Masks è un gioco sui supereroi adolescenti, e pare che quello lo faccia bene. Ho sentito molti che lo apprezzano tanto, altri che gli criticano che ha davvero tante mosse (e ne ha tante!). Non posso dare un giudizio mio più sensato perché non ho finito di leggerlo e non ci ho giocato: le uniche cose che posso dire sono quelle che ho percepito e che mi hanno detto altri (che lo hanno letto e che ci hanno giocato).
Worlds in Peril, invece, è il gioco dei supereroi, più o meno come li stiamo vedendo al cinema in questa ultima decade. Quindi non ha nulla a che vedere con cose come la ricerca della propria identità e la pressione di un modello sociale da incarnare. O, meglio, ha dentro queste cose se ce le metti tu, ma comunque non spinge là quanto Masks. In compenso ci puoi fare tutta un’altra serie di cose che con Masks sarebbero secondarie e non supportate.
Ha dei difetti? Sì. Tanto per cominciare, anche questo ha un cazzilione di mosse (davvero un cazzilione!). Secondariamente, a mio avviso si vede che gli autori non avevano molta dimestichezza con il motore di design dei Powered by the Apocalypse. Molti passaggi richiedono una grande collaborazione tra GM e gruppo e spesso il GM è lasciato un po’ a sé stesso a prendere decisioni che, evidentemente, per gli autori erano semplicissime da prendere, ma che il gioco non ti spiega davvero come prendere.
Per cui, sì: gioie e dolori. Giocateci e vedrete quale vi piace di più.