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[CnV] relazioni con i demoni (e il potere dei nomi?)
lapo:
Mi era già venuto il dubbio di aprire un thread piuttosto che chiederlo nel PbF, ma a questo punto vorrei approfondire meglio la questione:
Domanda:
--- Citazione ---[cite]manuale inglese, pag. 69[/cite]
With a Demon: A relationship with a demon contributes its dice to your side of a conflict when a) the demon is your character’s opponent, via a sorcerer or possessed person, or b) the demon is what’s at stake.
--- Termina citazione ---
mi confermi che il fatto che Eleazar sia il mio avversario e sia uno stregone, fa ricadere nel caso 'a'?
Ovvero: potrei prendere 1d8 di relazione col suo demone (o "i demoni"?) e poi metterla in gioco?
Risposta:
--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]
Sì, se conoscessi il nome di qualcuno dei demoni che sta usando. Ma visto che i demoni non hanno nome, e gli vengono dati da chi li venera, e in questo caso Eleazar non ha la minima idea di essere aiutato dai demoni (e forse non lo è, finora abbiamo tenuto il supernatural dial abbastanza basso che può darsi che i demoni non esistano) e quindi ovviamente non gli dà nome, è abbastanza difficile da usare... :-)
--- Termina citazione ---
…questa risposta mi coglie un po' in contropiede: non mi pareva che quest'ambientazione avesse il "potere dei nomi" usato per esempio dalla Cabala (se conosco il tuo Vero Nome ho potere su di te; ripreso poi da tantissimi tra libri e gdr fantasy), quindi da cosa nasce questa necessità che abbia un nome?
Similmente, per relazioni con i luoghi, se sono in una valle di cui ignoro il nome, non posso usare un pronome tipo “quella valle dove ero oggi a mezzogiorno 1d6”?
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione ---[cite]Autore: lapo[/cite]non mi pareva che quest'ambientazione avesse il "potere dei nomi" usato per esempio dalla Cabala (se conosco il tuo Vero Nome ho potere su di te
--- Termina citazione ---
C'è "Chiamare per Nome" tra le cerimonie. ^_-
Cmq, venendo alla tua domanda, io ho giocato finora con "il demone del XXX" (es.: del gioco, della lussuria, dell'orgoglio, ecc.), che non è molto diverso, alla fin fine, dal prendere una Relazione col peccato corrispondente (p.21 in basso manuale italiano), e ai miei due tavoli (nessun giocatore in comune tranne me come GM in entrambi i casi) non ho mai incontrato obiezioni all'usare la Relazione quando l'avversario era posseduto dal demone di tipo X.
Nel senso: il demone fa parte dell'avversario, quindi i dadi entrano a buon diritto.
Non abbiamo approfondito la questione anche perchè, anche se non fosse stato valido come avversario, non ricordo casi in cui il peccato stesso non fosse correlato da vicino alla Posta (2° caso in cui si tirano le Relazioni).
Per come la vedo io, non avrei problema ad ammettere una relazione con "quel demone lì".
Poi non so se si possa considerare come un caso di "veto del tavolo" che obbliga a "stringere" le Relazioni solo con Demoni nominati.
Da esempio sul manuale a pag. 22, per le persone non è necessario neanche sapere il nome di una di esse per segnarla come Relazione.
lapo:
Nella partita con Rafu, se ricordo bene, era stato il mio cane a dare un nome ad un demone (durante un esorcismo) proprio durante l'atto di segnarlo come relazione… Rafu, ricordo bene? (non è una domanda retorica, la mia memoria fa acqua)
Rafu:
Sì, hai fatto proprio così. Anche perché era di sicuro più semplice e più intrigante che chiamarlo "il demone che possedeva fratello Derrick".
Moreno Roncucci:
Il problema non è tanto il nome quanto dire "sì, è quel demone lì". Specie in una partita a sovrannaturale praticamente nullo.
Se tu avessi visto un ombra con zoccoli e corna uscire da Eleazar non c'era problema, lo indicavi col dito "quello lì! Mi sono innamorato! Voglio una relazione con lui!", ma se mi dici che vuoi una relazione con la capacità di Eleazar di metterti in buca a parole, ci puoi scommettere che scatta il sopracciglio... :-)
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