Sto leggendo proprio in questi giorni la seconda edizione di
Cthulhu Dark (Graham Walmsley et al., 2017) e devo dire che le regole di base mi sembrano davvero tutte molto chiare (oltre che semplici e brevi).
C’è un’unica eccezione, vale a dire la regola che consente di ritirare:
Trying again
If you included your Insight Die in a roll and you’re not happy with the result, you may reroll (all the dice).
If you didn’t include your Insight Die, you may add it and reroll.
Afterwards, look at the new result. As before, the highest die shows how well you do. And, if your Insight Die is higher than any other die, you must make an Insight roll.
You may reroll as many times as you like.
Ok, puoi ritirare quante volte ti pare… Ci vedo un cortocircuito: vale a dire che, così facendo, un giocatore può teoricamente continuare a ritirare fino a che non ottiene un risultato che vuole (mettiamo un 4) e il suo dado di
Insight non è il più alto (in quel caso dovrebbe fare un tiro di
Insight, rischiando di aumentarne il valore e, quindi, di avere il PG più vicino alla sua dipartita dalla storia).
Questa cosa non mi convince, a meno che non si sia comunque tenuti a fare i tiri di
Insight per tutti i ritiri effettuati e non solo per quello del risultato finale.
Lo so che lo scopo del gioco non è salvare i PG dalla perdita di
Insight, ma un buco di questo genere nelle regole mi insospettirebbe: sarebbe sfruttabile troppo facilmente da un giocatore che sta “giocando male”. Insomma, mi aspetterei un design più a prova di giocatore in malafede.
Voi come la vedete? Ho capito male io qualcosa?