Penso state confrontando mele con pere.
Cani nella vigna ti dire "come giocare il gioco" nel senso di dare istruzioni immediate, spicciole: le regole in primo luogo, poi la fortissima esortazione al master a rivelare la città durante il gioco invece di conservare "segreti" (insieme all'avvertimento che il non farlo rovnerà il gioco), e le istruzioni su come giocare gli NPC.
Notare che sono TUTTE istruzuoni su COME DEVI GIOCARE TU. In nessun momento il regolamento di Cani nella Vigna assegna a qualche giocatore il compito di "giudicare" il gioco degli altri e punirlo o premiarlo di conseguenza. Anzi, c'è una PRECISA REGOLA che espressamente PROIBISCE AL MASTER DI FARLO (non ovviamente nel senso che il mastr non deve avere opinioni. Può averle benissimo. Può dire al giocatore "ma il tuo personaggio è un vero pezzo di merda!" - e anzi, se lo pensa, per il tipo di gioco che è CnV se lo dice arricchisce il gioco - MA NON PUO' IMPORRE LA SUA MORALITA'. Non può "giocare Dio", non può "toglierli i poteri da paladino", non può dirgli "questo non puoi farlo". La moralità del personaggio è una faccenda privata gestita dal giocatore. E questo è FONDAMENTALE in un gioco che tratta di moralita': imporla "dall'alto" sarebbe come imporre dall'alto tutte le tattiche in un gioco gamista lasciando ai giocatori solo il compito di tirare i dadi senza scegliere come usarli.
Tornando al punto... sono tutte istruzioni su come TU devi giocare il gioco. Come le regole del monopoli, o del risiko, o di scala 40, o di rubabandiera, o del gioco dei mimi, o del rugby.
Mentre in Vampire, la regola, la cosa da seguire, è "TU, MASTER, DOVRAI GIUDICARE E PUNIRE O PREMIARE IL COMPORTAMENTO DEI PERSONAGGI".
Poi, il gioco contiene una lista che però è:
1) Come tutto il resto, "consigli e suggerimenti", non regola, perchè soggetta come tutto il resto alla regola zero.
2) Una rapida scaletta che non può, oggettivamente, rappresentare una completa e dettagliata "scaletta del gravita' di un crimine" (se non ci riesce il codice penale, come pensate ci riesca un capitoletto di vampire? Anziamo...). Ti dice "omicidio", ma omicidio di che? Uccidere un gangster e' più o meno grave dell'uccidere una madre innocente di fronte ai suoi figli?
Quella scaletta non è OGGETTIVAMENTE utilizzabile in maniera automatica semplicemente leggendola e confrontandola. Va comunque INTERPRETATA dal GM.
I punti 1 e 2 dicono, semplicemente, che in una partita di Vampire il GM, armato solo di scarni "suggerimenti", deve valutare con la sua PROPRIA moralità i comportamenti dei giocatori, e premiarli o punirli di conseguenza.
Ora, questo non è un thread su Vampire (e se la discussione continua ad essere sulle regole di Vampiri farò splittare il topic), ma è sulle regola zero e le sue conseguenze, quindi osserviamo gli effetti di questa differenza da questo punto di vista
Un giocator abituato a giocare a "Vampire / Mario Rossi" è abituato a certe conseguenze per certe azioni. Se si trova un giorno a giocare a "Vampire / Luigi Bianchi" si trova di colpo ad avere conseguenze completamente diverse per le stesse azioni. Di fronte a questa cosa, le sue opzoni sono limitate:
1) Dice "Luigi Bianchi è un master incapace" e se ne va (copn Luigi Bianchi che dirà a sua volta "quello là non era mica capace di giocare a Vampiri"
2) Si mette di buona lena, impara con il tempo (o si fa spiegare) cosa deve fare in gioco per far contento Luigi Bianchi, e pian piano impara a farlo, adeguandosi alla maniera di giocare che Luigi Bianchi vuole che segua.
3) Non fa nessuna delle due cose, rimane ma non si adatta, e lui e Luigi Bianchi non fanno che discutere durante il gioco rovinando la partita a tutti.
Un giocatore di DitV può giocare lo stesso personaggio, con la stessa moralità, in qualunque gruppo di gioco. Oh, certo, in certi gruppi ci sarà più alchimia con gli altri personaggi e verranno storie bellissime, in altri gruppi magari non si prendono e il gioco ne soffre. Non è questo il punto.
Il punto è che in CnV il personaggio può essere fatto
seguendo le regole, non seguendo per forza solo
quello che pensa Luigi Bianchi (e che spesso devi indovinare perchè lo trova così chiaro ed evidente che non lo spiega).
Altra cosa: trovo veramente, veramente molto ingenuo il credere che basti dire "facciamo una campagna introspettiva" per mettere istantaneamente in sintonia le menti di tutti i giocatori. Il tipo di ingenuita' che fa scambiare LA PROPRIA PERSONALISSIMA E SOGGETTIVA INTERPRETAZIONE del trafiletto che parla magari dell'allineamento o della scaletta dell'umanita' per una interpretazione universale uguale per chiunque legga quel trafiletto, indipendentement dalle opinioni e bias di chi lo legge.
C'è in questo una contraddizione logica notevole: da una parte si richiede al GM di poter "mediare" ascoltando le istanze e le opinioni di tutti i giocatori, dall'altra, gli si chiede di credere che di un testo possa esistere un unica e precisa "interpretazione giusta" e tutte le altre sono "sbagliate". Quindi si parte dal presupposto che le interpretazioni di giocatori sono tutte, automaticamente, sbagliate in partenza, perchè non saranno mai identiche a quelle del GM.
Cioè, "ascolta i giocatori ma sappi che quello che dicono è sbagliato. Hai ragione solo tu".
Fa bene il paio con il tenore dei consigli sulle regole: "ingannali ma non faglielo capire, è per il loro bene, si divertiranno di più se fanno come dici tu, e non come vorrebbero fare loro"
Domanda finale per chiudere il cerchio. Si dice che queste "regole" funzionano alla perfezione, basta avere un "bravo master". Ma quale "bravo master" seguirebbe mai regole come queste?
(scusate:
suggerimenti come questi...

)