Marco, ma Kagematsu l'hai giocato tutto, o solo quella mezza partita in cui c'ero anche io?
Poi, il punto non è "mostriamo che le donne sono deboli", ma è "prendiamo una società che mette le donne in condizione di debolezza, e facciamo assaggiare un po' la sensazione a giocatori maschi + prendiamo una società che mette gli uomini in condizione di potere, e facciamo assaggiare un po' la sensazione ad una giocatrice".
Tutto, o quasi.
Dico quasi perché in realtà ho sostituito all'ultimo un altro giocatore che si è dovuto assentare (eravamo a una fiera del fumetto, e la sua ragazza l'ha portato via di peso per andare a vedere chissà cosa) e ne ho approfittato per provare. Ho creato la mia donna dopo che gli altri giocatori avevano già giocato una scena e non so se effettivamente questo mi abbia messo in svantaggio o non mi abbia fatto vivere appieno l'esperienza del gioco.
L'impressione di pancia te la do in inglese. Quella sera stessa ho parlato del gioco in una chat che ho recuperato.
La parte in grassetto è mia. Prima c'è un po' di contesto.
Man, it's hard organizing intro-level RPG events for students.
First I have to work super hard to get enough GM's so everyone interested has a game to join, then I have to work super hard to get enough players so no GM has to waste time preparing for the players who never come...
Just like going to a comics fair with some RPG tables. Lots of people gathered and ready to GM, lots of people wandering by and not even asking about the books. And at lunchtime I stood guard at the table for over 40 minutes while lots of interesting things were happening around
Well, on the bright side, most of the GMs are likely to be fine if they don't get enough players. They join other GMs' games and everyone's happy
Except for the DnD GM, they've spent time creating the pre-made characters and probably want to actually use those
So we played a Kagematsu game
I'm not familiar with that
the village men are at war, only women, kids and old people remain, but something is menacing this japanese village. A ronin* comes. Women try to convince him to stay and defend them. A woman should play the ronin and, scene after scene, she decides when the vollage women, usually played by men, gain his love or his pity. In the end the higher the love the most loved woman gets, the higher the chances the ronin actually saves the village.
*ora come ora non sono sicuro che sia un ronin. Forse ho solo pensato che un samurai da solo in un villaggio mentre c'è la guerra non dev'essere molto sensato, e deve per forza essere un ronin.
Il nostro Kagematsu, tra l'altro, era un codardo che non voleva affrontare i banditi che minacciavano il villaggio - alla fine l'abbiamo convinto a restare (e ci è pure morto, ben gli sta). Non ho la più pallida idea se sia un Kagematsu "da regole".
I know many people that would tell me it's a sexist game.
Would need considerably more information. There is inherent sexism in a lot of settings, but that doesn't necessarily mean what you do with them is sexist. My question would be, do the female characters do anything besides attempt to gain pity or love? Can they do anything else? Do they have any other motivations? Do they exist as characters beyond "I need a man to defend me, I must accomplish this goal"?
The answers to those questions might be more useful to me in determining whether I consider something sexist or not.
Ah, after talking with some people I got convinced that the most sexist part is asking the ronin player to be a woman, like if that changed anything.
Female characters have a list of things they can try to get from the ronin. Things such as a smile, him remembering her, a sign of affection, a declaration of love. They are increasingly hard to get the more intimate they became, and culminate in defend the village.
The increasing difficulty is a pacing device: the more love the women get, the more bonuses to the roll the player gets, so he can try harder rolls. So yes, the game is all about trying to do the right thing to play women who are not pityful.
I'd also probably have to do research on what women were taught to do and what they actually did do in situations like this in whichever time period in Japan you're working with, to see whether the setting-mandated restrictions on women are even really accurate.
And oh, I missed the "should" in "a woman should play this ronin." That part, hmm, yeah. Deciding what roles female players should have in a game and what roles male players should have in a game bugs me. But the heavy focus on female characters obtaining the male character's romantic favor stands out more as problematic to me. It's sort of reducing them to objects to be loved.
Or, at the very least, reducing the scope of their existence to trying to gain romantic favor.
Quindi, essendomi riletto quanto scritto all'epoca... beh, ricordavo bene di averlo trovato sessista, ma mi sono lasciato fuorviare dalla discussione corrente sul perché. A caldo, non erano i temi del gioco ad avermi scandalizzato ma le tecniche.
Confrontando quanto pensato allora con il "facciamo assaggiare a giocatori maschi" che mi ha appena fatto notare Mattia, inizio a trovarci un senso.
Devo dire che in quella partita non è stato sentito molto il fattore sociale (Kagematsu non ha fatto niente di particolare per mettere il suo rango sociale in mezzo e una delle donne assomigliava più a una nobile che a una contadina - ma mi sono perso la creazione dei loro personaggi, quindi non saprei dire cos'è andato storto e se davvero abbiano sbagliato a giocarsela così.)
Il fatto di dover essere protetto da un rappresentante dell'altro sesso invece non l'ho mai vissuto come problema, non offende la mia "dignità di maschio". Probabilmente ho letto troppi manga in cui c'è il ragazzino gracilino come me che viene difeso da una donna esuberante e competente, e trovo elettrizzante l'idea per una sorta di wish-fulfillment.
Forse con me il gioco funziona meno e mette meno in mostra le mie tematiche perché io non sono in condizione di potere, anzi spesso in soggezione, e quindi non apprezzo il capovolgimento e non mi sono reso conto che fosse quello l'obiettivo del gioco?