Autore Topic: L'investimento emotivo  (Letto 11379 volte)

Glenda

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L'investimento emotivo
« il: 2009-07-20 16:21:51 »
Sabato e domenica io, il Tartarosso, Rafu e Lapo ci siamo ritrovati a Firenze per finire la partita di Cani nella Vigna iniziata a Mosquito Games.
Durante la cena ci siamo messi a confrontare vari tipi di gioco, ed è venuta fuori questa espressione che mi è piaciuta un sacco: "investimento emotivo".
Ora, io non so cosa si possa intendere specificamente con questa espressione, perché credo che di sfumature ne possa assumere parecchie, ma mi sono accorta che in un gioco di ruolo io mi diverto di più proprio quando, appunto, nel creare un personaggio investo su cose che mi stanno emotivamente a cuore.
Riflettendo su tutti i giochi che ho sperimentato da quando sono nel gruppo col Tartarosso, ci sono state tre avventure che mi sono piaciute più delle altre, e ho notato che si tratta di quelle ad "alto investimento emotivo".
- L'avventura a esoterroristi: ho interpreato un personaggio che, nell'incontro con il soprannaturale e a causa di un'adolescenza molto precaria a contatto stretto con la morte, ha sviluppato una forma di ansia che si manifesta durante la notte egli impedisce di dormire...Nel contempo, il personaggio appare invece rassicurantissimo con gli altri (era quello che nel gruppo si occupava degli interrogatori e di rimettere in sesto coloro che rimanenvano traumatizzati nell'incontro con creature evocate dagli esoterroristi). Questa cosa era stimolantissima, perché è un aspetto che sento molto mio e mi spinge parecchio all'auto analisi: ovvero il fatto di essere fondamentalmente un'ansiosa, e di apparire, invece, nel mio lavoro sempre un punto di riferimento...cosa che spesso porta a non avere più uno sbocco per mostrare agli altri le proprie parue, a non avere valvole di sfogo.
- L'avventura ad Aips (tra l'altro giocata proprio ieri col Tarta, Rafu e Lapo): qui ho scelto di interpretare un personaggio con un rapporto di dipendenza da una persona più adulta di lui...l'investimento emotivo del personaggio era quindi: "riuscirà Elliot a sopravvivere senza la persona cui vuole immensamente bene ma di cui non condivide le idee? (e, una volta resosi libero da questo rapporto disfunzionale, riuscirà a continuare a volergli bene lo stesso?)". Ma l'investimento di Glenda era: "Quanto costa il percorso per l'indipendenza, quando le persone che te la impediscono sono le persone più importanti della tua vita?"...
Non penso che il gioco di ruolo sia una terapia, né che risponda a queste domande...Tutto questo delirio invece vorrebbe avere un'altra conclusione: penso che ci si diverta molto di più quando ci si "affeziona" ai personaggi perchè portano in gioco qualcosa che sta a cuore anche a te, quando non sono "macchiette" tutte letterarie o cinematografiche, ma personaggi in cui vuoi mettere qualcosa di emotivo e affettivo, che ti fa venire voglia di sviscerare i loro problemi per analizzarli fino in fondo.
(Beh, che io sono per l'approfondimento dei personaggi, mi sa che ormai si era capito... :P )
"al di là del torto e la ragione, contano soltanto le persone"

L'investimento emotivo
« Risposta #1 il: 2009-07-20 16:47:20 »
Eh... direi che mi riconosco in queste parole.
Se non mi affezionassi ai personaggi non avrei alcuno stimolo a giocare di ruolo (penso arriverei ad affezionarmi persino ad un PG di Grandi Dèi Orki -__-'' ).
Noto però che ci sono giocatori che si divertono sull'esatto opposto, ovvero quando i loro PG sono solo un mezzo per tirare i dadi e non qualcosa in cui investire emozioni o interesse vero e proprio. Anzi, quando si tratta di focalizzarsi sui lati emotivi/personali/caratteriali dei loro PG si annoiano o si trovano a disagio.

L'investimento emotivo
« Risposta #2 il: 2009-07-20 17:00:02 »
IMHO trattare argomenti di carattere emotivo non implica un investimento emotivo.
Ho visto giocatori investire emotivamente (quasi patologicamente) in D&D :)

Glenda

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L'investimento emotivo
« Risposta #3 il: 2009-07-20 17:09:03 »
Anche per questo ho premesso che questa espressione è interpretabile con sfaccettature diverse: io leggo "investimento emotivo" come "investimento su qualcosa che ti sta a cuore" o che, comunque, ti suscita un qualche sommovimento emotivo, non so se avete presente il classico sussulto alla bocca dello stomaco.
Anche io ho visto persone accalorarsi, arrivare persino a litigare in una partita di cyberpunk...beh, per me questa è una cosa diversa. E' lo stesso tipo di investimento che fai in una partita di calcio quando tifi per la squadra del cuore: tira in ballo più l'adrenalina che le emozioni, secondo me...Però mi rendo conto che è un parere discutibile
"al di là del torto e la ragione, contano soltanto le persone"

L'investimento emotivo
« Risposta #4 il: 2009-07-20 17:28:37 »
Non so, può essere che coi giochi classici la strada dell'investimento emotivo sia più lunga, ma in giovine età ad OD&D un mio amico aveva portato il elfo a livello compaion (15° e più), governava un regno e si era pure sposato con la figlia di un re elfico. Quando il pg morì a causa del soffio di un drago nero, pescato dalla tebella degli incontri casuali, ci rimase veramente male e non volle più giocare per alcuni mesi. A quei tempi non c'era ancora la concezione del GM che ti salva dalle peste e bara i dadi :) Era come se fosse morto il suo supereroe preferito, non so se rendo l'idea.
Forse quando si è regazzini ci si affeziona di più, non so.. cmq a me ha dato l'idea che quel pg ce l'avesse proprio nel cuore.

Moreno Roncucci

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L'investimento emotivo
« Risposta #5 il: 2009-07-20 17:56:58 »
Ci possono essere tanti tipi di "investimento". ma una cosa è sicura: senza una qualche forma di esso, giocare è un semplice fare presenza.

Nei giochi di mera competizione, o comunque dove devi superare sfide, questa forma di "investimento" sta nell'impegno, nel voler dimostrare quanto si vale agli altri. Senza questo investimento, il gioco è noioso. Altre forme di investimento possono essere il tempo impiegato nel dettagliare tutti gli angoli di un castello che si è creato per il proprio personaggio, o un intero mondo creato come setting per le avventure dal GM. E' un investimento emotivo, di tempo e di impegno. Che assume forme diverse per diverse persone in diversi giochi e diverse situazioni.  Forme diverse che è facile scambiare fra loro.

E' per questo che credo che alcune risposte precedenti di questo thread non abbiano capito cosa voleva dire Glenda. (come lei stessa ha detto nel post 4). Gli effetti "esteriori" di questo investimento sono sempre molto simili: passione nel gioco, accaloramento, immedesimazione... dall'esterno sembrano veramente la stessa cosa, o quasi.  Ma, anche se forse anch'io mi sbaglio (è difficile entrare nella testa degli altri), credo di aver provato anch'io quello di cui parla Glenda, e dall'"interno" è una cosa unica del gdr, anzi, di un certo tipo di gdr, che non ho mai trovato in altri giochi dove invece le altre forme di investimento sono possibili.

Forse è il termine "emotivo" a causa un po' di questa confusione: è ovvio che se hai investito anni di gioco in un personaggio fino a portarlo al 15mo livello ti sta a cuore.  E non si può dire che quell'investimento non sia emotivo. Però la forma di "investimento" di cui parlo io (e, credo, anche Glenda) non avrebbe portato un personaggio fino al 15mo. Avrebbe considerato ad un certo punto la sua storia finita, conclusa, e non avrebbe voluto "rovinarla" proseguendola.

Succede quando le cose che un personaggio affronta le senti tue, in una qualche forma. Quando l'avversario non è un drago e non è nemmeno un clichè o un personaggio di un film, ma è un qualcosa che, anche se coperto e travestito da diversi livelli di fantasy o di altre forme di distanziamento, ti colpisce a livello personale. Allora vivere/creare quella storia non è più un semplice investimento di tempo/impegno/fatica/emozioni, ma anche della tua anima (e lo dico da ateo assoluto ;-)

Come in tante altre cose, questa attività (perché il termine "gioco" ad un certo punto sta stretto, anche se rimane sempre valido per definire l'ambito sociale in cui si svolge) ti dà di più, se sei disposto a metterci di più di te stesso. Anche questa è una cosa che si impara: bisogna imparare a lasciarsi andare, e anche a fidarsi degli altri giocatori (se sono degni di fiducia, ovvio). E magari non a tutti piace. Ti senti sempre più vulnerabile, e altre forme di gioco sono più "sicure", più superficiali. Ma se riesci a fare il salto la prima volta, poi vuoi sempre andare più in là...
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L'investimento emotivo
« Risposta #6 il: 2009-07-20 22:27:51 »
Bel post, Glenda.
Vorrei rispondere ma ora non riesco.

Però posso già dirti che noi dovremmo giocare insieme piùs spesso :D
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Antonio Caciolli

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L'investimento emotivo
« Risposta #7 il: 2009-07-20 23:10:56 »
dopo questo post non vedo l'ora di poter giocare con Glenda... mi piacerebbe imparare a razionalizzare un po' meno l'emotività di miei pg  :)

Glenda

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L'investimento emotivo
« Risposta #8 il: 2009-07-21 00:00:27 »
weh...mo' mi imbarazzo! # ^_^ #
Purtroppo, Antonio, investo tanto nel creare i personaggi ma non sono bravissima nell'interpretare, perché spesso mi intorto e mi impappino...^^ eppure un po' di teatro lo avevo pure fatto, in "gioventù"...Cmq anche io sono curiosa di giocare con te...

@Claudia
quella partita a AiPS mi è rimasta sul groppone...a volte penso a come sarebbe venuta andando avanti...miiiiii! Desolazione! Secondo me ne uscivano dei conflitti spettacolari!
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L'investimento emotivo
« Risposta #9 il: 2009-07-21 04:51:49 »
Citazione
[cite]Autore: Glenda[/cite]
Non penso che il gioco di ruolo sia una terapia, né che risponda a queste domande...

E perchè no :)
In parte penso che molte cose che facciamo nella vita siano "terapia", come anche una ricera di risposte di sè. Il semplice dialogare con altri, scrivere un romanzo o creare un personaggio per un gdr non sono altro che manifestazioni di noi stessi e della nostra creatività. Sono parte di noi. Ed è proprio per questo che quando tali estrapolazioni di noi riguardano particolari "nervi sensibili" ci paiono più tridimensionali, vivi ed emozionanti.

Il ragazzo dell'elfo di 15 livello, credo abbia semplicemente investito del "tempo". Penso sia equivalente alla sensazione che si prova quando hai impiegato molto tempo ad imbiancare una stanza e poi arriva qualcuno e ci getta un secchio di vernice nera. :)

Nel caso di Glenda c'è un operazione creativa (il personaggio) al fine di eseguire un ulteriore operazione creativa (la storia).
E' una continua esplorazione la cui "terminazione" non è un male ma una conseguenza naturale (come la conclusione di una storia e cioè di un percorso),
a differenza di ciò che accade con il personaggio di ennesimo livello che non ha una fine ..probabilmente perchè non ha mai avuto un inizio: e appunto in quest'ultimo caso non è il "gioco" che finisce ma il "giocattolo" che si rompe.

Un noto manuale di sceneggiatura americano parlando delle storie dice molto semplicemente: "l'opera narra la storia dal punto di vista di un personaggio". In un certo senso il personaggio è il filtro emotivo con il quale si guardano gli eventi... e per estensione nei gdr diventa anche lo strumento con il quale si creano gli eventi.

In my humble opinion :)

Citazione
[cite]Autore: Glenda[/cite]
Tutto questo delirio invece vorrebbe avere un'altra conclusione: penso che ci si diverta molto di più quando ci si "affeziona" ai personaggi perchè portano in gioco qualcosa che sta a cuore anche a te, quando non sono "macchiette" tutte letterarie o cinematografiche, ma personaggi in cui vuoi mettere qualcosa di emotivo e affettivo, che ti fa venire voglia di sviscerare i loro problemi per analizzarli fino in fondo.
(Beh, che io sono per l'approfondimento dei personaggi, mi sa che ormai si era capito... :P )

Sono completamente d'accordo con te :)
« Ultima modifica: 2009-07-21 04:54:44 da Lord Zero »
Lord Zero - (Domon Number 0)

Suna

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« Risposta #10 il: 2009-07-21 10:27:00 »
Mmmm, sono curioso di vederti all'opera allora :)
In AiPS abbiamo potuto fare pochissimo quella volta a Mosquito, quindi non posso dire di aver potuto apprezzare.
Sia chiaro, abbiamo stili di gioco diametralmente opposti. A me piace fare personaggi freddi come ghiaccio, razionali, dominanti e cinicamente bastardi. Il gut wrenching emo porn non è esattamente nelle mie corde... però questo non significa che ritenga più valido il mio modo di giocare rispetto al tuo, sia ben chiaro!

Glenda

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L'investimento emotivo
« Risposta #11 il: 2009-07-21 10:27:20 »
Citazione
E' una continua esplorazione la cui "terminazione" non è un male ma una conseguenza naturale (come la conclusione di una storia e cioè di un percorso),
a differenza di ciò che accade con il personaggio di ennesimo livello che non ha una fine ..probabilmente perchè non ha mai avuto un inizio


Staquoto. Una storia deve "saper finire", così come un personaggio. Ragion per cui ho una certa ostilità per le serie tv che durano all'infinito o per i romanzi a saga che sembrano non sapersi esaurire. Quando si crea qualcosa è bello anche esaurire un percorso.

@ Suna

Dipende cosa c'è dietro il bastardo. A me il palombo piaceva molto, perché il suo modo di essere era l'espressione della sua cultura e del suo patrimonio genetico, e questo poteva portare a tante problematiche nell'incontro con culture diverse...infatti la lite con il prete che avevate fatto con Claudia lasciava aperte molte porte.
Cmq ribadisco: vi prego, non fatevi idee strane sulla mia capacità interpretativa...è ohimè tristemente scarsa...
« Ultima modifica: 2009-07-21 10:29:56 da Glenda »
"al di là del torto e la ragione, contano soltanto le persone"

Rafu

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L'investimento emotivo
« Risposta #12 il: 2009-07-21 14:42:19 »
Citazione
[cite]Autore: Suna[/cite]A me piace fare personaggi freddi come ghiaccio, razionali, dominanti e cinicamente bastardi.


Perché tu giochi per wish-fulfillment, ammettilo!  ;P

Suna

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« Risposta #13 il: 2009-07-21 15:04:58 »
Citazione
[cite]Autore: Rafu[/cite]
Citazione
[cite]Autore: Suna[/cite][p]A me piace fare personaggi freddi come ghiaccio, razionali, dominanti e cinicamente bastardi.[/p]
[p]Perché tu giochi per wish-fulfillment, ammettilo! ;P[/p]


Ci puoi scommettere le palle tue e di tutto il tuo clan!

Che diamine, sono del Leone. Siamo sboroni per natura.
« Ultima modifica: 2009-07-21 15:05:30 da Suna »

Moreno Roncucci

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« Risposta #14 il: 2009-07-21 17:12:36 »
E allora siete off-topic...  =:-I
« Ultima modifica: 2009-07-21 17:13:00 da Moreno Roncucci »
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