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[Il Mostro della Settimana] Il mio primo Mistero
Daniele Di Rubbo:
--- Citazione da: Grindall - 2015-07-29 09:53:39 ---Abbiamo già giocato il primo Mistero, senza modificare il conto alla rovescia. Li ho fatti partire in medias res, ma ho cercato di lasciare loro lo spazio necessario per "esprimere" i loro personaggi. La cosa ci aveva talmente preso che abbiamo sforato di circa un'ora l'orario stabilito... il che mi ha fatto molto piacere, significa che il gioco è piaciuto!
Però rimedierò alla prossima sessione, facendo partire il Mistero al primo punto del conto alla rovescia.
--- Termina citazione ---
Intendiamoci: non è che partire con uno o due passi del conto alla rovescia già spuntati non si possa mai fare; il manuale stesso illustra questa tecnica quando spiega come mettere le mani sotto il cofano dei misteri, e ti spiega anche cosa comporta e l’effetto che ha. È solo che farlo al primo mistero, a mio avviso, è particolarmente controproducente per le ragioni che ti ho spiegato nel mio post precedente.
--- Citazione da: Grindall - 2015-07-29 09:53:39 ---Alla fine ho deciso di lasciare una sola debolezza... e anche piuttosto stronza, come giustamente diceva Daniele.
E secondo me il gioco ne ha guadagnato: mentre Dean e Jonathan affrontavano il Demone, Stelio si è chiuso nella cameretta di Charlie per cercare di convincerlo a perdonare il padre prima e se stesso poi per quanto era accaduto. Si è creato un bellissimo momento interpretativo, con la tensione che aumentava via via che il Demone avanzava lungo corridoio. E anche il momento in cui Stelio è uscito col bimbo, tenendolo per mano, e aiutandolo a sconfiggere i suoi "demoni" è stato davvero emozionante!
Almeno su questa scelta penso di averci azzeccato, dai! xD
--- Termina citazione ---
Va bene, ma alla fine come hanno fatto, in termini di procedure di gioco, i personaggi a convincere il bambino a perdonare il padre?
--- Citazione da: Grindall - 2015-07-29 09:53:39 ---Alla fine ho creato anche due comparse: un detective arrivato sulla scena del crimine prima dei giocatori, tale Edward Green (che mi piacerebbe riutilizzare anche in misteri successivi), e la madre del bambino, che ha avuto un bel ruolo in tutta la vicenda. Come potete immaginare la madre non ha acconsentito tanto facilmente a lasciare suo figlio nelle mani di un gruppo di sedicenti "cacciatori di mostri".
--- Termina citazione ---
Come ti diceva anche Simone Micucci su Google+, anche io ti consiglio, se puoi, di introdurre un cast di PNG ricorrenti, perché il gioco ne guadagna davvero molto.
* * *
Non ho commentato alcune parti solo perché quello che dovevamo dire ce lo siamo detti e il discorso era ormai chiuso. ;)
Mattia Davolio:
--- Citazione ---Va bene, ma alla fine come hanno fatto, in termini di procedure di gioco, i personaggi a convincere il bambino a perdonare il padre?
--- Termina citazione ---
Cosa intendi con "procedure di gioco"?
Quello che ha davvero convinto Charlie a perdonare il padre è stato il profondo discorso di Stelio.
Il giocatore ha fatto davvero una bella giocata seconde me, mettendo in piedi un momento interpretativo davvero profondo e sentito. Non mi sembrava servisse altro... ma magari mi sbaglio. xD
Daniele Di Rubbo:
In termini di procedure di gioco intendo proprio cosa hanno fatto i giocatori al tavolo.
Da quello che mi hai detto tu, è andata più o meno così: tu avevi fissato una debolezza per il mostro che, a livello procedure di gioco, comportava il convincere il Custode della bontà del discorso del cacciatore. Al tavolo è andata proprio così: il giocatore ha interpretato il suo PG e ha parlato col PNG cercando di convincerlo a parole a perdonare suo padre. Tu come Custode hai deciso che quel discorso era appropriato e, pertanto, in questo modo i cacciatori hanno potuto “colpire” la debolezza del mostro.
Ecco com’è andata in termini procedure di gioco. Sopra ti ho già spiegato come mai questo tipo di debolezza andrebbe evitato.
Mattia Davolio:
--- Citazione ---Ecco com’è andata in termini procedure di gioco. Sopra ti ho già spiegato come mai questo tipo di debolezza andrebbe evitato.
--- Termina citazione ---
Andrebbe evitato perché si lascia troppo potere decisionale nelle mani del master, giusto?
Questo aspetto dei giochi non "tradizionali" (passami il termine) è molto interessante.
Però non trovo nemmeno giusto "demonizzare" la figura del master: ci sono bravi master in grado di far divertire i propri gruppi, lasciando ad ogni giocatore il proprio spazio e non interferendo con le loro giocate.
O secondo te è meglio evitare di prendersi dei rischi tralasciando procedure di gioco che lascino troppo spazio al potere decisionale di chi sta dietro allo schermo?
Daniele Di Rubbo:
Allora, hai tirato fuori un tema delicato.
Innanzitutto, ci tengo a precisare che io non voglio assolutamente demonizzare il ruolo del GM, neppure del GM nei giochi tradizionali. Ho fatto il GM per parecchi anni, sia nei giochi classici che in quelli non classici, e so bene che non si tratta di una figura tirannica, né tantomeno di qualcuno che sta lì per gettare la sua frustrazione sugli altri.
Oddio, non dico che questo genere di giocatori non esistano (e probabilmente ne ho anche conosciuti una manciata), ma la loro esistenza non è legata al fatto di essere GM o meno, o al giocare ai giochi classici o meno.
Detto questo, Il Mostro della Settimana parte da un presupposto per il Custode che è anche enunciato da uno degli obiettivi del Custode: gioca per vedere cosa succede (spiegato a p. 124 del manuale). In poche parole, definire una debolezza per il mostro che in termini di procedure di gioco può essere riassunta con “il Custode decide quando e se il mostro può essere sconfitto, secondo il suo personale giudizio e/o gusto estetico” può risultare frustrante per i giocatori, ma anche per il Custode, che rischia di cantarsela e di suonarsela da solo.
Oh, poi, questo può non essere problematico in alcuni gruppi, e nel vostro, da quello che ci hai raccontato, non lo è stato. Però ci ho tenuto ad avvisarti del perché io avrei evitato l’introduzione di una debolezza del genere in un mistero de Il Mostro della Settimana: non è nello stile e nella filosofia del gioco.
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