Gente Che Gioca > Sotto il cofano
Cosa vogliono dire "chesting" e "workshopping"?
Zachiel:
--- Citazione da: Mattia Bulgarelli - 2016-09-09 16:32:55 ---
--- Citazione da: Pippo_Jedi - 2016-09-08 23:32:35 ---
--- Citazione da: Zachiel - 2016-09-08 21:44:58 ---Quindi, potrà non essere divertente ma può essere grandemente soddisfacente, anche se certe volte appena finito di decidere non vale neanche la pena di giocare la scena, e quindi potrà non funzionare in certi GdR, ma non la vedo una cosa così problematica a priori.
--- Termina citazione ---
A priori... per cosa?
per un gioco da tavolo collaborativo... è così che si gioca, tutti assieme si discute come collaborare per ottenere la vittoria. va benissimo.
--- Termina citazione ---
Anche per me è questo il punto-chiave.
D&D giocato "dungeon crawl" prevede che ci sia un gruppo di giocatori che gioca COLLABORANDO, e CONTRO l'opposizione gestita dal giocatore-in-ruolo-diverso-chiamato-GM.
Hai presente, se non ne hai una diretta esperienza personale, tutte le battute su "il giocatore che vuole fare il ladro e gioca rubando dalle tasche del Paladino e pugnalando alle spalle il gruppo"?
Ecco, anche lui sta giocando in modo disallineato con il gioco e con il gruppo, in modo simmetrico ai giocatori che giocano in modo collaborativo un gioco che collaborativo non è.
Se gioco Risiko senza combattere contro gli altri, sto rovinando il gioco? Probabilmente sì.
Se gioco CnV senza tirare fuori quello che il mio PG vuole, desidera, le cose in cui crede, sto rovinando il gioco? Probabilmente sì.
--- Termina citazione ---
Crosspost con Mattia.
Ho presente il ladro che ruba al gruppo. Non come esperienza diretta (io ero il DM, non un membro del gruppo), ma ho presente. Condito da una bella dose di "ma il mio PG farebbe questo" e da "faccio PG così perché altrimenti mi annoio" (colpa di D&D che è noioso e il giocatore voleva solo giocare a qualcosa di più interessante? Colpa del giocatore che non si interessava del divertimento degli altri? Non mi interessa ora come ora.)
(Il mio problema probabilmente è che sto giocando in land, che è in pratica un freeform dove quello che i personaggi possono fare è misurato con il regolamento di D&D. Va perfettamente bene non combattere, finché qualcuno non ci rimette le penne perché il GS dei nemici quella rara volta che si combatte era basato sulla tua presenza.
Lì in compenso il gioco è un "ciascuno per sé" dove i giocatori non hanno spesso intenzione di giocare il loro personaggio come piacerebbe a te e lo staff riconosce loro questo diritto (limitandosi a un blando e generico "no playerkilling") - luogo in cui mi sento più scarso degli altri nella manipolazione sociale tra PG ma che mi piace proprio perchè c'è la possibilità di giocare quell'aspetto che in altri giochi non trovo soddisfacente.)
Moreno Roncucci:
--- Citazione da: Zachiel - 2016-09-13 21:27:40 ---Invece, Moreno, mi dai l'impressione di vedere un problema di ordine sociale e di ascriverlo immediatamente a qualcosa che è andato male nell'ambito stesso dei GDR. C'è tutto un resto di mondo fuori che mi ha messo davanti a situazioni che mi hanno fatto desiderare un gioco dove i tuoi amici sono amici per davvero e la fiducia può essere cieca.
--- Termina citazione ---
Ovvio che Parpuzio non trasforma magicamente la gente nella loro versione malvagia. Semplicemente premia certi comportamenti e non altri. Abitua a considerarli normali, attira chi ama comportarsi così, e allontana chi invece non assume quegli atteggiamenti (guarda com'è il clichè del "giocatore di lunga data" in praticamente tutti i fumetti sui gdr.... lo sanno benissimo l'effetto sociale dell'attività, non la ammetteranno mai in una discussione ma poi la riconoscono perfettamente nei fumetti che fanno e leggono)
Tu invece mi pare che ti sei trovato a giocare con degli stronzi ad un gioco competitivo, e invece di dare la colpa agli stronzi, la dai al gioco competitivo. E ti immagini come sarebbe bello giocare con quegli stronzi ad un gioco collaborativo...
No, sei vittima di bullismo da parte di gente che gioca con te, non è perchè il gioco è competitivo. Sono cose diverse.
--- Citazione ---Comunque il fatto che salti di palo in frasca è perché mi arrivano input da direzioni diverse e inizio a scrivere una cosa e poi non so più a cosa stavo rispondendo e parto per la tangente neanche dovessi giustificarmi di ogni supposizione che viene fatta su di me.
--- Termina citazione ---
Rileggere magari, prima di postare? Perchè davvero, seguire certi tuoi post a volte comporta un lavoro di decodifica non indifferente.
--- Citazione ---Torniamo all'argomento. Dico solo che a me fare workshopping non pare così intrinsecamente male, probabilmente mi piace l'idea della scrittura creativa che diceva Pippo, più che quella del gioco di ruolo. Mi interessa ottenere il risultato figo, parlando tra giocatori e dicendo "ehi, non sarebbe figo se la storia fosse questa?" (e poi, ripeto, non sento più il bisogno di narrare questa cosa, perché una volta prenarrata non c'è gusto, e sono d'accordo che giocare in questo modo a CnV non sia divertente. Non ho mai parlato di fare workshopping in CnV, io). Probabilmente mi piace D&D perché si tiene lontano da questa faccenda del narrare mettendoci i combattimenti, che quelli li devi risolvere col posizionamento delle pedine e coi tiri di dado, non puoi decidere prima come vanno a finire.
--- Termina citazione ---
Aspetta, se ho capito bene mi stai chiedendo di dimostrarti come un attività che ti stai solo immaginando sia più divertente di un altra attività che ti stai comunque solo immaginando? :o
Boh, visto che stai lavorando così di immaginazione, immaginati pure la mia risposta già che ci sei! ::)
Sto parlando non del TUO immaginario divertimento se facessi la cosa che immagini sia più divertente dell'altra cosa che immagini. Sto parlando di questo CHE È STORICAMENTE SUCCESSO NELLA REALTÀ. Non nella tua fantasia.
Semplicemente, quelli che contestavano (come te) dicendo che il workshopping era più divertente.... poi dopo un paio di partite hanno smesso. Semplicemente. Non hanno scritto mea culpa, non si sono pentiti stracciandosi le vesti: semplicemente, dopo aver fatto tante pive sul fatto che sicuramente PTA era più divertente come lo giocavano loro.... non hanno più postato un actual play di PTA, non hanno più giocato alle con a PTA, e hanno iniziato a postare che "PTA è un gioco pallosissimo, lo sanno tutti" quando parlavano con gli altri, anche loro convinti che la cosa che facevano quando giocavano a PTA, che gli stracciava i coglioni, era sicuramente molto più divertente dell'altra cosa scritta nelle regole che gli altri cercavano di spiegargli.
Perchè vincere la discussione da forum è più importante che divertirsi nella vita vera, no?
E se cerchi in giro, su 80.000 thread su the storygames (sto andando a memoria, non ho voglia di controllare) e non so quanti in altri forum, ne troverai un sacco che si lamentano di PTA e dicono che non è divertente, e praticamente tutti dalla descrizione lo giocano prenarrando, workshoppando e rovinandosi il divertimento da soli mettendo la mano nel tritacarne.
Ma non lo ammetteranno mai. Esattamente come i fans di D&D (anzi, spesso sono proprio le stesse persone), possono postare migliaia di post sui problemi di gioco che hanno, ma poi se glielo chiedi ti diranno che loro no, non hanno mai problemi, assolutamente.
Per esperienza: "discutere" con queste persone è tempo perso. Non sono la loro mamma. Non è un dramma nella mia vita se loro non si divertono. Io dò i miei consigli, se vuoi li segui, altrimenti amen, chissenefrega.
L'unica cosa, non andare a dare in giro consigli sbagliati agli altri. E per "sbagliati" intendo tutti quelli che sparano cazzate a raffica su questi giochi IMMAGINANDO, senza averli mai giocati.
Prima di andare a raccontare che prenarrando e workshoppando è "piu divertente", per favore gioca in entrambe le maniere, giocando diverse serie, con giocatori normali (non stronzi insomma). POI potrai andare a dire in giro cosa pensi che sia divertente o meno.
Al momento, questo thread se fosse di automobilismo sarebbe: uno che ha la patente da 10 anni sta dicendo che la macchine è meglio che abbia i freni buoni. Uno che non ha la patente e non ha mai visto una macchine e un freno (ma se li sta immaginando) interviene per dire che secondo lui se togli il peso dei freni, una macchina è più stabile e sicura.
(visto che oltretutto, la volta scorsa con Trollbabe e altri era saltato fuori che avevi sbagliato a giocare, non avevi seguito le regole, e non ti eri divertito.)
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione da: Zachiel - 2016-09-13 21:27:40 ---Giuro che sono stato molto più traumatizzato da un giocatore di DotA che, giocando contro, chiedeva ai compagni di squadra di poter venire lui a combattere contro di me (nella fase iniziale del gioco ci sono tre zone in cui i giocatori di squadre opposte si scontrano, e lui cercava apposta la mia), rideva quando gli capitava la stessa mia zona subito all'inizio, mi ammazzava il personaggio ogni volta che non scappavo lontano dal combattimento (perdendo quindi le risorse che il gioco mette a disposizione per vincere sugli avversari) e mi rideva in faccia ogni volta che perdevo uno scontro.
Ho dichiarato finito il LAN party, ho cacciato lui e altre quattro persone a casa mia e non ho più giocato a niente di competitivo per due o tre anni, nemmeno la briscola.
Quello direi che mi ha traumatizzato e mi ha rubato parte della mia vita, ma mi ha anche fatto capire che non mi diverte mettermi in competizione con gli altri, specialmente se gli altri vincono.
Invece, Moreno, mi dai l'impressione di vedere un problema di ordine sociale e di ascriverlo immediatamente a qualcosa che è andato male nell'ambito stesso dei GDR. C'è tutto un resto di mondo fuori che mi ha messo davanti a situazioni che mi hanno fatto desiderare un gioco dove i tuoi amici sono amici per davvero e la fiducia può essere cieca.
--- Termina citazione ---
Ora, a parte che stiamo andando off-topic rispetto alla mia richiesta di definizioni... giuro che non capisco il controesempio.
Mi parti di uno dei giochi (DotA) che è di fatto, nel mondo dei videogiochi, LA pietra di paragone per la tossicità della community (vedi per esempio http://read.navi-gaming.com/en/team_news/toxic_communication_in_dota), mi dici che c'è uno che ha fatto lo stronzo con te e che l'hai cacciato da casa tua.
Oltre al problema di prendere un caso singolo e usarlo come metro di tutto il resto (che è come dire "io non ho preso il morbillo, QUINDI se sul giornale c'è scritto che c'è un'epidemia di morbillo che colpisce l'80% della popolazione ha torto il giornale"), ecco, il punto è: perché quando uno fa lo stronzo giocando a D&D o altro GdR, non viene la voglia di cacciarlo di casa ma resta a fare danni all'interno del gruppo "perché è il mio personaggio"? ?_?
Palin Majere:
Mi sembra che la discussione stia velocemente scivolando nelle due antitesi (che portano allo stesso risultato) tipiche di una partita “standard” di D&D:
1. Gioco un personaggio malvagio quindi devo rompere le palle al gruppo
2. Gioco un paladino ultrabuono che non ucciderebbe nemmeno un coboldo se non provocato quindi devo rompere le palle al gruppo.
Che poi è il gioco tossico perché D&D non era nato per giocare al di fuori delle dinamiche di un gruppo che va a cercare tesori nel dungeon e se non collabora fa una brutta fine (e che al lich che comanda il dungeon frega poco che il PG sia buono o malvagio: comunque lo vuole fare a pezzettini).
Resta il fatto che non vedo esempi concreti di “chesting” e “workshopping” o forse non li vedo io perché sono affogati in pagine di discussione? ;)
Moreno Roncucci:
Sono definiti nella mia primissima risposta, nella prima pagina.
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