Come ho già fatto, già in tre occasioni, anche per
The Hangman Saga, provvedo a riportare gli elementi “scritti” o fisici che sono emersi al tavolo durante la mia prima partita di playtest di
Walls of Concordia, il gioco che ho presentato fuori concorso per il
Game Chef Pummarola Ediscion 2017.
In questo momento, non ho tempo per delle considerazioni più approfondite che, comunque, se vi interessano, potete ascoltare nella settima parte della
registrazione di questa partita (per gli stalker: tutta la registrazione è piena di mie considerazioni sul game design del gioco).
Ho giocato con Nicola Urbinati, che ringrazio. Ci siamo messi d’accordo, la settimana prima della partita, per scegliere le quattro foto che rappresentano i “luoghi caldi” della storia d’amore spezzata dalla guerra. Idealmente, i due partecipanti dovrebbero arrivare al tavolo avendo scelto quattro foto indipendentemente, senza parlarne prima. Noi non ne abbiamo parlato, ma Nicola mi ha mandato la sua selezione di foto in precedenza, affinché io le stampassi su della carta fotografica che avevo in casa.
Le foto di Nicola:




Le mie foto:




Nel gioco ho fatto una scelta di design “azzardata”: i protagonisti non si creano prima; si comincia a giocare e tutto di loro emerge durante il gioco. Questo significa anche che i giocatori devono prendere appunti sui loro personaggi su un foglietto che tengono davanti a sé. È questa la loro “scheda” del personaggio.
Ecco cosa Nicola ha scritto sulla sua scheda:
ANTONIO
Marina
Gustav, l’Omega
Fauci, il cane
Signora Bianchi
Cecile, la nonna traditrice
Enzo e Rosanna, i genitori di Marina
Ed ecco cosa ho scritto io sulla mia:
MARINA
Capelli castani scuri, occhi azzurri.
Omega: legati al denaro
Alfa: famosi per mangiare aglio
Gustav, coinquilino Omega
Fauci, cane di Antonio
Marco: barba lunga e non curata
Marta
Cecile, signora Omega
Signora Bianchi, al piano di sopra
Durante il gioco, nelle scene del passato, nelle quali entrambi i protagonisti vivono i momenti belli della loro storia d’amore, prima della guerra, è possibile dichiarare fino a un tratto per scena riguardante l’altro personaggio.
Ecco i tratti che io ho dichiarato del personaggio di Nicola (Antonio):
- Ti amo per come cerchi di fare la cosa giusta.
- Ti amo per come assecondi le mie bambinate.
- Ti amo perché saresti un ottimo padre.
- Ti amo per come mi dici «Sei bellissima».
Ed ecco i tratti che Nicola ha dichiarato del mio personaggio (Marina):
- Amo Marina per come mi porta a prendermi le mie responsabilità.
- Amo la tua passione per ciò che ami.
Notate come Nicola sia stato meno aggressivo sui tratti. Se ne possono dare da zero a quattro: lui ne ha dati due al mio personaggio, mentre io ne ho dati quattro al suo. Immagino che questo sia stato dovuto al fatto che io avessi più familiarità con le procedure di gioco.
Durante le scene del presente si possono strappare i tratti, dichiarando come la guerra abbia cambiato quella parte del proprio personaggio, per attivare la regola del “Non arrendersi” (serve per tentare di portarsi a casa i conflitti in caso di sconfitta iniziale).
Io ho strappato entrambi i miei tratti, ma sono riuscito a metterli di nuovo insieme con lo scotch durante la fase semifinale del gioco, detta “Abbattere il muro”, durante la quale, a guerra quasi finita, o finita sul serio, i personaggi tentano di tornare a vedere il mondo con gli occhi della speranza e curano le ferite inflitte loro dalla guerra, tornando ad essere quelli che erano un tempo.
Durante il gioco, quando si fanno sbadatamente cadere le tessere del domino, si devono scrivere dei tratti sui luoghi che mettano enfasi su qualcosa che quel luogo aveva di bello e che ora la guerra ha distrutto.
Durante la nostra partita, sono stato io a far cadere due volte le tessere per errore, e allora ho scritto due tratti:

I vetri della libreria ora sono completamente rotti a causa dei proiettili degli scontri a fuoco.

Una volta era pieno di anatre. Ora le hanno cacciate e mangiate tutte.
Sempre nella fase semifinale, detta “Abbattere il muro”, i giocatori cercano di strappare tessere al muro fisico che hanno davanti a sé, sul tavolo di gioco. Ogni volta che lo fanno con successo, possono sanare tutti i tratti negativi del luogo corrispondente a quella sezione del muro.
Nicola è riuscito a farlo col tratto della libreria “I vetri della libreria ora sono completamente rotti a causa dei proiettili degli scontri a fuoco”; mentre, purtroppo, il tratto del parco “Una volta era pieno di anatre. Ora le hanno cacciate e mangiate tutte” è rimasto al suo posto fino alla fine, anche una volta finita la guerra.
Spoiler sul finale: la guerra è finita e Antonio e Marina sono riusciti a riabbracciarsi. Hanno avuto un figlio (e chissà… magari anche altri).
Modifica: Ho sistemato i link di un paio di foto (erano rotti per colpa di Flickr).