Allora, qualche dettaglio.
Io descrivo la città. Ha edifici che sembrano lapidi, è situata nelle profondità del suolo, in lontananza si sente un rumore "fluido", come di acque o come di sabbie che scorrono.
è abitata da spettri e ombre, ma ci sono anche uomini vivi, negromanti e adoratori della morte, che si sono trasferiti qui per sempre.
Al centro della città un'alta colonna. In cima alla colonna una statua simile a un angelo. È la morte, e non è una statua.
Lui fa il suo ingresso in città. Ora non entro nei dettagli.
Ce la giochiamo un poco.
Io dico che una vecchia (è viva, quindi è una negromante) gli si avvicina per chiedergli cosa lo guida lì.
Lui la scaccia in malo modo. Lei svanisce tra le ombre.
Non divido in vari GO ora. Riporto solo la fiction a grandi linee, perché mi interessa sapere se abbiamo giocato bene il climax.
Lui chiede alla morte lo scettro. Per risposta la morte lo porta a un bacchetto pieno di altri negromanti. Gli dice "non potrai avere lo scettro, ma mi piacerebbe che tu ti fermassi qui con me, sei uno dei miei favoriti".
Lui in rispetto alla morte le crea una piccola scultura di ossa e si congeda, dicendo che è onorato ma che non può stare alla sua tavola, non vuole essere uno tra i tanti.
I gli dico di tirare 1d6. Si è appena allontanato garbatamente dall'amante.
Lui tira il suo il suo d6. Il Go passa a me.
Fuori dico come la vecchia di prima lo aggredisce. In un momento in cui è solo, mentre le ombre che controlla lo circondano, impedendogli di vedere, e lo attraversano, portandogli via ogni volta un pò di forza. (la vecchia non è il mostro, quindi non tiro dadi. Lo so che tecnicamente non è vantaggioso, ma mi piace come cosa ^^ ).
Lui usa le sue magie per crearsi una barriera fatta di ossa che lo protegga, e un mostro fatto di ossa che combatta per lui. Ammazza la strega.
Io faccio entrare la Morte. Lo guarda con sguardo severo, e lo ammonisce: nessuno può toccare i negromanti che si sono trasferiti nel suo dominio, ora lui dovrà subire un destino peggiore della morte. Alza la falce, per finirlo, attendendo un istante prima di farla calare.
Tiro 1d6.
I GO seguenti sono scambi in cui lui si getta molto contro lo scettro, e io uso la morte, per impedirgli di prenderlo e cose simili.
Arriviamo all'esaurimento. Abbiamo tirato 5 dadi a testa e lui ha vinto (non gli conveniva farmi ritirare, stavo avendo risultati di merda).
Alla fine, nell'ultimo momento GO, lui era quasi uscito con lo scettro, ma la falce della morte lo attraversa....... (era l'ultimo mio dado, abbiamo lasciato in sospeso lì, per vedere come andava il climax).
Lui spende i suoi 4dadi nel climax.
L'obiettivo l'ha ottenuto con il tiro. Quindi ora è il possessore dello scettro dei morti (un potente artefatto oscuro).
Vuole la morte come servitrice. Non è un "salvare l'amante", perché lei non è in pericolo. Quindi gli suggerisco un "Ottieni qualcosa in più". Lui ottiene di avere la Morte come servitrice.
In aggiunta sceglie: Sfuggi, eviti il Mostro e ti riprendi da tutto il male che ti ha fatto
Siccome non uccide il mostro "Il Mostro sopravvive ma riuscirai a sfuggirgli". A tutti gli effetti lo ha ottenuto diventandone il padrone.
I nostri successivi GO dicono come: la falce della morte lo attraversa di poco, fermandosi contro lo scettro, che per lei è solido. Lui usa lo scettro per imporre la sua volontà sulla morte, schiavizzandola (una catena compare intorno al suo collo e si lega allo scettro dorato di Barnabas)
Lui si allontana, seguito dalla morte obbediente.
A quanto ci è dato di capire:
Barnabas ha conseguito il suo obiettivo. "Se consegui un Obiettivo, guadagni prestigio e potere a livello sociale. Aggiungi una frase concisa circa il traguardo ottenuto alla tua descrizione." Lui è ora conosciuto come Il Sommo Signore Oscuro.
La morte è sua amante e lo segue. Quindi: "Se inizi un’avventura in compagnia di un’Amante, ottieni un tiro e un dado aggiuntivo all’inizio del prossimo Scontro in cui l’Amante è presente. L’avventura avrà due Amanti: il precedente e il nuovo, ma dovrà terminare con uno soltanto o nessuno." (una domanda: se la morte ha come numero 2, e la prossima amante ha come numero 2, questo significa che dalle interazioni con le amanti lui potrà prendere fino a un massimo di 4 dadi, giusto?)
Poi: La morte è da considerarsi "uccisa o imprigionata?". Lo segue ma è sua schiava. Come mi regolo?
"Un Mostro che non è stato ucciso o imprigionato, potrebbe seguirti in nuovi luoghi. Se questo avviene, IO ottengo un tiro ed un dado aggiuntivo all’inizio del prossimo Scontro contro questo Mostro. Un’avventura può avere soltanto un Mostro."
Posso scegliere la Morte come prossimo mostro, anche se lui ha deciso di averla come sua Schiava?
Ora...così su due piedi, sono un fesso. Mi viene in mente mentre lo scrivo. Rendendola sua schiava l'ha imprigionata. Sarebbe molto più semplice considerare la schiavitù della morte come un "l'eroe imprigiona il mostro permanentemente".
In questo modo significa questo: è sua prigioniera, ma non in modo permanente. Quando smetterà di esserlo potrò riusarla come mostro.
Dico bene o sto scrivendo cavolate?