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[Actual Play] CnV - HolyRivers - la mia prima VERA città
Simone Micucci:
Ho già fatto da master a due città di Cani, con le quali ho fatto esperienza. La prima città è stata un semi disastro, ma grazie al suo sacrificio ho potuto notevolmente addrizzare il tiro nella seconda, che risultò più soddisfacente.
Questa volta faccio il processo inverso…decido di non creare prima la città, ma chiedo ai miei giocatori di creare loro i personaggi, sui quali poi avrei strutturato la città.
I miei giocatori sono Daniele (che ha fatto da giocatore a tutte le mie precedenti città e che ha giocato insieme a me quando Thomas era il master) e Thomas, che per quanto ne so sta giocando a CnV senza fare il master per la prima volta.
Thomas fa un cane molto attaccato al concetto di famiglia; figlio minore di una famiglia ricca, vede i suoi fratelli continuare le attività, le sue sorelle maritate con buoni partiti…e per lui un nobile destino di cane, già deciso da altri, quindo viene mandato ad imparare da ex-cani e raccomandato dal suo Sovrintendente, visti gli ottimi apporti della famiglia al benessere del ramo. Fratello Derrick, mi dice Thomas, sa che il suo destino è essere un cane, e fa di tutto per esserne degno, ma purtroppo il padre della vita non gli parla, non riesce a vederlo nel creato e il libro della vita sembra solo un insieme di favolette. Fratello Derrick insomma vorrebbe credere, ma proprio non ce la fa; aspetta speranzoso che qualcuno, lassù, si ricordi anche di lui (mentre ascolto il background penso: Bello! Bello! Bello!).
Daniele mi propone una cosa…particolare. Lui è il figlio del profeta della pistola.
Antefatto: quando Thomas era master e io e Daniele giocatori ci trovammo in una città dove si stava diffondendo uno strano culto eretico, che usava una strana variante del Libro della Vita, chiamata Il Libro della Pistola. Questo culto aveva per stregone qualcuno che ribattezzammo il Profeta della Pistola, che predicava il diritto a decidere e comandare del più forte e prepotente…insomma…del più veloce e preciso a sparare.
Daniele mi dice che i nostri Cani, nella sua visione, hanno prelevato il figlio peccaminoso del Profeta della Pistola, istruendolo e riportandolo a Bridal Falls City per essere purificato da idee tanto malsane (sono dubbioso, ma l’idea mi sembra degna di rispetto e molto carina, quindi accetto più che volentieri la proposta di personaggio).
Ecco i personaggi che mi sono stati presentati (Thomas aveva già una mezza scheda pronta, che poi abbiamo corretto con l’apporto di tutti, Daniele invece aveva solo l’idea del personaggio, che è stata sviluppata collettivamente):
Purtroppo non ricordo la scheda iniziale, quindi posto la scheda dopo la conclusione di questa prima città.
Thomas – Fratello Derrick
Caratteristiche: Acutezza 3; Corpo 2; Cuore 4; Volontà 5
Tratti
Sono un Cane 3d10
Sparare 1d10
Ho lasciato una donna in pericolo 1d4
Ho una lingua biforcuta 2d10
Ho avuto la migliore educazione che i miei genitori potessero permettersi 2d8
Il Signore della Vita mi ignora 1d6
La famiglia è importante 1d6
La fede non fa da scudo 1d6
Relazioni
Mio Fratello Tobia 1d6 (non in questa città)
Il Sovrintendente Petros 1d6 (non in questa città)
Sorella Clea 2d8
Proprietà
Il mio cappotto purissimo 2d6
Il fucile di famiglia 2d8+1d4
Medaglione con Simbolo dell’Albero della Vita 1d6
Casper, il mio cavallo nero 1d6
Conflitto di Iniziazione: “vorrei aver dimostrato al mio istruttore che ho fede”.
Io sgrano gli occhi e cerco di non farmi prendere dal panico. Faccio mente locale e intanto mi viene in mente un conflitto simile che ho già visto fare in un certo PbF =D e inizio a narrare…
L’addestramento è duro per Fratello Derrick. Nonostante le raccomandazioni gli istruttori non sono morbidi con te, ma nonostante tutto ti sono lasciati molti momenti per riflettere e pregare. Durante uno di questi momenti il tuo istruttore ti mette una mano sulla spalla e dice: “mi spiace, fratello Derrick, ma ci è giunta notizia che tua madre sia molto malata…mi chiedevo se non volessi interrompere temporaneamente il tuo addestramento per poterla andare a trovare”;
Thomas sembra non capirmi, così mi spiego meglio: «se decidi di dimostrare la tua fede potrai continuare il tuo addestramento, tanto il Padre della Vita farà sopravvivere tua madre, e comunque potrete rivedervi in paradiso. Se invece non ti importa più di dimostrare la tua fede allora accetterai la proposta del tuo istruttore, e andrai ad abbracciare tua madre per quella che potrebbe essere l’ultima volta».
Thomas mi stupisce e dice “se questa è la posta io lascio direttamente”. Sono allibito e cerco di accertarmi se è un problema, gli chiedo se magari vuole un conflitto di tipo diverso, ma lui mi fa capire che è soddisfatto di come è stato definito il conflitto e sulla posta, semplicemente non vuole vincere un conflitto del genere, quindi scrive sulla sua scheda “La Famiglia è Importante 1d6” e narriamo di Derrick che prepara le sue cose e si appresta a tornare temporaneamente alla sua città…non abbiamo definito se sua madre stia attualmente bene oppure no.
Ed ecco la prima domanda: è normale, accettabile e incentivante che un giocatore rifiuti il conflitto di iniziazione e molli la posta a priori? (mi autorispondo: SI! Non ci sono stati evidenti problemi al tavolo, e sinceramente per me c’è stata una certa soddisfazione…mi sono sentito come se avessi toccato il nucleo del personaggio, ma non posso esserne sicuro).
Daniele – Fratello Isaac West
Caratteristiche: Acutezza 4; Corpo 3; Cuore 3; Volontà 4
Tratti
I Cani mi hanno accolto 2d6
Mio padre è sempre mio padre 1d6
Riconosco le menzogne al volo 1d8
Questa è la mia fede 2d8
Io ho sempre ragione 1d10
Pistolero 2d10
Non do nell’occhio 1d4
Ho il segno della mia fede 1d6
Relazioni
Peccato [Violenza] – 1d8 (inizialmente era 2d8, ma è stato scalato a 1d8 come “Fallout di Riflessione” al termine della città)
Fratello Ebenezer 1d4 (uno dei cani che lo hanno “salvato”)
Fratello Derrick 1d6 (il personaggio di Thomas)
3d10 Fratello Nathaniel (aumentato in seguito a fallout di esperienza)
1d4 Sorella Clea
3d10 Fratello Cornelius (aumentato in seguito a fallout di esperienza)
Proprietà
Il cappotto che mi hanno donato al tempio 2d6
Il Libro della Pistola 2d6
La pistola di mio padre 2d8+1d4
Cavallo 1d6
Urna di terra consacrata 1d8
Il suo conflitto di iniziazione è “Spero di aver fatto ammettere al mio istruttore che la fede di mio padre non è sbagliata”.
Ora questo conflitto mi ha dato dei grattacapi. Un istruttore di futuri cani può davvero ammettere che altre fedi possono non sbagliare? Cerco di sondare la proposta e dico che il libro della pistola stabilisce che la ragione va al più forte e che la violenza risolve i problemi.
Narro quindi del suo istruttore, un ex cane duro e freddo, che è stato temprato da scelte difficili. Fa una breve anteprima dicendo “ho letto a fondo il libro di tuo padre…l’eretico crede che la violenza possa davvero determinare chi ha ragione e chi ha torto…” detto questo estrae la pistola e spara un colpo alla testa di fratello Isaac, portando avanti i miei due dadi più alti (un 19). Fratello Isaac accusa il colpo con 7dadi, dopodichè estrae la pistola e spara al suo istruttore, ferendolo al volto (accuso con tre dadi). Con i dadi che ho non ha senso continuare il conflitto, così narro dell’istruttore che butta la pistola al suolo e con la voce piena di rammarico ammette “si, la violenza risolve i problemi Isaac. Spero che tu faccia le scelte giuste lungo la tua strada”. Detto questo Isaac sviene dal dolore e viene curato per giorni e giorni. Decidiamo con il giocatore che il suo personaggio ha una vistosa cicatrice in faccia e lui segna (di sua iniziativa) il risultato del conflitto così formulato “Ho il segno della mia fede 1d6”.
Questo conflitto di iniziazione mi sa anomalo, e sinceramente credo di aver sbagliato qualcosa, ma non riesco ad individuare cosa e come avrei potuto fare altrimenti. Qualche proposta/idea?
Quindi, con un cane ateo e un cane eretico che affrontano la prima città, io mi trovo a co-narrarne le gesta per la terza volta.
Simone Micucci:
Questa è la città strutturata su di loro:
Backstory
Città: Holy River City
Holy River è una gran bella città. La zona intorno è fertile, ci sono diversi boschi e svariati campi coltivati. Sul fiume che attraversa il lungo la grossa città si ergono alcuni solidi ponti frutto di architettura studiata e di mani istruite, lo stesso dicasi per svariati edifici. Il campanile principale è bello e robusto, mentre quello più vecchio ha intorno un’impalcatura indice di lavori in corso, ma comunque in via di conclusione (o da poco terminati).
Tutto questo è merito della famiglia Parson, una famiglia particolarmente ricca e abbastanza numerosa, che ha contribuito a fornire braccia forti, menti dotte e fondi economici alla città. Grazie al talento per la gestione delle risorse del capofamiglia, Archibald Parson, anche altre famiglie hanno lavoro e prosperità, come i Bertol, che fungono spesso da braccianti fidati.
Ovviamente ci sono problemi…e i problemi nascono da una storia d’amore non voluta.
La bella e gentile figlia dei Bertol, Clea, è una giudiziosa fanciulla in età da fidanzato, già invischiata in una stupendamente platonica e virtuosa relazione amorosa con Cornelius Cotton, ultimo bracciante dei Bertol, proveniente da una famiglia povera ma onesta (su Cornelius mi diverto a ricamare un po’…decido che è stato adottato piccolissimo, ne è addirittura ignaro, dopo che una tragedia della sua famiglia legata ad un padre poco di buono lo lascia orfano. Eredita dal padre un carattere tutt’altro che tranquillo, ma è stato allevato nella fede da una famiglia onesta e devota, quindi riesce a controllarsi, anche se spesso non viene visto di buon’occhio).
Alla bella Clea purtroppo è interessato anche Nathaniel Parson, viziato e orgoglioso erede della famiglia prosperosa. Il padre di Clea (Fratello Cyrus Bertol) ha già combinato il matrimonio con il ricco Nathaniel, contento di stringere ancora più solidamente il rapporto che ha con i Parson.
Purtroppo per fare una coppia bisogna essere in due e Clea davvero è poco propensa. Nathaniel, viziato e non abituato ai “no”, davanti all’ennesimo rifiuto perde le staffe e il controllo delle sue azioni, stuprando la poverina, che non ha il coraggio di rivelare a nessuno la violenza subita.
Nathaniel capisce subito di aver fatto una sciocchezza, lo rivela a suo padre Archibald, che corrompendo il sovrintendente riesce ad organizzare un matrimonio rapido e “legittimo”. Il sovrintendente accetta, spaventato all’idea che i Parson possano perdere rispetto e credibilità in città, cosa che sicuramente andrebbe a minare la prosperità e il benessere della comunità. Il sovrintendente si occupa anche di parlare a Clea, sconvolta dalla violenza (e da una relativa gravidanza, scopriranno poi…), cercando di convincerla che tutto sia a posto e che quella di Nathaniel non sia stata violenza, ma un “atto di amore ispirato dal padre della vita” (mentre penso ad una manipolazione del genere, anche se particolarmente “infantile”, provo io stesso un senso di ribrezzo).
Passano circa tre mesi, il povero Cornelius viene allontanato prima a parole, poi in malo modo da Cyrus, che lo licenzia e gli dice senza mezzi termini che non vuole più vederlo ronzare intorno a Clea, che è in qualche modo più spenta e triste di un tempo. Clea rivela a Cornelius della violenza, ma Cyrus li scopre e spara una fucilata a Cornelius, mettendolo in fuga e colpendolo di striscio. Cornelius è furioso, vede i suoi diritti e quelli di Clea calpestati e decide che se non c’è giustizia e solo colpa della sua accondiscendenza. Solo agendo con forza per salvare lui e Clea il Padre della Vita sarà soddisfatto. Fa un agguato a Cyrus, lo colpisce con una pietra e lo porta lontano dalla città, per ucciderlo in nome della giustizia (nessuno lo scoprirà mai, tranne i Cani, che non lo riveleranno a nessuno). Sarà solo il primo, pensa Cornelius. Altri ancora dovranno essere donati al Padre della Vita, che esige il sangue degli ingiusti perché la giustizia sia meritata.
Holy Rivers City
Orgoglio – Fratello Cyrus Bertol impone a sua figlia Clea di accettare la corte di Nathaniel Parson
Ingiustizia – Clea e Cornelius sono costretti a vedersi di nascosto
Peccato – Nathaniel violenta Clea (sottolineo che il peccato per me non è il sesso fuori dal matrimonio, ma la violenza di Nathaniel su Clea)
Attacchi Demoniaci – svariate donne in età da marito soffrono di dolori terribili e febbri alte durante il periodo del ciclo.
Orgoglio – il sovrintendente, profumatamente pagato dai Parson, acconsente a sposare Nathaniel e Clea, convincendo lei che sia un bene.
Ingiustizia – Cornelius perde il lavoro e viene allontanato; Clea soffre e si sente colpevole
Peccato: Cyrus spara e ferisce Cornelius dopo averlo visto parlare di nascosto a sua figlia
Attacchi Demoniaci – Clea è sempre più distante e smarrita, si affida a chiunque la guidi, ma continua a soffrire per la situazione di Cornelius
Culto Corrotto: Cornelius riformula la sua fede in “Il Padre della Vita vuole che ci si faccia giustizia da soli”
Falso Sacerdozio: Cornelius è sostenuto dalla sua famiglia adottiva
Odio e Omicidio: Cornelius offre fratello Cyrus (padre di Clea) al Padre della Vita, convinto che il sacrificio degli ingiusti dia sollievo agli oppressi
Cosa vogliono i PnG dai cani?
Il Sovrintendente vuole che non si scopra della sua corruzione (della quale si è pentito) né dello stupro (che secondo lui toglierebbe credibilità ai Parson e prosperità alla città), vuole che la città non debba perdere il sostegno economico dei Parson.
Nathaniel Parson vuole che i cani benedicano il suo matrimonio.
Clea vuole che Cornelius sia perdonato, una volta riacquisito il senno vorrebbe restare con Cornelius.
Cornelius vuole che i cani consacrino il suo diritto a farsi giustizia, o al limite che facciano giustizia per lui.
I Demoni vogliono che le relazioni siano dominate dalla forza o dal mero conseguimento di un profitto personale.
La procedura di creazione della città è stata molto naturale nella concezione di base. Volevo drammi familiari che influenzassero il benessere della comunità, volevo dei soprusi che soffocassero gli innocenti, che solo nella violenza potevano trovare una via d’uscita. È stato bello associare i peccati ai peccatori, lavorare di cesello per far si che le motivazioni e le azioni dei png principali risultassero plausibili, comprensibili e giustificate (nel bene e nel male). Ho provato pena per Clea, e avrei voluto dirle che tutto sarebbe andato a posto, ho provato empatia per Cornelius e disgusto per il Sovrintendente e Nathaniel. Penso che queste mie sensazioni siano trapelate, ma non posso garantire.
Più avanti scriverò come è stata giocata, anche perché ho qualche domanda....
Niccolò:
sul conflitto d'iniziazione, secondo me è sbagliato. di brutto.
avrebbe dovuto giocare il suo personaggio, (come preferiva: voleva tornare a casa? giocava un personaggio che voleva tornare a casa) e tu invece gli avresti messo dei dubbi. la posta in gioco è "dimostrare che sei fedele", non "salvare la mamma". posso capire se il tuo rpimo rilancio fosse stato un rilancio imparabile tipo "se non torni a casa, tua mamma muore", ma non mi pare fosse il caso...
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione ---[cite]Autore: -Spiegel-[/cite]Ed ecco la prima domanda:è normale, accettabile e incentivante che un giocatore rifiuti il conflitto di iniziazione e molli la posta a priori?(mi autorispondo: SI! Non ci sono stati evidenti problemi al tavolo, e sinceramente per me c’è stata una certa soddisfazione
--- Termina citazione ---
Mhhh... Più che altro non vedo dove sia "il conflitto", se è ok mollare a subito. ?__?
--- Citazione ---[cite]Autore: -Spiegel-[/cite]Il suo conflitto di iniziazione è “Spero di aver fatto ammettere al mio istruttore che la fede di mio padre non è sbagliata”.
Ora questo conflitto mi ha dato dei grattacapi.Un istruttore di futuri cani può davvero ammettere che altre fedi possono non sbagliare?
--- Termina citazione ---
Per me è valido.
L'istruttore lo può sempre "ammettere", ma nel loro animo sia il PnG che il PG sanno (mi pare evidente!) che l'ha detto per salvarsi la pelle.
Marco Costantini:
Alcuni appunti:
generalmente, la prima volta fai la città anche prima che i giocatori abbiano fatto i pg. La prima città è un po' un allenamento non solo sul gioco, ma anche sui temi. Il GM butta delle tematiche sulla città e vede come reagiscono i giocatori in base ai pg che hanno creato.
Per Daniele: non so quanto sia utile tutto questo BG per il suo personaggio. Oddio, per ora mi pare che ci possa stare, ma non vorrei (e da GM eviterei) che la storia si appiattisse sull'esplorazione di questa religione (con trame e sottotrame legate a lei).
Per Thomas: evita come la peste che i giocatori si facciano la scheda prima; anche se poi collaborano per aggiungere, la creazione dei pg ha bisogno di essere un momento particolare che avviene "qui ed in questo momento".
Sui conflitti di iniziazione:
il problema del primo è che è molto poco conflittuale. Tu stesso dici al giocatore che può andare tranquillamente dalla madre e poi riprendere l'addestramento senza problemi. Mi pare ovvio che il giocatore abbia accettato subito la cosa. Forse è che la posta che ti ha chiesto è un po' troppo fumosa: "che significa dimostrare la fede? In che modo la vuole dimostrare?". Queste sono le domande che avresti dovuto rivolgere al giocatore e a seconda delle risposte avresti dovuto fare il conflitto di iniziazione.
Il secondo va più o meno bene, anzi, m'è piaciuto il primo rilancio che hai fatto, andando subito a sparare. L'unica cosa che mi viene in mente è che sembra comunque un conflitto per "convincere". L'istruttore può si dire che la fede del padre è giusta, se il pg lo costringe. Ma ovviamente non è detto che lo pensi realmente, ed un istante dopo può dire il contrario senza alcun problema.
Edit: crossato con Korin
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