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PBF Levity#3: [OSOK]
rgrassi:
Prendere i personaggi e lanciarli uno contro l'altro.
Questo è il segreto di ogni buona narrazione. :)
Il sistema non conta nulla.
Rob
P.Jeffries:
Spero che vada bene...
--- Citazione ---Per un attimo si era creduto fortunato di essere ancora vivo. Poi aveva letto quel foglio, e allora si era ritenuto sfortunato che uno stronzo avesse fatto centro nel volergli distruggere la macchina. Macchina, impianto costoso e alcuni CD esclusivi. E adesso doveva dare retta a quel biglietto? Di sicuro non poteva andare a quella razza di appuntamento così: così sbrindellato e così presto. Chiunque si sarebbe trovato in quel bar apposta per lui avrebbe dovuto attendere.
Mentre le persone intorno scappavano (si contava però anche un ferito a una gamba, che si trascinava a fatica via su un marciapiede), Santos si diresse al negozio di abiti di fronte, "Chic 9", stringendo con rabbia quel pezzetto di carta. Intanto che provava abiti su abiti, nel camerino si guardava allo specchio pensando agli avvenimento degli ultimi giorni per cercare una spiegazione: gli ultimi uomini che ha difeso, lo spaccio del crack - che gli procura sempre più clienti e mille grane - il boss Navarro, al fatto che un po' alla volta sta venendo centrifugato nel mondo del crimine quando invece lui dovrebbe sfiorarlo appena e basta: dare il suo contributo alla giusta difesa degli imputati. Niente di anormale o contro la morale. Ma l'aggressione misteriosa subita un'ora prima in un vicolo e poi questa bomba... che cosa stava succedendo?
Uscì rimesso a nuovo, ma per sbrindellati che erano, i vestiti vecchi erano di sicuro meglio. Restavano le scarpe. Il bar dietro all'angolo era il "Leonard's", un posto proprio di merda. Il posto giusto per chi fa scoppiare le macchine degli altri. Vari tavolini, alcuni vuoti, altri con dei gruppi o con una sola persona. Chi era l'uomo dell'appuntamento?
Santos entrò nel locale, la porta che emise una suoneria ridicola, e si guardò intorno: tanti lo osservavano mentre lui restava lì, in attesa. Una cameriera lo invitò a prendere un tavolo o ordinare dal bancone. Vista la gente Santos si diresse al tavolo: si notino le calzature di classe, le uniche cose sopravvissute decentemente alla giornata, mentre camminano sul pavimento a quadrettoni neri e bianchi, questi ultimi sporchi, a raggiungere una sedia, quelle scarpe in mezzo ad altre scarpe, lavoratori, scarpe da tennis logore, anfibi, scarpe da mercato, un piede che si allunga in un accenno di sgambetto.
Santos si girò e lo vide: lo stava fissando un sorrisetto sicuro di sè, occhiali scuri e capelli castano chiaro corti: una di quelle facce da duro su ossa spesse e muscoli. Vestiti casual sportivi, sul tavolo una sigaretta oramai consumata e un bicchiere vuoto. Ne aveva visti tanti di quelli. Santos tacque, lo fissò, e si sedette. Alla cameriera che passava: .
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Mentre parlavano, la cameriera aveva portato altri due drink e un pacchetto di sigarette per Vic LeBronde. Santos non aveva ordinato niente.
--- Termina citazione ---
rgrassi:
Dirà Raf... Ma temo che sei andato ben oltre quello che potevi fare. :D
A proposito, Raf, ricorda che devi sempre specificare bene i poteri che un giocatore sta detenendo in quel momento.
Rob
Renato Salzano:
Temo anch'io, anzi:
STOP! Sei andato parecchio oltre il tuo PG, che è la modalità di default come ambito narrativo di OSOK. REWIND! AZIONE!
P.Jeffries:
nel senso che ho scritto del dialogo che coinvolgeva Vic?
Spiegatemelo, perchè Rafman aveva scritto
--- Citazione ---Io direi che una bella scena di dialogo ci sta dentro, così magari scopriamo qualcosa in più della trama...
--- Termina citazione ---
Non vorrei aver male interpretato...
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