la prosperità e il benessere della comunità. Il sovrintendente si occupa anche di parlare a Clea, sconvolta dalla violenza (e da una relativa gravidanza, scopriranno poi…), cercando di convincerla che tutto sia a posto e che quella di Nathaniel non sia stata violenza, ma un “atto di amore ispirato dal padre della vita” (mentre penso ad una manipolazione del genere, anche se particolarmente “infantile”, provo io stesso un senso di ribrezzo).

Passano circa tre mesi, il povero Cornelius viene allontanato prima a parole, poi in malo modo da Cyrus, che lo licenzia e gli dice senza mezzi termini che non vuole più vederlo ronzare intorno a Clea, che è in qualche modo più spenta e triste di un tempo. Clea rivela a Cornelius della violenza, ma Cyrus li scopre e spara una fucilata a Cornelius, mettendolo in fuga e colpendolo di striscio. Cornelius è furioso, vede i suoi diritti e quelli di Clea calpestati e decide che se non c’è giustizia e solo colpa della sua accondiscendenza. Solo agendo con forza per salvare lui e Clea il Padre della Vita sarà soddisfatto. Fa un agguato a Cyrus, lo colpisce con una pietra e lo porta lontano dalla città, per ucciderlo in nome della giustizia (nessuno lo scoprirà mai, tranne i Cani, che non lo riveleranno a nessuno). Sarà solo il primo, pensa Cornelius. Altri ancora dovranno essere donati al Padre della Vita, che esige il sangue degli ingiusti perché la giustizia sia meritata.



Holy Rivers City
Orgoglio – Fratello Cyrus Bertol impone a sua figlia Clea di accettare la corte di Nathaniel Parson
Ingiustizia – Clea e Cornelius sono costretti a vedersi di nascosto
Peccato – Nathaniel violenta Clea (sottolineo che il peccato per me non è il sesso fuori dal matrimonio, ma la violenza di Nathaniel su Clea)
Attacchi Demoniaci – svariate donne in età da marito soffrono di dolori terribili e febbri alte durante il periodo del ciclo.

Orgoglio – il sovrintendente, profumatamente pagato dai Parson, acconsente a sposare Nathaniel e Clea, convincendo lei che sia un bene.
Ingiustizia – Cornelius perde il lavoro e viene allontanato; Clea soffre e si sente colpevole
Peccato: Cyrus spara e ferisce Cornelius dopo averlo visto parlare di nascosto a sua figlia
Attacchi Demoniaci – Clea è sempre più distante e smarrita, si affida a chiunque la guidi, ma continua a soffrire per la situazione di Cornelius
Culto Corrotto: Cornelius riformula la sua fede in “Il Padre della Vita vuole che ci si faccia giustizia da soli”
Falso Sacerdozio: Cornelius è sostenuto dalla sua famiglia adottiva
Odio e Omicidio: Cornelius offre fratello Cyrus (padre di Clea) al Padre della Vita, convinto che il sacrificio degli ingiusti dia sollievo agli oppressi

Cosa vogliono i PnG dai cani?
Il Sovrintendente vuole che non si scopra della sua corruzione (della quale si è pentito) né dello stupro (che secondo lui toglierebbe credibilità ai Parson e prosperità alla città), vuole che la città non debba perdere il sostegno economico dei Parson.
Nathaniel Parson vuole che i cani benedicano il suo matrimonio.
Clea vuole che Cornelius sia perdonato, una volta riacquisito il senno vorrebbe restare con Cornelius.
Cornelius vuole che i cani consacrino il suo diritto a farsi giustizia, o al limite che facciano giustizia per lui.
I Demoni vogliono che le relazioni siano dominate dalla forza o dal mero conseguimento di un profitto personale.


La procedura di creazione della città è stata molto naturale nella concezione di base. Volevo drammi familiari che influenzassero il benessere della comunità, volevo dei soprusi che soffocassero gli innocenti, che solo nella violenza potevano trovare una via d’uscita. È stato bello associare i peccati ai peccatori, lavorare di cesello per far si che le motivazioni e le azioni dei png principali risultassero plausibili, comprensibili e giustificate (nel bene e nel male). Ho provato pena per Clea, e avrei voluto dirle che tutto sarebbe andato a posto, ho provato empatia per Cornelius e disgusto per il Sovrintendente e Nathaniel. Penso che queste mie sensazioni siano trapelate, ma non posso garantire.

Più avanti scriverò come è stata giocata, anche perché ho qualche domanda....
« Ultima modifica: 2009-08-05 21:16:31 da -Spiegel- »
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Niccolò

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« Risposta #2 il: 2009-08-05 18:07:45 »
sul conflitto d'iniziazione, secondo me è sbagliato. di brutto.
avrebbe dovuto giocare il suo personaggio, (come preferiva: voleva tornare a casa? giocava un personaggio che voleva tornare a casa) e tu invece gli avresti messo dei dubbi. la posta in gioco è "dimostrare che sei fedele", non "salvare la mamma". posso capire se il tuo rpimo rilancio fosse stato un rilancio imparabile tipo "se non torni a casa, tua mamma muore", ma non mi pare fosse il caso...

Mattia Bulgarelli

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[Actual Play] CnV - HolyRivers - la mia prima VERA città
« Risposta #3 il: 2009-08-05 18:46:31 »
Citazione
[cite]Autore: -Spiegel-[/cite]Ed ecco la prima domanda:è normale, accettabile e incentivante che un giocatore rifiuti il conflitto di iniziazione e molli la posta a priori?(mi autorispondo: SI! Non ci sono stati evidenti problemi al tavolo, e sinceramente per me c’è stata una certa soddisfazione


Mhhh... Più che altro non vedo dove sia "il conflitto", se è ok mollare a subito. ?__?

Citazione
[cite]Autore: -Spiegel-[/cite]Il suo conflitto di iniziazione è “Spero di aver fatto ammettere al mio istruttore che la fede di mio padre non è sbagliata”.
Ora questo conflitto mi ha dato dei grattacapi.Un istruttore di futuri cani può davvero ammettere che altre fedi possono non sbagliare?


Per me è valido.
L'istruttore lo può sempre "ammettere", ma nel loro animo sia il PnG che il PG sanno (mi pare evidente!) che l'ha detto per salvarsi la pelle.
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Marco Costantini

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« Risposta #4 il: 2009-08-05 18:46:59 »
Alcuni appunti:
generalmente, la prima volta fai la città anche prima che i giocatori abbiano fatto i pg. La prima città è un po' un allenamento non solo sul gioco, ma anche sui temi. Il GM butta delle tematiche sulla città e vede come reagiscono i giocatori in base ai pg che hanno creato.
Per Daniele: non so quanto sia utile tutto questo BG per il suo personaggio. Oddio, per ora mi pare che ci possa stare, ma non vorrei (e da GM eviterei) che la storia si appiattisse sull'esplorazione di questa religione (con trame e sottotrame legate a lei).
Per Thomas: evita come la peste che i giocatori si facciano la scheda prima; anche se poi collaborano per aggiungere, la creazione dei pg ha bisogno di essere un momento particolare che avviene "qui ed in questo momento".

Sui conflitti di iniziazione:
il problema del primo è che è molto poco conflittuale. Tu stesso dici al giocatore che può andare tranquillamente dalla madre e poi riprendere l'addestramento senza problemi. Mi pare ovvio che il giocatore abbia accettato subito la cosa. Forse è che la posta che ti ha chiesto è un po' troppo fumosa: "che significa dimostrare la fede? In che modo la vuole dimostrare?". Queste sono le domande che avresti dovuto rivolgere al giocatore e a seconda delle risposte avresti dovuto fare il conflitto di iniziazione.
Il secondo va più o meno bene, anzi, m'è piaciuto il primo rilancio che hai fatto, andando subito a sparare. L'unica cosa che mi viene in mente è che sembra comunque un conflitto per "convincere". L'istruttore può si dire che la fede del padre è giusta, se il pg lo costringe. Ma ovviamente non è detto che lo pensi realmente, ed un istante dopo può dire il contrario senza alcun problema.

Edit: crossato con Korin
« Ultima modifica: 2009-08-05 18:49:34 da Marco Costantini »
Escalo a Fisico: ti abbraccio.

Dr. Zero

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« Risposta #5 il: 2009-08-05 18:57:56 »
Premesso che Thomas sono io, faccio alcune precisazioni.

Il pg l'ho fatto prima perchè me lo aveva chiesto Simone per potersi fare un'idea sulla città. Tanto è vero che  l'idea è rimasta quella iniziale, un pg che diventa cane perchè viene raccomandato, un pg che non sa neanche se il signore della vita esiste, ma che per questo vuole fare qualunque cosa per dimostrare che lui è un fedele e un cane degno, la scheda si poi modificata parecchio...

Sul conflitto iniziale mio medesimo: ripensandoci adesso ha ragione chi dice che l'errrore è stato nel non definire la cosa. Semplicemente per il mio pg era accettabile andare a vedere la madre morente sospendendo l'addestramento.
In ogni caso il tratto che ho preso è stato "la fede non mi fa da scudo" e non"la famiglia è importante" che infatti avevo già

Aspetto che simone metta il resto per fare qualche mio commento più approfondito.

Mauro

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« Risposta #6 il: 2009-08-05 19:14:53 »
Citazione
[cite]Autore: -Spiegel-[/cite][p]Conflitto di Iniziazione: “vorrei aver dimostrato al mio istruttore che ho fede”.
Io sgrano gli occhi e cerco di non farmi prendere dal panico. Faccio mente locale e intanto mi viene in mente un conflitto simile che ho già visto fare in un certo PbF =D e inizio a narrare…[/p][p]L’addestramento è duro per Fratello Derrick. Nonostante le raccomandazioni gli istruttori non sono morbidi con te, ma nonostante tutto ti sono lasciati molti momenti per riflettere e pregare. Durante uno di questi momenti il tuo istruttore ti mette una mano sulla spalla e dice: “mi spiace, fratello Derrick, ma ci è giunta notizia che tua madre sia molto malata…mi chiedevo se non volessi interrompere temporaneamente il tuo addestramento per poterla andare a trovare”;[/p][p]Thomas sembra non capirmi, così mi spiego meglio: «se decidi di dimostrare la tua fede potrai continuare il tuo addestramento, tanto il Padre della Vita farà sopravvivere tua madre, e comunque potrete rivedervi in paradiso. Se invece non ti importa più di dimostrare la tua fede allora accetterai la proposta del tuo istruttore, e andrai ad abbracciare tua madre per quella che potrebbe essere l’ultima volta»[/p]

Tanto per cambiare, rimando al PBF per un esempio :P

Simone Micucci

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« Risposta #7 il: 2009-08-05 19:28:46 »
Citazione
[cite]Autore: Marco Costantini[/cite]

...Per Daniele: non so quanto sia utile tutto questo BG per il suo personaggio. Oddio, per ora mi pare che ci possa stare, ma non vorrei (e da GM eviterei) che la storia si appiattisse sull'esplorazione di questa religione (con trame e sottotrame legate a lei).


veramente il background del pg di Daniele è breve quanto quello del pg di Thomas, se non di meno. Semplicemente si è ricollegato ad un'altra giocata che avevamo fatto tutti e tre insieme. Non credo che lo avrei accettato se una persona che non conosco, ad un tavolo di sconosciuti, mi avesse chiesto di giocare un cane pseudoeretico (è un pò come il discorso del Cane Non-Cane di Claudia). Non credo davvero che ci sarà un'esplorazione della religione eretica, se non dal punto di vista morale "è giustificabile essere violenti?"... un pò come è successo in questa città (e sto per postare l'AP).

Citazione
Per Thomas: evita come la peste che i giocatori si facciano la scheda prima; anche se poi collaborano per aggiungere, la creazione dei pg ha bisogno di essere un momento particolare che avviene "qui ed in questo momento".

ha già risposto Thomas, spiegando che ero io che avevo chiesto loro quantomeno un abbozzo del loro personaggio in modo da iniziare a pensare alla città. Infatti poi i personaggi sono stati ritoccati e rifiniti collettivamente al tavolo... detto questo la cosa è nata per una sorta di mia precauzione, per avere un pò di tempo in più per fare la città.

Citazione

Sui conflitti di iniziazione:
il problema del primo è che è molto poco conflittuale. Tu stesso dici al giocatore che può andare tranquillamente dalla madre e poi riprendere l'addestramento senza problemi. Mi pare ovvio che il giocatore abbia accettato subito la cosa. Forse è che la posta che ti ha chiesto è un po' troppo fumosa: "che significa dimostrare la fede? In che modo la vuole dimostrare?". Queste sono le domande che avresti dovuto rivolgere al giocatore e a seconda delle risposte avresti dovuto fare il conflitto di iniziazione.


Si, probabilmemte avremmo dovuto parlarne meglio. Infatti quando io ho creato la scena ho dovuto spiegare a Thomas cosa intendevo, perché interrompere l'addestramento significava dimostrare di non avere fede...già quello poteva essere un chiaro segnale del fatto che qualcosa non era avvenuto correttamente.

Citazione

Il secondo va più o meno bene, anzi, m'è piaciuto il primo rilancio che hai fatto, andando subito a sparare. L'unica cosa che mi viene in mente è che sembra comunque un conflitto per "convincere". L'istruttore può si dire che la fede del padre è giusta, se il pg lo costringe. Ma ovviamente non è detto che lo pensi realmente, ed un istante dopo può dire il contrario senza alcun problema.

Infatti Daniele non voleva che l'eresia fosse accettata, voleva che l'istruttore ne ammettesse la validità, ed è quello che è avvenuto: vedendo che Isaac nonostante gli venisse mossa una violenza immotivata (sparargli addosso per convincerlo) reagiva allo stesso modo ha capito che non sarebbe riuscito a fargli cambiare idea, ed ha ammesso che la violenza può servire (augurandogli buona fortuna a modo suo^^).

Mi scuso con Thomas per aver sbagliato ad annotare il risultato del conflitto, purtroppo avevo solo le schede finali ed alcune cose mi si sono sovrascritte nella memoria. ^^

per Mauro: eh si...era ispirato esattamente a quello, ma evidentemente i risultati sono stati un pò diversi. Spero di non aver violato alcun copyright ^_^
Simone Micucci - GcG Global Fac - Fan Mail: 70 - Pacche sulla Spalla: 1. "Difficile avere nemici con Caldo+3"

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« Risposta #8 il: 2009-08-05 19:41:12 »
Giocando la Città
Descrivo le verdi vallate fertili in cui stanno cavalcando, e poco prima della città (circa 4 o 5 km prima) dico:
“ok ragazzi, i vostri personaggi non l’hanno ancora notato, ma nel fitto della boscaglia è stato nascosto un cadavere…vi interesserebbe trovarlo ora o volete tirare avanti?”
Quasi all’istante ci si accorda sul non trovarlo, lasciando l’eventualità a quando sarà il momento adatto. (PS: so che questo modo di operare è suggerito nel manuale e sinceramente adoro giocare a carte scoperte, ma mi sa sempre un po’ strano rivelare dettagli ai giocatori e non ai personaggi...succede anche ad altri?).
I cani arrivano in città proprio nel mentre di una funzione. Descrivo brevemente la bella città mentre la attraversano, e durante la funzione faccio cadere gli occhi di Fratello Derrick su alcuni dei membri più illustri della città, nella fattispecie sul capofamiglia Archibald Parson e sulla giovane coppietta che sembra felice “solo in apparenza”, con lo sguardo di lei che è assente e il ventre che mostra i segni di una leggera gravidanza. Thomas sorride mentre immagina già quale peccato io abbia in serbo per loro. Daniele, mentre dico che alcuni di questi fratelli hanno abiti finemente decorati, fa pronunciare al suo personaggio qualcosa a proposito di “questa è feccia riccastra, come quelli della tua famiglia” e Thomas non tarda a far reagire fratello Derrick, che impone a fratello Isaac di ritirare quella “bestemmia” sulla sua famiglia. Si apre così il primo conflitto, che viene vinto da Derrick quasi all’istante.

Daniele studia attentamente i suoi dadi, i tratti giocabili (“Io ho sempre ragione” ad esempio), ma entro breve si rende conto di non avere davvero motivazione di continuare (forse anche influenzato da me, che mi dico essere palesemente dalla parte di fratello Derrick) quindi molla la posta “Fratello Isaac si scusa per aver insultato la famiglia di fratello Derrick”.

Vorrei far notare che i giocatori non hanno un particolare astio tra di loro e che il conflitto è avvenuto in una situazione di calma, tanto tra i giocatori quanto tra i personaggi, che si sono tenuti esclusivamente sul livello verbale. Daniele tende spesso a dare connotazioni irriverenti ai suoi personaggi (e a volte anche lui è così), mentre Thomas tende a farli in qualche modo semicomici (e questo personaggio differisce completamente dagli altri che gli ho visto creare in altri giochi, soprattutto d&d o roba whitewolf).

Al termine della funzione c’è la scena di bambini curiosi e persone sorridenti, con il sovrintendente che saluta con tutti i riguardi i due cani appena giunti. Faccio notare immediatamente un invadente e poco rispettoso fratello Nathaniel, che interrompe la discussione del sovrintendente per salutare festosamente i cani e con fare sorridente parla del suo stupendo matrimonio e di come vorrebbe vederlo benedetto da loro (sua moglie ha lo sguardo basso ed è costantemente una spanna dietro di lui, umile, rispettosa…assente).
Daniele ci tiene a precisare che Isaac non presta la minima attenzione all’intruso e continua a parlare al sovrintendente (che dimostra rispetto per il ragazzo).
Thomas invece fa le veci di Derrick mentre congeda con garbo il ragazzo Nathaniel, dicendogli che all’indomani, con calma, avrebbero benedetto la loro sacra unione.

Per la notte sono ospitati dal sovrintendente, che gli parla un po’ della città (ovviamente non ci sono problemi, dice lui, ma la voce è un po’ preoccupata e appare poco convincente…) mentre le sue mogli preparano cena e tengono a bada i ragazzi più piccoli. Il sovrintendente confida ai cani che la sua terza moglie è molto malata (la malattia che colpisce durante le lune) e chiede ai cani se vogliono pregare per lei, poiché ottimi medici venuti da fuori non hanno saputo dare spiegazioni.
Thomas e Daniele all’inizio sembrano fare un po’ di resistenza, ma entro breve si decidono a dare un’occhiata. Sorella Margareth ha il ventre caldo al tocco, ha una febbre violentissima, delira di strane figure che vogliono prenderla (avverto che si tratta di colore quando vedo che fanno troppe domande in merito alle figure)…loro decidono di fare un conflitto per guarire Margareth.

Lanciamo i dadi (per ora l’influenza demoniaca percepita è solo a livello degli attacchi demoniaci, li avverto io, quindi aggiungo 2d10 ai 4d6 del conflitto) e vedo subito che ho spazio per un unico rilancio significativo.
Parte Daniele che mi descrive Isaac intento ad imporre le mani sul ventre di Margareth, avanzando due dadi che mi costringono ad accusare il colpo.

Accuso “Margareth sembra calmarsi…il volto si rilassa un po’ e il calore malsano si placa…”

Poi rilancio portando avanti un 18 “…ma uno spasmo la coglie all’improvviso, il dolore che prova è tale che voi soffrite nel vedere il suo volto contratto, mentre il ventre arriva quasi al punto di pulsarle…diventerà sterile”

Thomas sgrana gli occhi mentre guarda Daniele, preoccupato perché non vuole che la donna subisca conseguenze eccessive (lo ammetto, ero soddisfatto di un rilancio tanto velenoso…mi chiedo…è valido fare un rilancio del genere, incentrato su una conoscenza futura? O è giustificabile facendo intuire ai cani quali saranno le conseguenze?). Fatto sta che, complice madama fortuna, Daniele riesce a parare il rilancio e Thomas aggiunge per dare alla malattia il colpo di grazia.
Prima di svenire per la fatica Margareth dirà loro che diverse altre ragazze soffrono, e che succede da circa tre mesi (e sorrido dentro di me mentre li vedo collegare immediatamente la ragazza incinta con il malore delle sue coetanee). Dal sovrintendente avranno altre informazioni (sono ovviamente interessati alla situazione di Clea, ma il sovrintendente non parla certo di violenze o altro…si limita a dire che da qualche giorno il padre è scomparso e che la poverina ne è provata).

È da notare come, all’inizio della seconda sessione (la città è stata divisa in due sessioni di circa tre ore e mezza l’una, conflitti di iniziazione inclusi) Thomas mi abbia confessato di non ricordare perché era tanto preoccupato della possibilità sterilità di Margareth, “in fondo al mio personaggio interessava davvero?”. Io gli faccio notare quanto il suo personaggio tenga alla famiglia e che una moglie sterile sicuramente non era il simbolo di una famiglia felice, senza contare che avrebbe rovinato la vita di una ragazza per guarirla da una malattia che “forse” sarebbe passata (e calzo la voce sul forse). Thomas sembra ricordare, non toccheremo più il discorso.

Sottolineo che mentre andiamo avanti con i conflitti (ma anche fuori da questi) io non sono “formale”. Spesso mi alzo per riempire il bicchiere e sgranocchio qualcosa. Di tanto in tanto una battuta (mai fuori dalla situazione di gioco, ma sempre inerente a quello che accade nella fiction) ci fa scoppiare a ridere, ma l’atmosfera si ristabilisce subito senza bisogno di richiamare l’attenzione (che soddisfazione! Non accadeva mai con CoC, con D&D e con altra roba, dove le distrazioni duravano anche una decina di minuti, spesso non erano inerenti e bisognava costantemente chiedere di ricominciare…forse era colpa anche del fatto che c’erano 5 png e non 2, ma tant’è che la sensazione è notevolmente diversa)
...
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« Risposta #9 il: 2009-08-05 20:00:52 »
...
La mattina successiva decidono di andare a cercare il padre di Clea, per poi passare dai Parson, che attendono per pranzo anche il sovrintendente, visto che stanno offrendo a tutti i lavoratori che hanno contribuito alla ristrutturazione del vecchio campanile.
Descrivo senza dilungarmi troppo di come trovano il cadavere di fratello Cyrus, semidivorato da animali selvatici, ma perfettamente riconoscibile (e si riconosce anche come è stato ucciso). Decidono quindi di andare a parlare con il sovrintendente, ma senza far sapere nulla a Clea, almeno per ora.
I cani arrivano durante la preparazione, il vecchio Archibald li guarda serio e austero, ma Nathaniel gli trotta incontro tenendo la mano della sua mogliettina (costantemente una spanna dietro di lui).
Loro vogliono parlarci separatamente e sono costretti ad un conflitto, visto che Nathaniel non vuole assolutamente che si parli con la moglie in sua assenza (e vorrei ben dire, con quel che ha fatto).
È ben istruito e cita il libro della vita, parlando di doveri coniugali, solidità del matrimonio, assenza di segreti tra coniugi ecc ecc. Isaac si impunta e in seguito ad una azione di forza (separare direttamente le mani dei due) Clea scoppia in un pianto inspiegabile e scappa verso il bosco, seguita da Derrick.
Ci giochiamo prima la scena di loro, con Clea che si rifiuta di parlare in qualsiasi modo di Nathaniel e Cornelius (e si intuisce chiaramente il suo stato confusionale, causato in parte dall’intervento del sovrintendente). Thomas è convinto che il figlio sia di Cornelius, e io mi godo il cambiamento di espressione di entrambi i giocatori quando Clea in lacrime confessa la verità.

(Da notare…credo di iniziare a capire quando fare conflitti significativi: Clea appena terminato il conflitto “non parlerà di Cornelius e Nathaniel” ne apre uno successivo con posta “fratello Derrick promette di non fare del male a Cornelius”…dopo un paio rilanci mi rendo conto che non ho abbastanza argomentazioni per fare rilanci significativi, quindi lascio la posta direttamente...infondo quella poverina moriva dalla voglia di sfogarsi con qualcuno).

Lascio che Daniele scopra della violenza tramite il conflitto di Thomas (adoro il metagame! =D ).
Mentre con il personaggio di Thomas calzo la mano sull’aspetto “familiare” del problema con il personaggio di Daniele mi dedico a questioni più cruente. Quando lui approfondisce e fa domande a Nathaniel riguardo la scomparsa di Cyrus questi gli dice chiaramente dei suoi dubbi su Cornelius. Questi dubbi sono effettivamente molto diffusi in città, in quanto l’infanzia di Cornelius desta svariate preoccupazioni. Nathaniel invoca spesso una soluzione di forza, accusando i cani di essere troppo indulgenti con farabutti come Cornelius. Daniele non sembra mai toccato dalla questione (a differenza di Thomas, che sembrava in qualche modo “sentire” alcuni miei rilanci bastardi), ma devo ammettere che in questa città non ha mai (MAI) usato violenza di qualche tipo. Mi aspettavo sparasse, invece mantiene i conflitti su un verbale/fisico, senza neanche arrivare a lotta (da qui la sua decisione, per me davvero inattesa, di ridurre la relazione con “Violenza” come conseguenza del fallout di riflessione).

Ci sono un paio di conflitti per impedire a Nathaniel di raggiungere Clea, ma ormai la frittata è fatta, e quando questi raggiunge la moglie fratello Derrick gli si pone davanti, facendogli capire che ha scoperto tutto (“non benediremo la vostra unione….diciamo che il matrimonio va consumato dopo la cerimonia…” il tratto Lingua Biforcuta si addice a Thomas ^_^).
Pensano se sia il caso di rendere la cosa pubblica, ma si rendono conto che in molti già sanno (una parte della famiglia e il sovrintendente, quanto meno). Optano quindi per lasciare andare Nathaniel e Clea, facendoli tornare alla magione dei Parson, per andare finalmente a fare due chiacchiere con Cornelius…che trovano a caccia nel bosco.
I membri della sua famiglia (la sua famiglia adottiva) non se la passano molto bene; non sono mai stati benestanti e dopo che Cornelius  è stato licenziato sicuramente lo sono di meno. Provano molta compassione per il figlio e sentono lo stesso bisogno di riscatto che sente lui.

Non hanno difficoltà a dire ai cani che troveranno Cornelius a caccia nel bosco ed è la che si confrontano.
Cornelius si sta preparando per fare giustizia, ammettendo candidamente che ha intenzione di uccidere Nathaniel, suo padre e il sovrintendente, come ha fatto con Cyrus.
Per me Cornelius è l’altra faccia del personaggio di Daniele, è il simbolo stesso del suo credo “le cose si risolvono con la violenza”, ma rappresenta notevoli elementi di appiglio anche per il personaggio di Thomas, che sicuramente avrà immaginato quanti casi come questo possa aver generato la sua famiglia, nonostante le migliori intenzioni.

La posta è “Cornelius non prende iniziative violente per i prossimi tre giorni”… dopo pochi rilanci Thomas molla la posta (un po’ per sfortuna con i dadi, un po’ credo anche per empatia verso il personaggio)…Daniele tiene un pò più a lungo, ma di fronte ad un rilancio come “Verrai anche tu, vero fratello Isaac? Anche tu mi aiuterai a fare giustizia come dettatomi da nostro signore!!” si rende conto di non poter parare e molla la posta (per la prima volta sono riuscito a fare un rilancio che lui reputasse sconveniente da accusare…o almeno è per questo che credo abbia mollato la posta (sarebbe una gran bella soddisfazione).

Termina la scena con Isaac che si zittisce e distoglie lo sguardo, mentre Cornelius si allontana verso la città, dando ai cani le spalle…

È tardi e decidiamo di chiudere la prima metà della giocata.
Ho adorato il commento di Thomas “se non volesse uccidere tutti sarei dalla parte di Cornelius….e devo ammettere che anche se li ammazzasse un po’ gli darei ragione…”. Musica per le mie orecchie.

Riprendiamo quattro giorni dopo. Non abbiamo difficoltà a ricordare la storia, se non altro nei suoi dettagli fondamentali, ma la partenza è un pò stentata per un dettaglio:
C'è un piccolo malinteso iniziale su come sono avvenuti davvero gli ultimi eventi. Nella volta precedente io avevo descritto Cornelius mentre cacciava un cervo (poco prima dell'arrivo dei Cani), cercando qualcosa per la sua famiglia prima di andare a fare "giustizia", ma in seguito al conflitto (e alla scoperta che avevano lasciato Nathaniel umiliato insieme a Clea...con possibilità di ritorsione) ho pensato fosse sensato che Cornelius se ne fregasse di cervi e pranzi e si dirigesse il più in fretta possibile dai Parson. Eppure non so perché ho avuto difficoltà a comunicarlo. Thomas pensava che Cornelius se ne fosse andato tranquillo col cervo in spalla (cosa che poi ho smentito pienamente), ma la partenza della seconda giocata è stata leggermente stentata...cosa che comunque si è sistemata in fretta con un piccolo chiarimento.
Cornelius ha un leggero vantaggio su di loro, che si dirigono verso la città insieme al suo padre adottivo, ma per quando arrivano ai confini della magione dei Parson sentono uno sparo (ora che ci penso, forse, la mia difficoltà precedente nel descrivere le azioni di Cornelius ad inizio giocata è derivata proprio da questa scena alla quale credo di aver "puntato", ultimi residui di parpuziosità nel mio animo). Nel cortile della magione, interrompendo il pranzo, Cornelius ha trascinato il capofamiglia Parson e gli ha sparato alla testa, e ora sta puntando la pistola contro Nathaniel, inginocchiata sotto di lui che supplica pietà.

Daniele dichiara che il suo personaggio sta in disparte, mentre Thomas cerca il sovrintendente tra i pochi presenti rimasti, e lo trova. Mentre Cornelius ringhia qualche parola a Nathaniel (e Clea è in shock ben lontana da loro) Fratello Derrick (Thomas) prende il sovrintendente a forza e lo trascina vicino a Cornelius, che si dichiara felice di avere i cani dalla sua parte, detto questo decide finalmente di giustiziarli, ma i cani non sono d’accordo.

Il conflitto sulla vita inizia in fisico, con Cornelius che punta la pistola, ma Derrick gli si posiziona davanti e con il suo fucile punta su Clea e bluffando gli intima di abbassare l’arma. Cornelius esclama che la vita di quel verme di Nathaniel non vale la vita di Clea, ne tantomeno la sua morte, quindi abbassa la posta per dichiarare un conflitto successivo: “i cani saranno dalla sua parte e puniranno Nathaniel severamente” questo conflitto è duro e lo stregone ha un’ottima mano… e infatti vince. Lascia ai cani il giudizio, limitandosi ad andare verso Clea, abbracciandola e consolandola.

Ora è il momento in cui tutti i nodi vengono al pettine. Il sovrintendente sostiene di aver agito per il meglio della comunità (peccato non sia un suo compito….ma i giocatori non sembrano ricordarlo), e si pente soltanto di aver ricevuto un pagamento, poiché avrebbe agito allo stesso modo anche senza. I cani dopo essersi accertati della guarigione della giovane moglie Margareth lo spediranno a Bridal Falls per spiegare agli anziani la sua posizione. E nomineranno il padre di Cornelius nuovo sovrintendente, fin quando lui se la sentirà di esserlo.

Dopo che il sovrintendente ha spiegato che i Parson sono importanti per il ramo fratello Derrick dichiara che tutte le loro proprietà saranno requisite, cosa che scatena le ire di Nathaniel, che viene presto acquietato con un paio di parole brute di Isaac e un sonoro cazzotto in bocca da parte di Derrick (l’unica violenza è stata da parte del personaggio di Thomas, ne sono rimasto colpito…e quando ha dato un cazzotto in bocca a Nathaniel gli avrei fatto un applauso).
Sarà il fratello maggiore dei Parson, Vincent Parson, a esporre i suoi dubbi sulla sentenza, dicendo che è ingiusto che tutta la famiglia paghi per le colpe di pochi. Chiede egli stesso che Nathaniel sia scacciato e i cani acconsentono, privando Nathaniel del suo cognome (sbattezzandolo, insomma) e cacciandolo dalla città.
Stabiliranno poi che un decimo delle risorse dei Parson serviranno per risarcire Clea e la sua famiglia.
Ordineranno poi a Cornelius e Clea di lasciare il ramo, dirigendosi in zone dove non sono conosciuti, in modo da evitare qualunque futura ritorsione, Cornelius sarà ribattezzato Archibald e sarà costretto ad accettare il piccolo (Cornelius è perfettamente d’accordo: lo avrebbe fatto in ogni caso).

In tutta quest’ultima fase Daniele è stato particolarmente zitto (non è mai un giocatore ciarliero, ma qui sembrava incapace di formulare un suo parere, limitandosi ad approvare o, più raramente, commentare le soluzioni di Thomas, senza però mettere qualcosa di davvero suo in gioco. Attenzione, non dico assolutamente che fosse disattento o distratto, la mia impressione è che fosse distante.

Detto questo: la città è stata sicuramente migliore delle precedenti e strutturarla sui personaggi dei giocatori è stato divertente ed estremamente appagante. Grazie a questo è stato per me notevolmente semplice fare rilanci appropriati, andando a toccare i temi cari di ogni personaggio, lasciando intatto il corpo della città.

Mi restano alcuni dubbi riguardo l’Influenza Demoniaca….io posso aggiungerla soltanto quando:
sto facendo un conflitto per guarire un cane
sto facendo un conflitto e non ci sono nemici specifici (4d6+influenza)
aggiungerla alla mano dello stregone durante qualsiasi momento di qualsiasi conflitto….

Giusto?? Non posso aggiungerla alla riserva di nessun png, a meno che non sia lo stregone, neanche se lo stregone lo appoggia?
Simone Micucci - GcG Global Fac - Fan Mail: 70 - Pacche sulla Spalla: 1. "Difficile avere nemici con Caldo+3"

Dr. Zero

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« Risposta #10 il: 2009-08-05 20:29:10 »
io debbo dire che la prima esperienza da giocatore è stata come me l'aspettavo: facile giocare e divertirsi, difficile prendere decisioni.

Il punto principale che mi ha colpito è stato che dal momento che ho saputo dello stupro ho deciso che la ragazza non avrebbe avuto nessuna ripercussione per questo, ma anche che il bambino sarebbe nato. Da quel momento in poi, tassello dopo tassello, nella mia testa hanno iniziato a venire fuori alcune soluzioni al tutto, ma tutte in modo che questo non fosse mai in discussione.

Ma ci sono altre cose che mi hanno fatto riflettere: la prima è che non ho mai pensato al termine punizione come un qualcosa da fare per far redimere qualcuno. Mai. Nemmeno nei confronti dello stupratore. Era come se la punizione fosse necessaria per placare gli animi degli altri e solo per quello. Non volevo punire nessuno perchè aveva fatto qualcosa, ma solo perchè il non punirlo avrebbe offeso chi aveva subito il torto. Non è una cosa facile da prendere per uno come me che ha da sempre certe idee politiche.

La seconda è che ho ritenuto altresì necessaria la vendetta. La morte del capofamiglia, avvenuta perchè IO non ho fermato cornelius,  mi è passata senza nessun problema. Molto tarantiniano:" quell'uomo merita la sua vendetta" eheh.

Altre considerazioni che mi vengono in mente sono sulla gestione dei conflitti: anche se sai che non puoi vincere la posta, puoi però tentare di far accusare il colpo e avere comunque una situazione che puoi accettare. Quando ho cercato di evitare di dovermi dichiarare dalla parte di Cornlius alla fine ho perso, ma lui ha dovuto riconoscere che qualunque decisione sarebbe passata atrraverso di me. Allo stesso modo quando ho cercato di dividere gli sposi per parlare separatamente ci sono riuscito dovendo però ammettere che i legami familiari non sono sacri. E qua il tratto "la  famiglia è importante" dopo il fallout scende di un dado, e in quel momento ho capito l'eleganza del sistema di cani nella vigna.

Voglio fare  un'ultima considerazione, che mi è venuta in mente dopo la mia prima volta da giocatore: per come è posto il gioco succede che quello che da noi sarebbe veniale, lì diventa distruttivo. E questo forza in maniera molto palese la visione della situazione.
Il primo orgoglio è solo quello di un padre che vuole per la figlia il meglio, un marito ricco. E' un clichè, ma non è qualcosa che posso biasimare a priori. Eppure da questo succede un gran casino, e questa piccola cosa diventa un fatto che distrugge una comunità. Allora se dovessi fare delle scelte per sistemare questo, le mie scelte ne terranno conto, mentre se dovesse succedere questa cosa nel mondo reale, allora la mia reazione sarebbe diversa.
E' forse per questo meccanismo che cani è un gioco che ti fa anche sorprendere di te stesso, oppure c'è di più, che io abituato con sistemi materiali non riesco a vedere?
« Ultima modifica: 2009-08-05 20:30:41 da Dr. Zero »

Moreno Roncucci

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« Risposta #11 il: 2009-08-06 01:59:43 »
Vediamo...

Citazione
[cite]Autore: -Spiegel-[/cite]Conflitto di Iniziazione: “vorrei aver dimostrato al mio istruttore che ho fede”.


Un po' vago come conflitto di iniziazione. Nulla di non risolvibile con qualche domanda al giocatore, ma sarebbe meglio spingere per poste più sostanziali ed attive.

C'è anche un altro problema: se perdi questo conflitto, il tuo istruttore si convince che tu non hai fede. E allora perchè ti dovrebbe far superare il corso? E' uno di quei conflitti che mettono a rischio il personaggio descritti a pagina 24.

Citazione
[cite]Autore: -Spiegel-[/cite][p]Io sgrano gli occhi e cerco di non farmi prendere dal panico. Faccio mente locale e intanto mi viene in mente un conflitto simile che ho già visto fare in un certo PbF =D e inizio a narrare…[/p][p]L’addestramento è duro per Fratello Derrick. Nonostante le raccomandazioni gli istruttori non sono morbidi con te, ma nonostante tutto ti sono lasciati molti momenti per riflettere e pregare. Durante uno di questi momenti il tuo istruttore ti mette una mano sulla spalla e dice: “mi spiace, fratello Derrick, ma ci è giunta notizia che tua madre sia molto malata…mi chiedevo se non volessi interrompere temporaneamente il tuo addestramento per poterla andare a trovare”;[/p][p]Thomas sembra non capirmi, così mi spiego meglio: «se decidi di dimostrare la tua fede potrai continuare il tuo addestramento, tanto il Padre della Vita farà sopravvivere tua madre, e comunque potrete rivedervi in paradiso. Se invece non ti importa più di dimostrare la tua fede allora accetterai la proposta del tuo istruttore, e andrai ad abbracciare tua madre per quella che potrebbe essere l’ultima volta».[/p]


ALT! ERRORE!  :-)

Non noti una differenza fondamentale fra questa scena e il play by forum a cui e' "ispirata"?  ;-)

Provo a prenderla alla lontana per spiegarla: una delle descrizioni farlocche del gioco a "bang" (il gioco basato sul mettere i personaggi di fronte a scelte difficili, teorizzato in Sorcerer e  CnV si basa sullo stesso principio) che gira per i forum "nemici" di The Forge è questa: "sono giochi in cui il GM ti infila sempre in scelte del cavolo, tipo lo scegliere fra far morire la mamma del protagonista oppure la fidanzata, io quando gioco voglio poter scegliere di fare quello che voglio senza essere infilato da un GM railroader in mezzo a scelte del cavolo tutte sbagliate".   Pare paradossale che il tipo di gioco forse più "libero" sia descritto come railroading da chi invece è abituato al railroading, ma tanto paradossale non è: si basa sull'incomprensione fra il railroading e il bang.
La differenza viene sviscerata a lungo in un paio di thread che avevo segnalato tempo fa: prima Josh Roby pone la domanda in story-games, in un thread chiamato Explain to me how Bangs are not warmed-over Illusionism. (poi cambierà il nome), ed essendo story-games riceve un sacco di risposte, molte delle quali completamente sbagliate, finchè Edwards non interviene e gli propone di parlarne su the Forge, in un thread chiamato Bangs&Illusionism - in which Ron beats down Confusion . Questo secondo thread è ORO per capire le differenze fra il railroading e il gioco a bangs, e ne descrive tante differenze. Una delle quali è che il bang NON TI PREFISSA LA SCELTA.

Il classico "finto bang" che fanno all'inizio molti GM abituati al gdr tradizionale e al railroading, è una cosa tipo "sei l'Uomo Ragno, devi decidere se muore Mari Jane o Zia May". Ma quello non è un bang, è railroading: il GM ha già deciso che ci possono essere solo due scelte possibili, e che in ogni caso qualcuno muore.

Un bang è una SITUAZIONE, a cui il personaggio PUO' REAGIRE COME VUOLE!.

Guarda il play by forum da cui ti sei ispirato. La situazione è: una persona (il sovrintendente) ti chiede di tornare, l'istruttore ti dice di restare. Che fai? Non sei limitato nella tua reazione. E infatti il personaggio non decide nè di sfidare l'istruttore nè di dargli retta, ma invece prova (e riesce) a convincerlo a lasciarlo andare, sulla base proprio delle sacre scritture.

Nel caso della tua partita, invece, non solo dai una scelta binaria (vai o non vai) senza altre alternative, ma hai addirittura GIA' DECISO TU COSA DOVREBBE FARE PER DIMOSTRARE LA SUA FEDE. Che e' la cosa che veramente un GM di Cani non dovrebbe mai toccare. Chi ti dice che per il personaggio "avere fede" significa "fregarsene della Mamma, ci penserà il signore della vita a lei"? Questa è una decisione tua, hai preparato due strade già pronte e hai detto "scegli" senza lasciare altre vie, ed entrambe si basato sulla TUA interpretazione di cose dovrebbe fare il personaggio se ha fede!

Questo è railroading, non un bang!

E fa benissimo Thomas a non accettare la tua interpretazione di cosa pensa il suo personaggio e dell'"aver fede", e scriversi direttamente un altro tratto...  :-)

Citazione
[cite]Autore: -Spiegel-[/cite]Ed ecco la prima domanda:è normale, accettabile e incentivante che un giocatore rifiuti il conflitto di iniziazione e molli la posta a priori?(mi autorispondo: SI! Non ci sono stati evidenti problemi al tavolo, e sinceramente per me c’è stata una certa soddisfazione…mi sono sentito come se avessi toccato il nucleo del personaggio, ma non posso esserne sicuro).


E' perfettamente lecito, nel momento in cui c'è un conflitto è sempre lecito mollarlo. Però è indice che hai sbagliato nel porre il conflitto o la scena, non la "sentiva" abbastanza da combattere per ottenere la posta.

Citazione
[cite]Autore: -Spiegel-[/cite]Relazioni
Peccato [Violenza] – 1d8 (inizialmente era 2d8, ma è stato scalato a 1d8 come “Fallout di Riflessione” al termine della città)


La violenza non è un peccato, altrimenti i Cani sarebbero dei peccatori...  :-)

(in generale, mi sto convincendo sempre di più, come ho scritto nel thread sul PbF numero 4, che il manuale prescrive di dare solo relazioni con persone o con i Cani ai personaggi iniziali...)

Citazione
[cite]Autore: -Spiegel-[/cite]Il suo conflitto di iniziazione è “Spero di aver fatto ammettere al mio istruttore che la fede di mio padre non è sbagliata”.
Ora questo conflitto mi ha dato dei grattacapi.Un istruttore di futuri cani può davvero ammettere che altre fedi possono non sbagliare?Cerco di sondare la proposta e dico che il libro della pistola stabilisce che la ragione va al più forte e che la violenza risolve i problemi.


In pratica, ti ha chiesto di giocare un aderente ad una falsa dottrina che converte all'eresia un istruttore? Pesante!! E pericoloso, anche questo è un conflitto che, se fallisce, fa morire il personaggio, o comunque come minimo lo cacciano dai cani...

Citazione
[cite]Autore: -Spiegel-[/cite][p]Narro quindi del suo istruttore, un ex cane duro e freddo, che è stato temprato da scelte difficili. Fa una breve anteprima dicendo “ho letto a fondo il libro di tuo padre…l’eretico crede che la violenza possa davvero determinare chi ha ragione e chi ha torto…” detto questo estrae la pistola e spara un colpo alla testa di fratello Isaac, portando avanti i miei due dadi più alti (un 19). Fratello Isaac accusa il colpo con 7dadi, dopodichè estrae la pistola e spara al suo istruttore, ferendolo al volto (accuso con tre dadi). Con i dadi che ho non ha senso continuare il conflitto, così narro dell’istruttore che butta la pistola al suolo e con la vocepiena di rammarico ammette “si, la violenza risolve i problemi Isaac. Spero che tu faccia le scelte giuste lungo la tua strada”. Detto questo Isaac sviene dal dolore e viene curato per giorni e giorni. Decidiamo con il giocatore che il suo personaggio ha una vistosa cicatrice in faccia e lui segna (di sua iniziativa) il risultato del conflitto così formulato “Ho il segno della mia fede 1d6”.[/p][p]Questo conflitto di iniziazione mi sa anomalo, e sinceramente credo di aver sbagliato qualcosa, ma non riesco ad individuare cosa e come avrei potuto fare altrimenti. Qualche proposta/idea?[/p]


Sì, hai sbagliato. Cavolo, questo è un railroading ancora più peso di quell'altro! Prima almeno lasciavi due strade, adesso fai il framing direttamente sul conflitto? =:-I

Non ricordi il mio post sull'aggressive framing e sulla differenza con il "framing di prepotenza" (railroading)?:

5)"Fare un framing TROPPO aggressivo": nell'esempio precedente, fare il framing come "siete nell'ufficio del boss della mala, siete in conflitto, tirate i dadi" "ehi, un attimo, fammi bere il whisky prima almeno, sempre questa fretta...". Cioè, il non dare il tempo di giocare perchè hai già deciso come va a finire (e questa è una terza forma di fare il framing di prepotenza)


Come potevi fare? Beh, se comunque decidevi di accettare quel tipo di achievement, per me doveva veramente portare l'istruttore all'eresia. Partire lui e descrivere con i suoi rilanci come faceva a convincere l'istruttore a passare ad un culto corrotto...
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Moreno Roncucci

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« Risposta #12 il: 2009-08-06 02:27:01 »
Passiamo alla città...

Primo commento: troppo lunga, troppo complessa, troppo complicata. Non farla così difficile, che ti crei solo dei problemi e poi la partita viene peggio! Segui la scaletta del manuale!

Infatti, a leggere la descrizione, si capisce subito che ti sei "immaginato la storia" (tutto un bel background di storia avvenuto prima che se lo racconti tutto ai giocatori li schianti e se non lo racconti l'hai fatto per niente), e solo dopo hai cercato di "adattarla" alla scaletta. Da dove si capisce? Dalla fatica che hai fatto ad adattarla!

Citazione
[cite]Autore: -Spiegel-[/cite]Orgoglio – Fratello Cyrus Bertol impone a sua figlia Clea di accettare la corte di Nathaniel Parson
Ingiustizia – Clea e Cornelius sono costretti a vedersi di nascosto
Peccato – Nathaniel violenta Clea (sottolineo che il peccato per me non è il sesso fuori dal matrimonio, ma la violenza di Nathaniel su Clea)


L'orgoglio è già un ingiustizia, e il peccato non c'entra nulla con l'ingiustizia, non ne è una conseguenza, sono slegati fra di loro.

Citazione
[cite]Autore: -Spiegel-[/cite]Orgoglio – il sovrintendente, profumatamente pagato dai Parson, acconsente a sposare Nathaniel e Clea, convincendo lei che sia un bene.


Non è orgoglio è già peccato, e grave (il sovrintendente si fa corrompere). Comunque, il tornare indietro a scrivere un secondo ramo della scala è davvero un cartello al neon: "attenzione, non ho seguito il manuale, e adesso sto cercando di far entrare una città quadrata in un gioco tondo"

Citazione

Ingiustizia – Cornelius perde il lavoro e viene allontanato; Clea soffre e si sente colpevole
Peccato: Cyrus spara e ferisce Cornelius dopo averlo visto parlare di nascosto a sua figlia
Attacchi Demoniaci – Clea è sempre più distante e smarrita, si affida a chiunque la guidi, ma continua a soffrire per la situazione di Cornelius


Questo sarebbe un attacco demoniaco?  :-)

Citazione

Culto Corrotto: Cornelius riformula la sua fede in “Il Padre della Vita vuole che ci si faccia giustizia da soli”
Falso Sacerdozio: Cornelius è sostenuto dalla sua famiglia adottiva
Odio e Omicidio: Cornelius offre fratello Cyrus (padre di Clea) al Padre della Vita, convinto che il sacrificio degli ingiusti dia sollievo agli oppressi


Non mi convince. Non si riesce a vedere la nascita di un culto corrotto in tutto questo, e come si passi da una vendetta privata al sacrificio umano. Probabilmente la soluzione più indolore è dire che se scopre che il sovrintendente è stato corrotto non crede più al signore della vita, ed è quella la sua apostasia anche senza sacrifici umani.

Oppure dì che i genitori erano membri della stesso culto di cui faceva parte il padre del Cane, se vuoi collegarlo con il suo background,  dare una ragione.

Ma, in generale, veramente si nota un sacco che non hai seguito la scaletta di creazione della città.

Citazione
[cite]Autore: -Spiegel-[/cite]Descrivo le verdi vallate fertili in cui stanno cavalcando, e poco prima della città (circa 4 o 5 km prima) dico:
“ok ragazzi, i vostri personaggi non l’hanno ancora notato, ma nel fitto della boscaglia è stato nascosto un cadavere…vi interesserebbe trovarlo ora o volete tirare avanti?”
Quasi all’istante ci si accorda sul non trovarlo, lasciando l’eventualità a quando sarà il momento adatto.(PS: so che questo modo di operare è suggerito nel manuale e sinceramente adoro giocare a carte scoperte, ma mi sa sempre un po’ strano rivelare dettagli ai giocatori e non ai personaggi...succede anche ad altri?).


Mmmm... non è proprio così. Mi sa che hai equivocato un po' quello che dice il manuale. E' NEI CONFLITTI che tutto deve essere noto (anche il fatto che il conflitto è per farti un agguato: anche perchè come cavolo fai a parere un rilancio se non sai di chi è?), ma "rivelare attivamente la città in gioco" NON vuol dire "rompere il quarto muro" e dire ai giocatori cosa c'è anche dove non cercano. Avresti dovuto far trovare il cadavere ("rivelare attivamente la città in gioco") senza far scegliere ai giocatori.

Il  resto a domani!
« Ultima modifica: 2009-08-06 02:27:22 da Moreno Roncucci »
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« Risposta #13 il: 2009-08-06 10:25:55 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Primo commento: troppo lunga, troppo complessa, troppo complicata. Non farla così difficile, che ti crei solo dei problemi e poi la partita viene peggio! Segui la scaletta del manuale!


Quoto Moreno, in particolare in questo passaggio.

Tranquillo, è un difetto che ho già visto in me stesso ed in un altro GM giunto a CnV dai "tradizionali": città con troppi PnG.

A CnV bastano 4-6 PnG "col nome" per essere davvero impegnativo.
Con una Città con 4 PnG bene assestati ci ho giocato 3 sere! O__O
Ok, "serate corte", ma diciamo comunque un 5-6 ore di gioco attivo, tolti i tempi morti.

Lo so, sembra impossibile.
Ma fidati, fidati, fidati del sistema e "Keep It Simple, Sir" (regola del KISS).
Pochi PnG ti aiuteranno a tenere la faccenda focalizzata sul problema in corso, senza distrazioni né per i PG né per te, che rischi di complicarti la vita a gestire troppi PnG e anche a trovare, poi, un tema emergente dalle scelte dei PG! ^_^;
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

[Actual Play] CnV - HolyRivers - la mia prima VERA città
« Risposta #14 il: 2009-08-06 10:33:25 »
Io alla prima città mi sono trovato ancora meglio con 3 png, e ci fu già sufficiente carne al fuoco per due sessioni intense.
Rinominato "Ermenegildo" vox populi, in seguito al censimento dei Paoli.

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