Chiacchieriamo > Materiale di ispirazione

I misteriosi fumetti underground che ispirarono Trollbabe

<< < (2/4) > >>

Moreno Roncucci:
Altre due citazioni:

1) Questo è un post di Ron Edwards sui fumetti underground nel suo blog sui fumetti:
https://adeptpress.wordpress.com/2015/05/21/epic-eclipse/

2) All'epoca della prima edizione di Trollbabe (2003) Ron pubblicò online una serie di strip con protagoniste le trollbabe usate come esempio nel manuale (i disegnatori erano quasi tutti dilettanti, e si vede, ma comunque rendono l'idea)
http://adept-press.com/games-fantasy-horror/trollbabe/trollbabe-comix/

Mattia Bulgarelli:
Di niente, figurati.

Breve OT:
Ora, mi sto immaginando che razza di gioco potrebbe venir fuori dal fumetto anni '70 italiano, tra Pazienza, Crepax e compagnia cantante... probabilmente un jeepform in cui si richiede di farsi una canna per cominciare. XD

Scherzi a parte, per Crepax a volte è anche difficile trovare una struttura narrativa sensata (tipo Valentina, io lo trovo illeggibile, va "assorbito", non "letto")... magari Non Cedere Al Sonno?

Moreno Roncucci:
Mattia, Crepax negli anni 70 era già "highbrow", regolarmente pubblicato dalla Rizzoli in costosi volumoni da libreria, non c'entra nulla con l'underground.

Un vero e proprio "underground" italiano non era possibile, perchè erano diverse le leggi e i meccanismi distributivi... i fumetti li potevi vendere solo in edicola, o al massimo per posta (ma a quel punto sono fanzines, che è una cosa diversa. Come mi ripete sempre il curatore del museo delle fanzines di Forlì che conosco e davvero conosce roba che l'avranno letta in dieci in italia...). Negli USA c'era una distribuzione alternativa perfettamente legale (che è entrata in crisi quando ad essere resi illegali sono stati direttamente gli head shop).

La cosa più vicina solo le semi-fanzines distribuite anche nelle edicole, direi "Cannibale" , "La bancarella del gorilla" e poche altre, che però non ebbero un boom e la risonanza culturale dell'underground.

Il "boom" fumettistico degli anni 70 che più si avvicina probabilmente al successo e all'effetto deflagrante dell'underground, sono i pornazzi da edicola: Jacula, Il Tromba, Maghella, Zora, Terror, Oltretomba, etc sono esplosi con centinaia di titoli che ebbero un notevole successo in un italia ancora molto bacchettona. Solo che questi non erano assolutamente "alternativi", e l'editore che più di tutti ha lanciato questo boom, Renzo Barbieri, non era un "alternativo", era invece molto di destra. (che all'epoca voleva dire fascista, non Berlusconiano)

Insomma, mi sa che manca proprio la "materia prima". Non tanto un gioco su qualcosa, ma un qualcosa da cui prendere ispirazione per un gioco.

Anche l'ispirazione underground per Trollbabe, per me è puramente iconografica (compresa l'iconografia della protagonista), la struttura del gioco è molto più basata sul fantasy ricco, fantasioso e originale che c'era prima dell'omogeneizzazione Tolkeniana che ha reso il fantasy oggi una pappina insipida di saghe tutte uguali (quando vedo recensioni di Dragonero e leggo gente che dice che è fantasy perchè ci sono elfi e nani come in tutto il fantasy, mi viene da vomitare...   è come leggere che Star Wars è fantascienza perchè ci sono le spade laser come in tutta la fantascienza...).

O, magari, l'ispirazione anni 70 sta nel "fa quel che vuoi". La trollbabe fa quello che vuole. Non deve salvare il mondo come nel milionesimo stucchevole clone tolkeniano. Non deve fare xp acquisendo tesori come un imprenditore brianzolo. Non deve risolvere misteri o sconfiggere avversari. La Trollbabe fa quello che vuole, qualunque cosa voglia, e solo quello che vuole. Questa sì, forse è la cosa più "underground" che ha preso.

Quindi, il "trollbabe italiano" è... Trollbabe. Se la gioca un italiano, facendo quello che vuole.

Ivan Lanìa:

--- Citazione da: Moreno Roncucci - 2016-07-20 20:08:32 ---Anche l'ispirazione underground per Trollbabe, per me è puramente iconografica (compresa l'iconografia della protagonista), la struttura del gioco è molto più basata sul fantasy ricco, fantasioso e originale che c'era prima dell'omogeneizzazione Tolkeniana che ha reso il fantasy oggi una pappina insipida di saghe tutte uguali (quando vedo recensioni di Dragonero e leggo gente che dice che è fantasy perchè ci sono elfi e nani come in tutto il fantasy, mi viene da vomitare...   è come leggere che Star Wars è fantascienza perchè ci sono le spade laser come in tutta la fantascienza...).

--- Termina citazione ---

Qui Moreno una domanda ulteriore, già che siamo in tema: io sono molto interessato al fantasy valido non tolkienesco, ma gli unici scrittori che conosco sono il buon vecchio Howard (letto Conan e in arriso Solomon Kane), i romanzi di formazione della Rowling (con tutti i loro limiti, ma ci sono cresciuto), la grande "saga familiare" incompiuta di George Martin e l'eptalogia di Geralt di Rivia di Sapkowski - che sì, riprende certe estetiche tolkieniane ma ci gode un sacco a sovvertirle, come con lo specismo e il rifiuto delle predestinazioni sociali. Se hai autori interessanti da suggerire, mi fai solo piacere.

Moreno Roncucci:
Eh, ti suggerisco un testo introduttivo al fantasy che ha ispirato Trollbabe perfetto per questo scopo... visto che l'ha scritto l'autore di Trollbabe!  ;D

Il primo supplemento del gdr "Sorcerer", chiamato "Sorcerer and Sword", parla dell'adattamento del sistema base ad avventure Sword and Sorcery. Visto che il sistema di Sorcerer ha pochissimi "crunchy bits" gran parte del libro è un trattato sulla storia della Sword and Sorcery, sui principali autori, le opere consigliate e il declino che ha avuto il genere negli anni 80, sommerso da storie-fotocopia. (qualcuno replicherebbe che in realtà negli anni 80 c'è stato un boom di vendite. Si, ma di vendite di qualcosa che non era più Sword and Sorcery, era "pink slime fantasy", il boom di questo nuovo genere ha ucciso l'altro). E dopo parla della struttura delle storie, di come collegarle, etc.  Gran parte del volume è assolutamente indipendente dal sistema di gioco, e Trollbabe è un esempio di realizzazione pratica di quello che sosteneva in quel supplemento.

"Sorcerer and Sword" è stato un supplemento che ho consigliato per anni, a tutti, indipendentemente dal fatto che giocassero a Sorcerer o no.

Il problema, attualmente, è che non esiste più come supplemento a sè stante. Quando e stata pubblicata la Annotated Edition di Sorcerer, i tre supplementi sono stati riuniti in un unico volume, ad un prezzo ridotto rispetto al prezzo dei singoli supplementi (15 dollari contro 7,5 dollari l'uno per tre supplementi), ma se questo è un affare per chi li cerca come supplementi per Sorcerer, rende più difficile il consigliarlo come acquisto solo per avere la parte sulla sword and sorcery.

Più difficile, non impossibile: adesso consiglio semplicemente di comprare Sorcerer in blocco con i supplementi...   8)

Io non ci provo nemmeno a fare una trattazione dell'intero genere, era davvero molto ampio, molto di più di quello che passa per "fantasy" adesso, nel 99% delle opere non c'era traccia di Nani o Elfi, le ambientazioni andavano dal remoto passato al futuro, dalla terra ad altri pianeti, dimensioni alternative e ciascun mondo diverso dagli altri, ogni romanzo una scoperta e un viaggio, era davvero il genere della "fantasia" più sfrenata.  Quello che passa oggi per fantasy è la celebrazione dell'ASSENZA TOTALE di fantasia! (i nani devono essere così, gli elfi devono essere così, tutto standard, tutto in fotocopia, tutto uguale in tutti i libri...)

Gli autori più influenti per quanto riguarda i gdr (e per la qualità delle opere) sono ovviamente Robert E.Howard (non solo con Conan), Fritz Leiber (non solo con le storie di Nehwon), Poul Anderson con "la spada spezzata" e "tre cuori e tre leoni", ma questi sono solo i nomi più celebrati, e la punta di un gigantesco iceberg.

La Rowling e Martin sono fra i pochissimi che fanno fantasy non tolkeniana, ma è comunque post-tolkeniana: segue comunque il modello editoriale moderno (saghe lunghissime, si inizia sempre con romanzi con il numero, "1 di x"... i grandi classici della Sword and Sorcery erano pubblicati come RACCONTI su riviste e solo dopo venivano raccolti in volume) e sono comunque distantissimi dalla Sword and Sorcery.

Un elenco più lungo di autori si trova nella pagina di Wikipedia ma è ovviamente più generico e sintetico (anche se gran parte degli autori coincidono con quelli trattati più approfonditamente da Edwards)
https://en.wikipedia.org/wiki/Sword_and_sorcery
E, per esempio, quella pagina considera la "planetary romance" come una cosa diversa dalla sword and sorcery (eliminando quindi per esempio Barsoon)...  una divisione fatta molto a posteriori e per me abbastanza artificiale, basata su una divisione netta fra fantasy e sf che all'epoca non esisteva (se hai letto le storie di Conan, ne La Torre dell'Elefante incontra un alieno... la divisione fra i due generi è stata fatta a posteriori e le opere non si adeguano...)

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa