Mi scuserete se inizio questo post in maniera così criptica e, forse, pretenziosa. La verità è che questo post non è per voi: questo post è per Fabio Succi Cimentini. Se voi siete qui è solo perché mi piaceva l’idea di condividere.
Stasera stavo cercando degli articoli e delle discussioni che parlassero di questo gioco,
Sweet Agatha (Kevin Allen Jr., 2009–2016) e mi sono imbattuto in
questa discussione su “Story Games”. E, in questa discussione, mi ha colpito molto il commento che diceva:
Now I just want to know whether I have to destroy something beautiful to save something I love or destroy something I love to save something beautiful.
E, niente, ci sono arrivato: ho capito qual è il senso profondo di dover tagliare un manuale stampato a colori su carta di alta qualità. Prima non lo vedevo: il conflitto, la simbologia che ci stava dietro; prima mi dicevo: “Sì, l’autore dice che vuole che tu abbia la sensazione di distruggere qualcosa di bello e caro”, ma non capivo in che modo questo si interfacciasse col gioco, se non a un livello superficiale, quello di una dichiarazione di intenti artistica.
Eppure la risposta era là, in quella prima partita che abbiamo giocato a GnoccoCON 2016, ormai una settimana fa. Potete ascoltare il post di quella partita
su GDR Unplugged per farvene un’idea, ma eccone il senso (
occhio che, se stavate seguendo la giocata, qui piovono spoiler!).
Durante quella partita, Fabio giocava, Robin, il Lettore e personaggio protagonista della storia, colui che cerca la scomparsa “dolce Agatha”, e io giocavo la Verità. Robin era il ragazzo di Agatha e ha inseguito la sua pista di briciole di pane, fino a scoprire che la donna che amava soffriva di disturbi della personalità e che era entrata in un brutto giro di gente che la trattava come se fosse un’entità mistica; aveva persino ripreso a drogarsi…
Alla fine Agatha ha dovuto decidere di uccidere la sua personalità autodistruttiva, rischiando di far morire anche l’altra, quella che amava Robin e che voleva stare con lui, proprio per cercare di rompere il circolo vizioso che le impediva di stare con Robin.
Allo stesso modo, mano a mano che andavamo avanti a giocare, Robin ha scoperto lati di Agatha che non conosceva e che una persona normale non sarebbe felice di scoprire sulla sua ragazza: delle verità che metterebbero fortemente in crisi qualunque rapporto, perché rivelano lati dell’altro che spereresti di non scoprire mai.
Ed è qui che emerge la domanda tematica del gioco:
“Distruggerò qualcosa di bello per salvare qualcuno che amo, oppure distruggerò qualcuno che amo per salvare qualcosa di bello?”.(Non è una risposta che noi possiamo dare al posto vostro e, se anche voi vorrete trovarla, allora vi consiglio di giocare a
Sweet Agatha).
Tu, invece, Fabio, che cosa ne pensi?